Estremismo di destra, volevano far saltare una moschea. In casa un arsenale e simboli nazisti: due arresti

In corso un'operazione della polizia di Firenze e Siena, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso il tribunale di Firenze nei confronti di 12 persone appartenenti agli ambienti dell’estremismo di destra, indagati per detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva. Dall’alba, gli agenti della Digos della Questura di Firenze, in collaborazione con gli omologhi Uffici della Questura di Siena coordinati dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - UCIGOS, stanno eseguendo numerose perquisizioni presso abitazioni ed uffici siti nella provincia di Siena. Gli artificieri sono stati chiamati perché dell'esplosivo è stato trovato in uno dei luoghi perquisiti. I controlli sono avvenuti a Siena, Poggibonsi e Sovicille, all'interno di case, uffici e magazzini.

Progettarono di far saltare una moschea

Da quanto si apprende gli indagati avrebbero progettato di far esplodere la moschea di Colle Val d'Elsa facendo saltare la conduttura del gas, ma avrebbero temuto di essere scoperti e quindi avrebbero rinunciato. In un'intercettazione si sente: "Aveva già portato le mappe, gli si voleva far saltare il coso col gas così saltava tutto". Gli indagati sono un gruppo di estrema destra del Senese, si tratta di soggetti incensurati.

Tra loro ci sarebbero anche tre dipendenti di una nota banca, e un 60enne considerato il più attivo del gruppo che in un'intercettazione invocava la necessità di costruire una "guardia nazionale repubblicana" per garantire "armi alla mano" la sicurezza facendo "giustizia sommaria". In un'altra intercettazione diceva: "bisogna sparare" o ancora  "se c'è da andare a sparare noi s'ha tutti l'armi e tante". E ancora in un'altra intercettazione il 60enne afferma che i suoi nipoti dovranno "combattere con le armi il pericolo dell'Islam". Frequenti le offese al presidente Mattarella. Sarebbe stato lo stesso 60enne a dare lo stop all'attentato:  "Fermi ragazzi fermi, fermi tutti, come ci si muove siamo guardati a vista".Tra gli indagati c'è anche un 66enne aderente al Movimento idea sociale di Siena. I contatti tra indagati avvenivano o attraverso i social o con incontri diretti.

Sequestrati armi e simboli nazi-fascisti

La Digos ha sequestrato in uno stabile tritolo e polvere da sparo, fucili di vario tipo, mitragliatori, pistole, coltelli di varie dimensioni, mannaie, e anche un lanciarazzi non funzionante, insieme a manganelli telescopici, mazze e tirapugni. Trovati anche vari simboli nazisti e fascisti tra cui svastiche e fasci littori, oltre a  divise, elmetti e cappelli riproducenti quelli in dotazione agli eserciti tedesco e italiano durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ci sono due arresti

A seguito delle perquisizioni sono state arrestate due persone in flagranza per detenzione illecita di esplosivo e di parte di ordigni bellici. Si tratta di Andrea Chesi, 60 anni, bancario, e del figlio Yuri, 22 anni.

Nella sua abitazione Chesi aveva un ingente quantità di polvere da sparo e tritolo, pare ottenuto svuotando insieme al figlio alcuni ordigni della Seconda Guerra Mondiale, e parti di ordigni bellici.

 

 

 

 

 



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