La malnutrizione nel paziente oncologico, quanto e come influisce lo stato nutrizionale. Un convegno a Firenze


Si terrà sabato 25 gennaio, presso lo Starhotel Michelangelo di Firenze, il convegno “La malnutrizione nel paziente oncologico, fisiopatologia, prevenzione e cura”. L’evento, di notevole rilevanza dato l’argomento di interesse internazionale per le implicazioni cliniche che concerne, è patrocinato dall’Azienda Sanitaria Toscana Centro e dall’ordine dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Firenze.

La medicina internazionale è oramai concorde nel ritenere che la “malnutrizione” dei pazienti affetti da tumore, può aggravare lo stato clinico diventando essa stessa una malattia nella malattia. Questo assunto fornisce la dimensione di quanto e come l’alimentazione influisca in questa specifica categoria di pazienti.

La scarsa attenzione per lo stato nutrizionale in corso di terapie oncologiche, ampiamente documentata nella letteratura spiega la dott.ssa Manuela Romano, responsabile scientifica del convegno, Specialista in Gastroenterologia ed esperta in Nutrizione Oncologica afferente al Dipartimento Oncologico dell’ Azienda USL Toscana Centro determina gravi conseguenze non solo sulla qualità della vita dei pazienti, ma anche sulla loro capacità di aderire ai diversi trattamenti proposti, con una conseguente peggior prognosi”.

Le neoplasie rappresentano la seconda causa di morte a livello mondiale. Nonostante i progressi scientifici e lo sviluppo di nuovi farmaci, la prevalenza delle malattie neoplastiche è in continuo aumento e si ritiene possa raddoppiare entro il 2030. Le alterazioni dello stato nutrizionale sono estremamente diffuse nei malati oncologici tanto che la malnutrizione per difetto è considerata “malattia nella malattia”, con cui si stima convivano 33 milioni di persone in Europa (con patologie croniche e oncologiche), con un costo sociale di circa 120 miliardi di euro.

“Del resto – puntualizza la dottoressa Romano - anche quando lo stato di malnutrizione viene riconosciuto, spesso non vengono attuate in maniera adeguata le necessarie misure correttive. Appare pertanto essenziale che la valutazione nutrizionale costituisca un elemento imprescindibile nell’approccio al paziente affetto da patologia oncologica. La consapevolezza della prevalenza e delle conseguenze negative della malnutrizione nel malato oncologico non ha ancora raggiunto livelli ottimali, mentre i pazienti, sempre più frequentemente, sono alla ricerca di informazioni su quale sia la corretta alimentazione da seguire. Un corretto e puntuale impiego delle conoscenze avrebbe una ricaduta positiva su questi pazienti con un favorevole impatto sugli esiti della malattia, sulla qualità di vita e sulla spesa sanitaria” .

Esistendo una grande variabilità nella percezione clinica di questa patologia, gli studi clinici Europei ed Extra UE rilevano una prevalenza della malnutrizione compresa tra il 25% e il 70% quindi, con ampia variabilità a seconda del contesto sanitario e degli strumenti utilizzati per valutarne il grado di gravità. Tra i pazienti neoplastici che perdono peso corporeo, infatti, il 20-30% muore per le conseguenze dirette ed indirette della malnutrizione. Frequenza e gravità della perdita di peso variano a seconda del tipo di tumore: l’80% dei pazienti con neoplasia del tratto gastrointestinale superiore ed il 60%di quelli con neoplasia polmonare presentano perdita di peso già al momento della diagnosi

Se ne evince che la presenza di neoplasia può avere significative conseguenze negative sullo stato nutrizionale del paziente e che la malnutrizione, che frequentemente si instaura, non può e non deve essere considerata un effetto collaterale non prevenibile e non trattabile

“L’intervento nutrizionale - conclude la dottoressa Romano - deve essere tempestivo e costituire, sin dal primo contatto del paziente con le strutture sanitarie, una parte integrante del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale che costituisce l’insieme delle cure oncologiche, ed essere personalizzato, dinamico e sempre finalizzato a prevenire e correggere la malnutrizione. Inoltre, considerata la patogenesi multifattoriale della malnutrizione (per difetto e per eccesso) nel malato oncologico, è indispensabile considerare le cure nutrizionali come parte integrante di un percorso che abbia come presupposto un approccio multimodale e multiprofessionale”.

Il Dipartimento Oncologico aziendale, ha più volte posto l’accento su questi aspetti, anticipando di molti anni ciò che nel 2017 è stato ratificato dal Ministero della Salute con emanazione di Linee di indirizzo specifiche: infatti, già nell’ambito del territorio fiorentino, nei presidi di Santa Maria Annunziata e Nuovo San Giovanni di Dio sono stati attivati ambulatori e percorsi multidisciplinari specifici per gli aspetti nutrizionali dei pazienti oncologici. Successivamente, nell’ambito dell’Azienda Usl Toscana centro, tali percorsi sono stati implementati ed è in corso un processo di allargamento e condivisione con le varie altre strutture che erogano supporto nutrizionale.

Fonte: Ausl Toscana Centro



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