Regionali Toscana, Potere al Popolo rinvia a febbraio la votazione sulla partecipazione

(foto da Facebook)

Domenica 19 gennaio 2020 si sarebbero dovute svolgere le consultazioni della base degli aderenti di Potere al Popolo in merito a cosa fare alle prossime elezioni regionali. La prima consultazione del 15 dicembre aveva indicato la volontà maggioritaria di iniziare un dialogo con la lista Si Toscana a sinistra per verificare la possibilità che si accettassero alcune condizioni.

Avevamo stabilito il 19 per il secondo voto, perché sarebbe stata la prima domenica utile successiva a quello che pensavamo fosse l’incontro decisivo per stabilire le condizioni necessarie per la lista, incontro che si è svolto mercoledì 15 gennaio. Speravamo che il 15 ci sarebbero state risposte definitive alle nostre richieste e fosse tutto delineato di modo che la nostra base avesse gli strumenti adeguati e sufficienti per prendere una decisione a tutto tondo sul futuro di Potere al Popolo!

Purtroppo così non è stato, nella riunione di mercoledì non c’è stata una scelta definitiva sul nome e sul simbolo della eventuale lista (in precedenza Sì Toscana a Sinistra), e sulla nostra proposta di costruzione partecipativa della lista comune.

Pensiamo infatti che occorra investire realmente, e non a parole, nella rappresentanza di genere: oggi in Regione ci sono 29 consiglieri uomini contro 12 donne, che sono una percentuale inferiore a un terzo dell’intero consiglio. Il movimento kurdo nel Rojava da tempo aveva indicato una strada per ribaltare l’egemonia maschile nella vita associata: ogni ruolo pubblico apicale deve essere affidato a una coppia di persone di sesso differente. In Rojava, le città, i cantoni, gli eserciti, i partiti, sono diretti da un uomo e una donna, insieme. Pensiamo che anche la nostra lista unitaria debba dotarsi di questo correttivo: vorremmo che avesse due portavoce, un candidato presidente e un candidato vicepresidente e capolista regionale, di sesso diverso.

Pensiamo che queste persone debbano essere scelte attraverso elezioni interne, ma aperte a tutt*. Coinvolgendo non solo il popolo della sinistra toscana, ma anche i delusi dai 5 stelle – movimento che ha tanto predicato bene sulla partecipazione della base, ma che ora razzola malissimo a livello dirigente, rimangiandosi tutte le scelte che ne avevano fatto un punto di riferimento popolare. E i tanti e le tante partecipanti alle piazze delle Sardine, che non possono certo riconoscersi in un candidato di apparato come Eugenio Giani, che ha sempre civettato con la destra, anche neofascista, e con i poteri forti della Regione.

Pensiamo infine che accanto a un/una portavoce, candidat@ presidente o vicepresidente, fiorentin@, la nostra lista debba poter rappresentare anche le aree periferiche della Regione, che non solo da un punto di vista economico e sociale, ma anche elettorale, sono svantaggiate.

In questi anni molte aree della Toscana sono state dichiarate aree di crisi complessa, molte lungo la costa e la Regione a guida PD non è riuscita minimamente ad occuparsi dei problemi del lavoro delle aree in difficoltà. Non vogliamo che la cosa si ripeta.

Occorre per questo mettere un correttivo a una legge elettorale voluta dal PD che attualmente favorisce la provincia di Firenze nella ripartizione dei seggi. Aree abbandonate come la costa o le aree interne, dove chiudono reparti ospedalieri, uffici postali, dove i trasporti pubblici sono un eufemismo e i tassi di disoccupazione sono alle stelle, avrebbero bisogno di essere maggiormente rappresentate, per non diventare una Toscana di serie B.

Per questo, con senso di responsabilità, abbiamo deciso di rimandare la votazione che Potere al Popolo in Toscana aveva già preparato per il 19, con eventi facebook e allestimento di luoghi, schede e compagni pronti a verificare e certificare le votazioni interne. Abbiamo deciso di attendere risposte e chiarimenti nella prossima riunione che la forza politica attualmente denominata Si Toscana a Sinistra terrà nei prossimi giorni. Questo soprattutto nell’interesse dei nostri aderenti che pensiamo debbano avere tutti gli strumenti per confermare o meno l’esito delle trattative a cui ci avevano delegato con la scorsa votazione del giorno 15 dicembre 2019.

Poiché c’è anche la possibilità che gli aderenti di Potere al Popolo non ritengano soddisfacenti le decisioni che verranno prese ai tavoli, e votino che il nostro movimento debba andare da solo alle elezioni, con il proprio nome e simbolo se non venissero accettate le nostre richieste su parità di genere e rappresentanza geografica, riteniamo che il termine ultimo per avere un quadro chiaro sia quello di domenica 2 Febbraio 2020.

Data limite che, nel caso Potere al Popolo decida di presentarsi da solo, può permettere il lasso di tempo necessario per raccogliere le tantissime firme necessarie in almeno 9 delle 13 circoscrizioni toscane. Siamo sicuri che i nostri coordinatori riusciranno a dare alla nostra base le maggiori e più chiare informazioni possibili sulle trattative in corso di modo che il voto sia il più possibile consapevole e partecipato.

Le Assemblee Toscane di Potere al popolo!



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