

Poeta e autodidatta, sindacalista, sindaco, scrittore, prima socialista poi fascista: questo e molto altro fu Idalberto Targioni. Della sua figura se ne parlerà a Empoli, sabato 16 novembre alle 17,00 presso la Sala del Centro Arti Figurative nel Palazzo Ghibellino di Piazza Farinata degli Uberti, con un incontro curato dal Centro di Documentazione delle Tradizioni Popolari dell’Empolese Valdelsa. Sarà infatti presentato il libro 'Una storia e un archivio: Idalberto Targioni nell'Italia tra Ottocento e Novecento' di Roberto Bianchi, edito da Firenze University Press, 2018.
Saranno presenti l’autore, docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze, e la pronipote del Targioni, Simonetta Chiappini, scrittrice e saggista; con Silvano Salvadori a fare gli onori di casa e a rappresentare il Comitato Scientifico del Centro di Documentazione e il coordinamento di Nicola Baronti del Consiglio Direttivo del Centro. È previsto l’intervento del senatore Dario Parrini.
Si tratta di un evento molto particolare e per alcuni aspetti e connotati attuale, alla scoperta di un personaggio importante nel suo tempo e attivo anche in Empoli.

Il senatore Dario Parrini
Chi era Idalberto Targioni
Nato nel 1868, il Targioni venne abbandonato nello Spedale degli Innocenti a Firenze, orfano, in seguito adottato da una famiglia di San Baronto, per essere poi contadino, poeta autodidatta, attivista sindacale, militante politico, sindaco, scrittore e studioso, uomo controverso e discusso, spesso al centro di polemiche, sempre in contatto e talvolta in contrasto con altri protagonisti del tempo.
Targioni ha svolto un ruolo rilevante non soltanto a Lamporecchio, il suo luogo di adozione, ma in tutta l’area del Montalbano e in parte della Toscana, animando la società e i movimenti contadini prima come socialista (a Empoli è tra i fondatori della Camera del Lavoro) e, all’indomani della Grande guerra, come fascista.
Fin da piccolo ha coltivato la vena poetica tanto da divenire uno dei più apprezzati e abili stornellatori estemporanei del suo tempo; i suoi versi e storici contrasti, spesso anticlericali, era soprannominato per questo il 'Diavolo rosso', sono sopravvissuti nella memoria di molte generazioni di poeti contadini, laddove la storia ufficiale sembra invece averlo dimenticato per la sua adesione al fascismo, da molti non compresa, anzi considerata un vero e proprio tradimento degli ideali profusi.
Lo scoppio della Grande Guerra mise infatti in dubbio il suo originario pensiero socialista. Dopo un’iniziale fase di opposizione all’intervento nel conflitto, che nel maggio 1915 lo portò all’arresto per l’accusa di aver incitato le manifestazioni antibelliciste nell’Empolese e dopo l’intervento italiano in guerra si spostò su posizioni interventiste, fino a giungere a un sostegno esplicito per la guerra, in contrapposizione col neutralismo mantenuto dai socialisti italiani e in stringente contrasto con i suoi scritti e la sua attività prebellica.
Una contraddizione che fu segnata anche da interessanti elementi di continuità, mai risolti pienamente come testimoniano i suoi scritti pubblici e privati, che la pronipote Simonetta Chiappini ha messo ora a disposizione degli storici e degli studiosi . Negli ultimi anni il Targioni aderì al fascismo e morì nel 1930, lasciando un vuoto che da allora non è mai stato colmato da alcun biografo, come una sorta di damnatio memoriae.
Il suo archivio personale è finalmente uscito dalle soffitte della famiglia e rappresenta un’eredità intellettuale e umana in attesa di essere compresa, interrogata, valorizzata, come hanno ben evidenziato l’autore del libro e la pronipote Simonetta. “Una storia e un archivio” è infatti lo specchio di un’epoca, nonché di una vicenda umana e politica che può essere motivo di studio anche per i nostri tempi.

La presidenza del Centro Tradizioni Popolari Empolese Valdelsa
“Con questo evento empolese terminano per il Centro Tradizioni popolari Empolese-Valdelsa le attività profuse come Comitato promotore, rappresentando quindi il punto di partenza e di consolidamento del “progetto collettivo zonale” per addivenire all’apertura del vero e proprio Centro di Documentazione.
Nei prossimi mesi presenteremo e distribuiremo sul territorio il nostro Bilancio di Missione 2014-2019 che darà la possibilità ad ogni cittadino dell’Unione
di meglio percepire le finalità del Centro e l’opera profusa dal Comitato in questi sei anni. A nome del Consiglio d’Amministrazione, da poco rinnovato, voglio ringraziare i Partner ed Enti Soci e patrocinanti le nostre iniziative” ha commentato il presidente del Centro, Alessandro Alderighi.
"Attraverso lo studio delle tradizioni popolari riscopriamo non solo la forza creativa del folklore di una società, ma anche la storia di un'intera comunità. Grazie allo studio del professor Roberto Bianchi e alla disponibilità della discendente di Targioni, Simonetta Chiappini, riscopriamo una figura importante della nostra storia locale, rimasta in ombra per molto tempo. Con il centro di documentazione tradizioni popolari, messo a disposizione per i tanti appassionati, ogni cittadino vi potrà attingere per la propria cultura e curiosità personale", afferma l'assessore alla cultura di Empoli, Giulia Terreni.
L’evento è patrocinato dal Comune di Empoli, con Il patrocinio e contributo della Fondazione Banca Alta Toscana e la collaborazione del Circolo Arti Figurative di Empoli. Al termine dell’incontro verrà offerto un cordiale aperitivo a tutti i presenti.





