Edicola contro la mafia, dura risposta dalla Regione. Si propone una targa

Bugli: “Colpo ai cittadini attivi contro la criminalità organizzata"

"La Regione ha condiviso e sostenuto, fin dal primo momento, la battaglia di Libera per mantenere in vita l'edicola di Borgo Stretto a Pisa, confiscata anni fa alla mafia e divenuta simbolo dell'impegno contro la criminalità organizzata. Per questo la rimozione, dall'oggi al domani, di questa struttura, è un atto che non condividiamo. Il sindaco aveva preso impegni pubblici a trovare una soluzione dopo che vi fu, tra l’altro, una vasta mobilitazione di cittadini e istituzioni per garantirne la sopravvivenza".

Così l'assessore Vittorio Bugli commenta la rimozione dell'edicola nel centro di Pisa, confiscata anni fa ad un clan mafioso e data in gestione all'associazione Libera. L’edicola è stata oggetto di tanti laboratori sociali e di un progetto di riutilizzo con l’università di Pisa.

“Chiediamo - continua Bugli - che il sindaco dia una spiegazione riguardo a questa decisione unilaterale, arrivata come un fulmine a ciel sereno, quando ancora era in corso un confronto per trovare soluzioni adeguate. Una decisione che rischia, oggi, di vanificare anche l'opera di sensibilizzazione sfociata in un progetto avviato con gli studenti delle scuole pisane, cancellando il lavoro fatto nei mesi scorsi e i messaggi di speranza che i ragazzi avevano affidato alle decine di lettere esposte nell'edicola in una bacheca".

Su facebook il deputato leghista Edoardo Ziello ha definito l’edicola “una carcassa di ferro degradata”. “Sono parole - osserva l'assessore - specialmente se dette da un rappresentante della Repubblica, che non possono essere accettate. Sappiamo, visto anche il lavoro importante che stiamo facendo da anni su questo tema, quale debba essere la lotta alla criminalità organizzata, ma vedere così malamente messo al tappeto l’impegno di giovani che da un momento all’altro, senza preavvisi, si sono visti togliere questo importante simbolo e con esso materiale realizzato da ragazzi delle scuole, è un segnale negativo e preoccupante. Sono giovani che attraverso l’utilizzo di questo bene confiscato marcavano il loro impegno di cittadini atti vi per la lotta alle mafie dando esempio un concreto di come questa battaglia debba essere condotta tutti insieme. Attorno a quell’edicola, che Ziello definisce ‘carcassa di ferro’, si è mobilitata un’ampia fetta della popolazione, dalle scuole alle associazioni studentesche, con il supporto di Don Luigi Ciotti e dei Rettori delle Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna. E ora questi soggetti hanno ricevuto un colpo ferale proprio dalle Istituzioni. Tutto ciò è brutto e basta, e questo non lo si può nascondere dietro alcunché”.

Nardini (PD) a Ziello (Lega): "Ennesimo intervento scomposto. Da parte sua sarebbe meglio un decoroso e imbarazzato silenzio"

"Eccolo, immancabile, l'intervento scomposto dell'Onorevole Ziello sull'edicola-simbolo dei beni confiscati alla mafia rimossa dal giorno alla notte, il Primo dell'anno, da Borgo Stretto. Ancora nessuna spiegazione per questa azione dalle modalità inaccettabili, condotta come un'imboscata. Anziché preoccuparsi di chiarire, il solito Ziello parla di una "carcassa di ferro degradata", che dunque va semplicemente rimossa come si farebbe con una fioriera rovinata; per lui non rientra tra i doveri di chi siede nelle istituzioni favorire soluzioni affinché i simboli di legalità e antimafia possano restare vitali; un impegno, questo, assunto dallo stesso Sindaco di Pisa a maggio. Meglio rimuovere il problema, ovviamente di nascosto e senza spiegazioni. Consiglierei all'Onorevole di dare una telefonata al Sindaco Conti e intervenire giusto se ha una spiegazione plausibile da riferire per ciò che è successo. In caso contrario, meglio un decoroso e imbarazzato silenzio".

Maria Punzo, presidente 3^ Commissione Cultura: "Struttura fatiscente e in disuso da due anni. Proporrò una targa al suo posto"

«La rimozione della edicola in Borgo Stretto non è stato un atto vile né tanto meno intimidatorio, come qualcuno ha detto, ma una necessaria rimozione di una struttura fatiscente e in disuso da quasi due anni, oltretutto in un’area sottoposta a vincolo architettonico, tutta la zona di Borgo è in fase di riqualificazione, iniziata già da qualche settimana, che si estenderà a breve sull’intera via. La scelta dell’orario per la sua rimozione è stata dettata dal buon senso per evitare disagi alle attività commerciali in un’area di intenso passaggio pedonale diurno.

Faccio presente che la lotta alle mafie inizia con la lotta al degrado del territorio, coerentemente con la nostra idea di città, e con la lotta alle illegalità diffuse. Come Presidente della Commissione cultura sarà mia premura concretizzare la mia proposta che preveda una targa in loco in ricordo dell’edicola rimossa. I disegni, se possibile, verranno recuperati e ricollocati in un luogo simbolico come già suggerito dal capogruppo della Lega, Alessandro Bargagna.

La lotta alle mafie e alle infiltrazioni criminali è un punto cardine della nostra politica di territorio e nazionale: ricordo che poche settimane fa l’onorevole Susanna Ceccardi ha consegnato a una famiglia di Cascina una casa confiscata alla mafia e che il nostro Sindaco ha assegnato all’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno anche la delega di "contrasto alla mafia", delega che era inesistente nella precedente amministrazione. Ci tengo a precisare che non si tratta di una scelta in alcun modo in contrasto con Libera che sarà al contrario un importante interlocutore nel futuro. L’educazione alla lotta alla mafia passa attraverso molteplici strumenti che non sono certo le polemiche sterili e strumentali mosse da una parte della minoranza».

Fratoianni (Leu): "Un brutto segnale da parte della destra. Fa bene Libera ad indignarsi"

“Aver fatto sparire di soppiatto quelll’edicola sotto i portici confiscata alla mafia, la dice lunga della cultura politica e del rispetto per la lotta alle mafie che hanno gli attuali governanti della destra a Pisa. Davvero un brutto segnale.” Lo afferma Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu dopo le polemiche scoppiate nella città toscana per la decisione dell’amministrazione comunale.

“La lotta alla mafie la si fa ogni giorno - prosegue il parlamentare di Leu - con l’azione di magistratura e forze dell’ordine, con l’impegno civico, sociale e culturale dei cittadini. Ma per per far questo servono anche simboli, come era quell’edicola. Evidentemente questo impegno non è nelle sensibilità dell’attuale amministrazione, e fa bene Libera a parlare di vigliaccheria e ad indignarsi, noi comunque - conclude Fratoianni - chiederemo in Parlamento al governo che attivi il Prefetto di Pisa affinchè si faccia chiarezza fino in fondo a questa vicenda.”

Confcommercio Pisa: "La rimozione dell'ex edicola di Borgo Stretto è una tutela per il decoro del centro storico"

“Non era ammissibile che in una zona frequentata ogni giorno da moltissimi cittadini e turisti e dove sono presenti negozi di qualità un chiosco abbandonato continuasse a fare bella, anzi, brutta mostra di sé”. La presidente di Confcommercio Pisa, Federica Grassini, è favorevole alla rimozione dell'ex edicola sotto le logge di Borgo Stretto da parte del Comune di Pisa.

“La riqualificazione del centro storico di Pisa è un passaggio fondamentale per l'esistenza stessa delle attività commerciali e per lo sviluppo turistico della città, quindi ben venga qualsiasi misura adottata dall'amministrazione comunale che vada in favore del decoro urbano” afferma Grassini.

Anche secondo il direttore di Confcommercio Pisa, Federico Pieragnoli, l'ex edicola di Borgo Stretto era “una struttura inutilizzata e abbandonata ormai da più di un anno, e la sua rimozione da parte del Comune di Pisa rappresenta un forte segnale per la tutela della sicurezza e il decoro del centro storico di Pisa”.

“L'amministrazione comunale ha dato seguito a un preciso indirizzo di disciplina per le strutture fisse su aree pubbliche, dove era previsto che le edicole chiuse da oltre un anno venissero assoggettate al procedimento di decadenza dell'attività” precisa Pieragnoli. “Ma l'aspetto più importante di questa decisione è sicuramente la salvaguardia della sicurezza e del decoro. Già in passato, a seguito di un sopralluogo Asl, era stata necessaria una bonifica della zona, senza considerare che quella struttura in metallo abbandonata nel cuore di Pisa e chiusa per motivi a noi ignoti rappresentava un elemento di trascuratezza dell'arredo urbano”.

Carlo Sorrente (Psi Pisa): "Demolizione compatibile con il decoro urbano"

Nella città di Pisa si è aperto un dibattito a seguito della rimozione di una edicola situata nella via più bella e storicamente rilevante della città. Il manufatto, invero brutto, ingombrante ed inutile, essendo non più utilizzato da tempo, aveva una storia che lo legava alla mafia, alla quale era stato confiscato.

Fra le voci più autorevoli che si sono innalzate nei toni c’è chi addirittura si appella al giudizio della storia contro la giunta di destra rea di essere insensibile ai valori della lotta antimafia, senza considerare che l’edicola era stata abbandonata da anni dalla cooperativa sociale di cultura etica cattolica e solidale che l’aveva presa in gestione.

Noi socialisti laici e riformisti crediamo che la rimozione del manufatto abbandonato in disuso abbia restituito decoro alla città che, nonostante il cambio di amministrazione, appare tuttora abbastanza sporca e abbandonata proprio nei luoghi storici di massima presenza dei turisti.

“More solito” ci si accapiglia sul nulla, con le consuete accuse ed offese fra “guelfi e ghibellini”, quando magari sarebbe stato sufficiente, se la giunta fosse stata più accorta e sensibile ai valori della legalità, dopo la necessaria rimozione dello scempio, apporre, sulla base di una condivisione consiliare e pubblica, una targa per ricordare che un tempo in quel luogo c’era un’edicola confiscata alla mafia.

I socialisti si augurano che allo spirito polemico a Pisa prevalga sempre il buonsenso che la città litigiosa è condannata a non reagire al declino ormai devastante nei cuori e nelle menti.

Facciamo appello affinchè la dura polemica sulla demolizione dell’edicola/rudere, a suo tempo “sequestrata per mafia”, termini con il buon senso.

Invitiamo gli tutti ad una maggiore cautela nei modi e nei toni poiché l‘averla demolita è compatibile con il decoro urbano di uno dei posti più belli del Borgo!

Come P.S.I. lanciamo la proposta di apporre sul selciato o sulla colonna prospiciente all’ex fatiscente rudere una formella evocativa delle vittime della mafia e del terrorismo a futura e imperitura memoria.



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