Botte all'arrestato e verbale falso, condanna per due poliziotti dell'Empolese

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Sul verbale c'era scritto che il ladro, in fuga dai poliziotti, era caduto e si era rotto la milza. Secondo il tribunale, invece, l'uomo era stato picchiato da un sovrintendente di polizia del Commissariato di Empoli e la versione messa agli atti era un falso compiuto da un collega.

Nel pomeriggio di mercoledì 8 gennaio due persone sono state condannate: quattro anni al sovrintendente accusato di lesioni, tre anni e due mesi al collega; l'accusa aveva richiesto quindici e sei anni.

Dopo la lettura della sentenza il pm è stato avvicinato e affrontato da uno degli imputati - quello con la pena minore -, che lo ha apostrofato ribadendo l'innocenza dei due agenti e definendo 'capolavoro' l'indagine. Il faccia a faccia è stato trasmesso in procura.

Il fatto è del 2013 ed è avvenuto a Bagno a Ripoli, anche se la banda agì soprattutto nell'Empolese Valdelsa. Sette anni fa venne riferito che il ferito - che stava rubando in un cantiere edile - era caduto da solo su alcuni tubi innocenti.

Stando all'accusa, uno dei sovrintendenti avrebbe colpito più volte con calci sulla parte sinistra del corpo un 50enne romeno. Questi avrebbe riportato la succitata rottura della milza ma anche la frattura di una costola e ecchimosi alla testa. Il 50enne venne operato d'urgenza al San Giuseppe di Empoli e proprio il referto medico dell'epoca ha fatto partire le indagini.



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