Fatture false, per il giudice documenti "creati ad arte" da coniugi Renzi e Dagostino

Il palazzo di giustizia di Firenze

Nelle motivazioni della sentenza del tribunale di Firenze, pronunciata nei confronti di Tiziano Renzi, della moglie Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, e dell'imprenditore re degli outlet Luigi Dagostino, nel processo per fatture false che li ha visti imputati a Firenze si legge che ricorrono "tutti gli elementi costitutivi dei reati contestati ai tre imputati".

Con tale sentenza, dello scorso 7 ottobre, i coniugi Renzi sono stati condannati a una pena di un anno e nove mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, mentre l'imprenditore Luigi Dagostino, è stato condannato a due anni di reclusione

Per l'ampliamento dell'outlet 'The Mall' a Reggello, secondo il giudice di Firenze che ha motivato la condanna, sarebbe stato fatto "Un documento creato ad arte", composto da "affermazioni di principio banali e generiche", "predisposto frettolosamente e in modo maldestro per dare l'impressione di una effettiva esistenza di uno studio di fattibilità".

Il documento si riferisce allo studio di fattibilità presentato da due società facenti capo ai Renzi e per il quale sarebbero state emesse le 2 presunte fatture false nei confronti della Tramor, società di gestione del The Mall gestita da Luigi Dagostino, pure lui condannato.

In aula Dagostino ha detto di essersi sorpreso della cifra richiestagli per lo studio di fattibilità - una relazione di tre pagine -, ma di aver pagato per sudditanza psicologica verso il padre dell'allora premier. Per il giudice, Dagostino in realtà aveva "un concreto e specifico interesse non soltanto conseguenza di sudditanza psicologica".

Gli avvocati difensori di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, hanno così commentato: "La lettura delle motivazioni della sentenza di primo grado dimostra evidenti e palesi incongruenze giuridiche e nella ricostruzione dei fatti sulle quali presenteremo appello nei termini previsti dalla legge. Le contraddizioni presenti nella motivazione della sentenza ci fanno guardare al processo di appello con molta fiducia nel doveroso rispetto per i giudici".

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