San Lorenzo e per Sant'Orsola, l'evento di chiusura e una speranza per il futuro

Si chiude a Palazzo Medici Riccardi, in una sala affollata di cittadini, rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni, “Un patto per San Lorenzo e per Sant'Orsola”, l'ultimo incontro pubblico del processo partecipativo «Laboratorio San Lorenzo».

Dall'evento lancio “Il più bel fior ne colgo”, del 16 marzo scorso, il «Laboratorio San Lorenzo» ne ha fatta di strada. Attraverso focus group, camminate di quartiere, workshop interattivi e incontri pubblici con esperti e decisori politici, ha fatto da ponte comunicativo tra attori differenti, cercando di ridurre la frammentazione delle competenze nella pubblica amministrazione, facilitando il dialogo tra le diverse realtà associative, stabilendo sinergie con il vicino percorso partecipativo «Laboratorio Sant'Apollonia». Ha costruito capitale sociale, coinvolgendo oltre duecento cittadini e più di venti associazioni. Si è speso per valorizzare la memoria e l'identità del rione San Lorenzo, nella prospettiva di risarcire la sua comunità della quarantennale privazione di un bene comune come Sant'Orsola.

Tutto questo lavoro è stato ricordato negli interventi di Chiara Pignaris di Cantieri Animati, che ha ripercorso rapidamente le diverse fasi del progetto partecipativo, soffermandosi sui suoi aspetti metodologici, e di Francesco Alberti (DIDA, Università di Firenze) che ha accennato alle proposte strategiche emerse in sette mesi di attività e ricerche e sviluppate nell'ultimo laboratorio interattivo di co-progettazione, “Progetti_amo San Lorenzo”.

Subito dopo sono intervenuti i rappresentanti dei soggetti promotori del «Laboratorio San Lorenzo», procedendo in modo scalare, dal generale al particolare. Marzia Magrini (Ordine degli Architetti di Firenze), si è soffermata sull'urgenza di migliorare le connessioni e la fruibilità degli spazi pubblici del rione San Lorenzo, mediante un programma di interventi integrati, da realizzarsi a breve e a medio termine, finalizzati a creare una rete di piazze e spazi verdi permeabile e interconnessa. Francesco Alberti (DIDA), ha esposto le azioni strategiche per rendere più vivibile, sostenibile e attrattiva Piazza del Mercato Centrale, luogo irrisolto e complesso, con molte funzioni affastellate in modo caotico, da riprogettare integralmente per liberare spazio da destinare a usi collettivi. Goffredo Serrini (DIDA e Santorsolaproject), si è diffuso a lungo sulla rigenerazione del complesso di Sant'Orsola, vero motore di rilancio del rione, opportunità straordinaria per sperimentare linguaggi e tecniche di riqualificazione innovativi e per promuovere un “recupero povero” che ne valorizzi la morfologia originaria senza, però, falsificare l'attuale aspetto ibrido e stratificato.

Tutte le proposte progettuali sono confluite in modo chiaro e circostanziato nel Protocollo di Intesa “Verso un contratto di rione per la rigenerazione di San Lorenzo e del complesso di Sant'Orsola”. Un documento strutturato in tre livelli di approfondimento - strategie generali, azioni strategiche, progetti – e di cui, nel corso dell'incontro, è stata lanciata la sottoscrizione ai rappresentanti delle Amministrazioni competenti e delle realtà associative del rione, al fine di sviluppare e monitorare le proposte individuate come necessarie per la riqualificazione del rione San Lorenzo e la riapertura del complesso di Sant’Orsola. Una volta sottoscritto – si parla di un periodo di tre mesi di tempo perché le Amministrazioni interessate lo recepiscano formalmente - l'accordo garantirà la continuità delle istanze emerse dal percorso partecipativo e il monitoraggio dei suoi esiti.

A questo proposito, Francesca Gelli dell'Università Iuav di Venezia, ha descritto le varie tipologie di strumenti pattizi, protocolli di intesa e contratti d'area in uso in Italia e in particolare in Toscana, specificando le diverse forme di monitoraggio che ciascuno di essi implica.

Alla tavola rotonda finale, animata da numerosi interventi del pubblico e moderata da Chiara Pignaris, hanno partecipato i rappresentanti delle Amministrazioni coinvolte nel processo: Vittorio Bugli, Assessore alla Partecipazione della Regione Toscana; Cecilia Del Re, Assessora all'Urbanistica, ambiente e turismo del Comune di Firenze; Alessia Bettini, Assessora ai Lavori pubblici, partecipazione, cittadinanza attiva, beni comuni del Comune di Firenze; Monica Marini, delegata alla Pianificazione territoriale di coordinamento e al Patrimonio della Città Metropolitana di Firenze. Ciascuno di loro si è impegnato personalmente, secondo il proprio ruolo e le proprie competenze, a promuovere e sostenere il “contratto di rione”.

A tirare le somme dell'incontro è stato Emanuele Salerno del Santorsolaproject: «Con l’incontro di oggi abbiamo presentato alla città e all’amministrazione i risultati del nostro progetto partecipativo dedicato alla rigenerazione urbana degli spazi pubblici del rione San Lorenzo e del complesso di Sant’Orsola. Insieme agli esperti, urbanisti e architetti, in questi sette mesi di percorso, abbiamo ascoltato la domanda sociale di questa importate parte del centro storico di Firenze, integrando la raccolta di dati soggettivi con rilevazioni scientifiche oggettive attraverso la collaborazione col DIDA e col SAGAS dell’Università di Firenze. Insieme alla comunità locale, urbanisti e tecnici degli enti amministrativi, abbiamo dunque avviato un percorso di progettazione partecipata che ha portato alla definizione di una serie di azioni strategiche. Oggi abbiamo presentato il quadro di sintesi di queste strategie, con l’obiettivo di costruire insieme ai diversi enti amministrativi coinvolti specifici strumenti operativi in grado di ridurre al frammentazione interna alla pubblica amministrazione, attuare interventi architettonici e urbanistici di diversa scala, mettendo al centro gli obiettivi ritenuti prioritari dai cittadini, dotando la cittadinanza di un sistema di monitoraggio degli esiti del processo. L’intenzione è quella di continuare a offrire il nostro contributo alla città e al miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti».



Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro

torna a inizio pagina