
I carabinieri di Ceppeto hanno effettuato un controllo ad una ditta nel Comune di Signa su disposizione del Gruppo Forestale di Firenze, per presunte attività illecite di gestione di rifiuti pericolosi. In un capannone in uso alla ditta che commercia all’ingrosso rottami ferrosi, un fondo di circa 170 mq utilizzato come magazzino, erano stati stoccatie materiali classificabili come rifiuti speciali pericolosi e non, di questi alcuni già trattati, cioè smontati, svuotati dei liquidi (olii) ed altri ancora da trattare e selezionare.
In particolare, nel corso della verifica, erano presenti Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), quali motori elettrici, elettronici e scoppio, pompe di frigoriferi, batterie esauste di varie dimensioni, contenute in cassoni di plastica per un quantitativo di circa 500 pezzi, un fusto in metallo contenente olii esausti prodotti nel corso dello smontaggio dei motori. Inoltre all’interno dell’immobile era stata allestita un’officina munita di attrezzature (morse e banconi) e attrezzi (flessibili, mazze, martelli, cacciativi) utilizzate per il trattamento e smontaggio dei rifiuti, nonché un muletto per la movimentazione degli stessi ed una bilancia digitale.
L’attività svolta consiste nella raccolta, stoccaggio e successiva lavorazione di apparecchiature dismesse quali apparecchi elettronici e elettromagnetici al fine di ricavare e separare vari tipi di materiali commercializzabili come il rame, il ferro, l’alluminio e l’ottone, nonché nella bonifica delle apparecchiature stesse, scartando ciò che non ha valore di mercato e recuperando quanto rivendibile. La ditta è regolarmente iscritta all’Albo Gestori Ambientali per il trasporto di rifiuti ferrosi tuttavia non ha nessun altro tipo di autorizzazione per le altre tipologie di rifiuti. Alla richiesta dei militari di fornire la documentazione autorizzativa attestante la liceità delle lavorazioni svolte, cioè la raccolta, stoccaggio, cernita e trattamento dei rifiuti speciali pericolosi, le parti non producevano quanto richiesto.
Le attività poste in essere sono riconducibili alla gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi in quanto i rifiuti speciali, costituiti in prevalenza da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), sono stoccate e successivamente lavorate in sito al fine di ricavare materiali commercializzabili, attività che necessita un’autorizzazione ai sensi del Testo unico ambientale. tale attività avviene in totale assenza di documenti di tracciabilità (registro di carico e scarico e Formulari di identificazione dei rifiuti).
Il capannone, i rifiuti e le attrezzature sono state poste sotto sequestro e per i fatti accertati sono state denunciate all’A.G. tre persone.
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