Da San Miniato alla Cina in bici: l'avventura di Michael e Ketty

Partenza da San Casciano in Val di Pesa e San Miniato. Passaggio attraverso i Balcani, la Turchia, l'Asia Centrale e poi la Cina, in seguito nel mirino c'è il Sud Est Asiatico. Come mezzo di locomozione una bici, carica di attrezzatura per il viaggio. Tutto questo durerà un anno, 'Nel suono del vento'.

Michael Morzetta, 23enne di San Miniato, e la compagna Ketty Mannini, 36enne di San Casciano, hanno deciso di dedicare un anno delle loro vite per un viaggio che è sia una scommessa che un'avventura, una di quelle esperienze che segnano e lasciano ricordi.

'Nel suono del vento' è il loro progetto che prenderà il via il 31 ottobre con partenza da San Miniato Basso (anche se Ketty parte prima dalla sua città nel Chianti). I due percorreranno in bici più di diecimila chilometri, che diventeranno quasi ventimila quando si sposteranno nel sud est del continente.

"Il nostro obiettivo è arrivare in Cina, poi da lì molto probabilmente scenderemo fino all'India, al Nepal, fino a arrivare verso Bangkok" raccontano i due intrepidi avventurieri, sorridenti e ansiosi di iniziare questo viaggio.

Dall'Italia attraverseranno il confine con la Slovenia, scenderanno in Croazia, poi Bosnia e in seguito Montenegro e Albania. Da lì entreranno in Grecia e in Turchia, salvo poi arrivare in Iran. Il percorso prevede un passaggio in Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan e poi la Cina e lo spostamento nel Sud Est Asiatico.

Cosa li ha spinti a partire? "Siamo entrambi amanti del viaggio. Ci piace scoprire nuove culture e visitare nuovi posti, per questo abbiamo deciso di intraprendere 'Nel suono del vento'".

Si tratta di una prima volta? "In bici è la prima volta, anche se ci siamo addestrati quest'estate facendo quattrocento chilometri in Abruzzo. Siamo entrambi guide ambientali e grandi camminatori, però stavolta abbiamo optato per le due ruote". Michael ha esperienze nell'alpinismo, Ketty ha già fatto viaggi in bicicletta ma non così lunghi.

La bici è stata una scelta precisa: "Farlo a piedi era troppo dispendioso in termini di tempo e energie, con la bici c'è più libertà di spostamento". Anche perché l'attrezzatura conta parecchio: "Portiamo con noi molte cose, tra cui sacchi a pelo, tende, fornelli, filtri per l'acqua e molto altro ancora".

"Non siamo sponsorizzati da nessuno, quindi facciamo tutto con le nostre risorse", concludono Michael e Ketty, "siamo grandi appassionati di turismo lento e ci piace visitare le zone rurali. Non siamo molto social, ma documenteremo tutto con le nostre pagine Facebook". Buon viaggio e in bocca al lupo, dunque.

Gianmarco Lotti



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