Giglioli (Lega) sul caos foto: "I miei elettori pretendono diffusione su degrado sociale"

Susi Giglioli

A seguito della foto social, in cui documentavo una persona non riconoscibile che giaceva su una panchina della Stazione di Castelfiorentino secondo la quale sono salita mio malgrado all’attenzione di tutti gli organi di stampa, credo sia necessario ad oggi riportare il giusto equilibrio dei fatti, e sottolineo fatti.

Per mezzo di accesso agli atti della Procura di Firenze alla data nel 29 ottobre non risultano iscrizioni di nessun tipo a mio carico, eventuali altri dovranno essere vagliati  dal Pretore e non è detto che si concretizzino in qualcosa di ufficiale. Ciò non significa che non ce ne saranno in futuro sulle quali saranno fatte le eventuali e opportune valutazioni legali.

Mi preme sottolineare questo fatto perché si è teso a dare per certa una notizia le cui ripercussioni e successivi sviluppi non sono stati adeguatamente valutati. Ritengo altresì che il periodo dell’inquisizione, quando le streghe si bruciavano nella pubblica piazza, sia fortunatamente finito e credo anche si sia travalicato il legittimo confronto politico.

Ho l’abitudine di non prendere mai sul personale le osservazioni, anche aspre, che ricevo ma in questo caso credo ci sia stata una sentenza preventiva sulla base di elementi inesistenti poiché chiunque potrebbe essere il soggetto della foto come chiunque potrebbe rivendicarne la conoscenza.

Credo sia mancato, non il mio, ma il rispetto degli elettori che mi hanno permesso di sedere in Consiglio Comunale dove sono arrivata legittimamente in rappresentanza di 2000 persone che pretendono da me la massima diffusione di ciò che accade, sopratutto del degrado sociale.

Non commento l’intervento di Iacopo Melio perché voglio mantenere del nostro incontro il ricordo piacevole che personalmente conservo gli preciso però che il PD, per il quale sta correggendo gli errori ortografici sui commenti social degli utenti, è lo stesso che ha tagliato il Ministero per le disabilità.

Concludo facendo presente che i problemi si risolvono se si prende coscienza che la causa non è chi pubblica le foto, specialmente se rispetta tutte le regole della privacy, ma il degrado culturale e il disagio sociale che queste esprimono.

Susi Giglioli, consigliere comunale Lega Castelfiorentino



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