Cosimo I de' Medici e l'invenzione del Granducato: mostra dei documenti nell'Archivio di Stato

Molto più di una passeggiata nella storia. “Cosimo I de’ Medici e l’invenzione del Granducato” è la mostra promossa dall’Archivio di Stato in collaborazione con il Consiglio regionale che s’inaugura domani, sabato 23 novembre, alle ore 10.30, presso lo stesso Archivio (viale Giovine Italia, 6 a Firenze). Interverrà il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani.

L’evento rientra nelle celebrazioni per il 500° anniversario della nascita di Cosimo I, e ha la peculiarità di mettere in mostra le vicende umane e politiche del primo Granduca di Toscana. La presentazione sarà aperta dall’intervento di Stefano Vitali, direttore dell'Archivio di Stato di Firenze, presso il quale sono conservati i documenti in visione; quindi Eugenio Giani; il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e Piero Marchi, curatore della mostra.

La mostra ‘immette’ il visitatore nella dinastia, con l’albero genealogico della famiglia Medici, presentando indossati su manichini gli abiti di Cosimo e della sua sposa, Eleonora di Toledo, liberamente ispirati ai loro ritratti. Quindi l’excursus familiare, con alcune lettere private, anche scritte dal giovane duca, e un affaccio sull’araldica dei Medici.

Cosimo marcò il suo profilo con le residenze. Accompagnati in disegni, piante e nelle tavole esposte, sarà possibile, per i visitatori, ricostruire ad esempio come l’arrivo di Giorgio Vasari conferì a palazzo Vecchio una nuova fisionomia, nell’interpretare la volontà del duca di ‘rinnovare senza rompere la tradizione’.

Poi la parte politica, il percorso che ha segnato la storia della Toscana e che qui è riproposto con documenti ufficiali, come i diplomi imperiali pergamenacei, che fecero da contrappunto all’avanzata di Cosimo nel proprio potere su uno Stato territoriale sempre più ampio.

Uno Stato che fu organizzato in modo ‘moderno’, e nel quale la cultura segnava tappe via via più importanti. Al mecenatismo culturale di Cosimo si deve la nascita dell’Accademia del Disegno, istituzione che aveva lo scopo di valorizzare e tutelare la produzione artistica toscana e che ebbe come nume tutelare Michelangelo Buonarroti, del quale nella mostra si espongono alcune lettere indirizzate a Cosimo I.

Accanto al mecenatismo culturale la “costruzione dell’immagine simbolica del potere”, come scrive Fabio D’Angelo nel catalogo. Cosimo istituì nel 1562 l’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, un vero e proprio “strumento di nobilitazione sociale” e anche una tappa nell’opera di avvicinamento al papato che gli consentì di ricevere da un nuovo titolo sovrano, inventato per lui, quello di Granduca. Il punto di arrivo della mostra è l'immagine della bolla papale con il disegno della corona granducale.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa



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