Uccise l'ex moglie e si suicidò, l'Inps chiede oltre 100mila euro alle figlie

Il 28 luglio 2013 Marco Lojola, 40 anni, uccise a Marina di Massa la moglie Cristina Biagi, poi si tolse la vita. Nella tragedia rimase ferito anche un uomo oggi 54enne, che sopravvisse a 6 colpi di pistola. Oggi per coprire le spese di indennità di malattia e all'assegno di invalidità erogato al 54enne l'Inps ha chiesto alle due figlie di Marco Lojola, ancora minorenni, di pagare 124.000 euro. La notizia è stata data dal quotidiano La Nazione. A rendere nota la vicenda è l'avvocato delle Biagi, Francesca Galloni. Il legale spiega che la richiesta dell'Inps "è legittima anche se umanamente resta difficile comprenderla" e spera in un passo indietro dell'Ente. Le due ragazzine, se così non fosse, rischierebbero di perdere la casa dei genitori che hanno ereditato.

L'Inps: "Il recupero delle somme è dovuto, ma seguiamo il caso"

In una nota dell'Ente previdenziale si legge che "la richiesta avanzata dall'Inps, che mira a recuperare le somme erogate a un'altra vittima di Marco Lojola, è legittima e vincolata, come riconosciuto dallo stesso avvocato della famiglia. L'ufficio medico legale ha riconosciuto una prestazione invalidante e ha ritenuto sussistere un nesso di causalità fra le lesioni riportate dall'assicurato e il ferimento provocato dal Lojola, ex marito della compagna della vittima, per cui l'Inps è tenuto, ai sensi della normativa in vigore, a recuperare le somme".

"Data la particolarità della vicenda - continua la nota - sotto il profilo umano, nel 2017 la Sede di Massa Carrara, prima d'inviare una lettera finalizzata ad interrompere la prescrizione, ha avuto cura di contattare i destinatari della lettera, con l'impegno a non attivare per il momento alcuna azione legale per il recupero coattivo e gli uffici di Massa hanno altresì supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta. Nel mese di ottobre 2019 gli Uffici hanno dovuto inviare una seconda diffida interruttiva della prescrizione, senza però porre in essere alcuna azione giudiziale per il recupero coattivo del credito. Finora si è cercato di operare col massimo tatto e, come detto, si è preannunciata la lettera volta ad interrompere la prescrizione nelle more dell'individuazione di una soluzione che, nel rispetto della legalità, tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni. Nei prossimi giorni la dirigenza e l'avvocatura locale riprenderanno i contatti con l'avvocato della famiglia per individuare una soluzione che contemperi la legalità e la situazione familiare".

Vizzotto (Lega): "Spero si arrivi a un accordo"

"Apprendo dai giornali la vicenda che vede coinvolte le figlie di Marco Lojola e Cristina Biagi, quest’ultima uccisa dal marito nel 2013.
L’INPS chiede alle due ragazze, minori al momento dell’uccisione da parte del padre della loro madre, un risarcimento pari a 124.000 euro come indennità per l’uomo che il padre ferì quello stesso giorno.
Non entrando nei dettagli della correttezza o meno del procedimento dell’INPS, mi chiedo se in tutta questa vicenda si sia tenuto conto del fatto che le due ragazze sono esse stesse vittime dell’atrocità di quanto accaduto: orfane per colpa della follia del padre, vittime in vita del più atroce delitto: il femminicidio.
Troppo spesso ci si dimentica che oltre alle vittime del femminicidio rimangono i figli, che vengono cresciuti successivamente con amore da nonni, zii, parenti, ma che sono inevitabilmente segnati da un atto così crudele. Per questo noi che rappresentiamo le Istituzioni dovremmo batterci di più per far sì che non paghino anche in termini economici coloro che nulla hanno a che fare con quegli atti,anzi, ne subiscono le peggiori conseguenze vedendosi stravolta la vita per sempre!
Mi auguro che si giunga ad un accordo con l’Inps per evitare le azioni che si profilano in termini amministrativi e assicuro che mi farò portavoce di questa situazione attraverso i nostri rappresentanti in tutte le sedi istituzionali. Mi auguro altresì che, vista la richiesta di attuazione del fondo per gli orfani di femminicidio, che richiede copertura finanziaria nella manovra di bilancio, questo caso possa eventualmente rientrare nella casistica per cui lo Stato elargisce il denaro richiesto.
Credo che la politica e le Istituzioni debbano per prime dimostrare con un atto d’amore, che le vittime di femminicidio non possono subire per sempre!".

Il comunicato di Ferri (IV)

"Va trovata una soluzione normativa e di buon senso per evitare che le figlie di Cristina Biagi rimaste doppiamente orfani, in qualità di eredi, debbano pagare all’Inps cifre assurde per i fatti gravissimi causati dal padre omicida e poi suicida.
L’ Inps, ai sensi dell’art. 14 legge nr 222 del 12 giugno 1984, ha Esercitato un’azione di surroga nei confronti delle minori, in qualità di eredi di colui che ha causato un danno ad una persona rimasta invalida proprio in occasione di quell’episodio.
Questa norma consente all’INPS che versa un assegno per un’ invalidità permanente, di rivalersi della somma da chi e’ responsabile dell’ infortunio. In questo caso, essendosi il padre delle minori suicidato, dopo aver ucciso la ex moglie e dopo aver ferito questa persona, l’INPS si rivolge alle minori eredi. Tutto ciò e’ assurdo e privo di buon senso e deve portare ad aprire una riflessione su una modifica normativa urgente per derogare. Presenterò un’interrogazione parlamentare per sollecitare all’attenzione del Ministro del Lavoro che vigila sull’INPS una soluzione normativa, per evitare un’applicazione rigida di principi generali che non possono essere applicati a situazioni come quelle in cui si sono trovate le due ragazze che già hanno dovuto subire un dramma personale che le segnerà per sempre e che nessun risarcimento del danno o pensione di riversibilita’ potrà mai risarcire. Si può pensare anche di intervenire attingendo il versamento all’INPS tramite il fondo a tutela di chi rimane doppiamente orfano. Nella scorsa legislatura e’ stata intrapresa la strada giusta con una legge importante che va però rafforzata e modificata. E’ stato infatti Incrementato il Fondo di rotazione per le vittime dei crimini intenzionali violenti di 2 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2017, di cui potranno beneficiare anche gli orfani per crimini domestici. Ma occorre allargare le ipotesi che consentano di rivolgersi al Fondo e che prevedano una soluzione anche di fronte a queste drammatiche situazioni. “



Tutte le notizie di Massa

<< Indietro

torna a inizio pagina