
In Consiglio regionale si è discusso di distretti biologici, porti toscani, sanità e sicurezza. Passa a maggioranza il sostegno, per il 2020, di 129mila euro ad associazioni di rievocazione storica, per la promozione del Carnevale, ai centri commerciali naturali e alle fiere che esaltano la produzione locale e 20mila euro per la valorizzazione di figure letterarie non più viventi del territorio toscano
Agricoltura
Distretti biologici, via libera a regolamento di attuazione
La commissione Sviluppo economico guidata da Gianni Anselmi (Pd) esprime parere favorevole a maggioranza. Quanto disposto dalla Giunta è recepito senza formulare raccomandazioni o osservazioni
Parere favorevole a maggioranza in commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, guidata da Gianni Anselmi (Pd), al regolamento di attuazione della disciplina dei distretti biologici. Hanno optato per l’astensione Luciana Bartolini della Lega e Roberto Salvini del gruppo misto.
Quanto disposto dalla Giunta è recepito senza formulare raccomandazioni o osservazioni da parte della commissione, quindi risultano approvate le procedure per il riconoscimento del distretto biologico, comprese quelle nel caso in cui l’istanza è presentata da un distretto rurale così come individuato dalla normativa (legge regionale 17/2017). In questo specifico caso il proponente deve allegare all’istanza anche il verbale dell’assemblea del distretto rurale, dal quale si riconosce la volontà di costituzione del distretto biologico e la dichiarazione circa il mantenimento o la rinuncia del riconoscimento del distretto rurale.
Il regolamento conta nove articoli. Si prevede, tra l’altro, l’istituzione di una commissione tecnica di valutazione all’interno della competente direzione regionale a supporto del responsabile del procedimento, che esegue l’istruttoria dell’istanza di riconoscimento sulla base di una griglia di valutazione. Sono inoltre definiti i contenuti del progetto economico territoriale, le modalità di aggiornamento, i contenuti necessari della relazione annuale e le modalità di presentazione. Uno specifico articolo riguarda invece la revoca del distretto biologico, le cui ipotesi sono indicate all’articolo 9 della legge.
Identità toscana
Promozione e valorizzazione, sì a legge per sostegno iniziative
Proseguire una politica di valorizzazione e sostegno delle tradizioni e dell’identità culturale del territorio regionale e promuovere iniziative che conservano la memoria di eventi rilevanti nella recente storia toscana. Con questo obiettivo il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge, di iniziativa dell’Ufficio di presidenza e illustrata dalla vicepresidente Lucia De Robertis.
In sede di dibattito il capogruppo Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori ha ribadito la contrarietà ad un “atto amministrativo travestito da legge” che eroga “contributi a pioggia, senza presentazione di alcun progetto”. Il “metodo è sbagliato” ha detto Fattori, che ha anche chiarito come il testo sia “avulso e in contrasto con altre politiche regionali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera del Movimento 5 stelle Irene Galletti che, in particolar ha criticato il preambolo della proposta perché si “afferma l’esistenza di dati positivi di riscontro dell’iniziativa legislativa anche se mai prodotti”. Galletti ha anche presentato un emendamento, poi bocciato, per eliminare dal testo i centri commerciali naturali e “concentrarsi piuttosto sulle associazioni di rievocazione storica”.
Sì convinto è arrivato da Luciana Bartolini (Lega): “Saremo sempre a favore di iniziative per la valorizzazione delle tradizioni” ha spiegato.
Il vicepresidente del Consiglio Marco Stella ha criticato la posizione del Movimento 5 stelle di cassare dal testo i centri commerciali naturali, che “sono a tutti gli effetti valorizzazione della nostra identità”. In risposta Andrea Quartini (M5S) ha chiarito di essere “assolutamente d’accordo al loro sostegno ma con altri strumenti”. Gabriele Bianchi (M5S) ha osservato che le risorse sono rivolte a “realtà vive che portano avanti l’identità toscana” e ha annunciato voto favorevole.
Nell’atto si rivedono i beneficiari del sostegno economico, rispetto alle previsioni della legge regionale 76/2016 “Interventi per la valorizzazione della identità toscana e delle tradizioni locali”; si escludono, infatti, i settori che risultano destinatari di altri finanziamenti e si estendono gli interventi ad ambiti non contemplati dalle disposizioni legislative. In particolare, si prevede uno stanziamento di 129mila euro, dal bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio regionale per l’esercizio 2020, a sostegno delle associazioni di rievocazione storica, degli enti locali e delle associazioni senza scopo di lucro che organizzano manifestazioni per il Carnevale, dei centri commerciali naturali e delle fiere che valorizzano la produzione locale, svolte nell’ambito di manifestazioni storiche, esistenti da almeno cento anni. Si tratta, come si specifica nella proposta di legge, di soggetti che non sono stati destinatari di benefici da parte della Giunta regionale.
Inoltre, si stanzia un finanziamento di 20mila euro, per un importo massimo di 5mila euro per ciascun contributo, per dare sostegno a quelle realtà territoriali organizzate, che operano per la promozione e la valorizzazione di figure letterarie non più viventi sul territorio toscano. Infine, si prevede che, a titolo di rendicontazione, entro il termine di 180 giorni dall’erogazione dei contributi, i soggetti beneficiari presentino una relazione sull’impiego delle somme ricevute.
Porti
Intesa con il Ministero
Porti: aggiornamento Masterplan e indirizzi per intesa con Ministero
Via libera a maggioranza alle due proposte di delibera illustrate dal Stefano Baccelli (Pd), presidente commissione Ambiente. Respinta la proposta di risoluzione della Lega, illustrata da Marco Casucci, per creare, tra l’altro, un sistema portuale tosco-ligure.
L’aula approva a maggioranza le due proposte di deliberazione che, rispettivamente, definiscono indirizzi per la sottoscrizione dell’intesa con il Ministero e completano il quadro conoscitivo sui porti toscani, con l’aggiornamento del Masterplan quale parte integrante del Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico. Entrambi gli atti sono stati illustrati in aula dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd).
Gli indirizzi individuati serviranno ad approvare, d'intesa fra Regione Toscana, ministero dei Trasporti e Regione Liguria, il Documento di pianificazione strategica del sistema portuale (Dpss) del Mar Ligure Orientale. Si tratta del principale strumento per lo sviluppo del sistema portuale, di cui definisce in dettaglio tutti gli aspetti, dalla perimetrazione delle aree e delle funzioni strettamente portuali e retroportuali fino ai collegamenti infrastrutturali e con i centri urbani. Come chiarito da Baccelli, la delibera interviene “in previsione della sottoscrizione dell’intesa”.
Il Consiglio ha invece respinto la proposta di risoluzione collegata, presentata dalla Lega e illustrata da Marco Casucci. L’atto mirava a impegnare la Giunta a tutelare il sistema portuale toscano in modo tale che lo sviluppo del porto di Marina di Carrara “non rappresentasse un potenziale concorrente rispetto agli altri poli toscani, quali Piombino e Livorno”, in particolare “evitando duplicazioni di funzioni e servizi allo stesso segmento di mercato”. Inoltre nella proposta di risoluzione, ha aggiunto Casucci, “sosteniamo una sinergia con la Regione Liguria per valorizzare le peculiarità e vocazioni industriali di ogni singolo porto di rilevanza nazionale, al fine di creare un sistema portuale tosco-ligure”.
Come illustrato da Baccelli con riferimento alla seconda delibera, l’aggiornamento del Masterplan serve ai distretti produttivi della Toscana e a progettare una mobilità diversa più competitiva, rivolta ai grandi hub internazionali e attenta alla tutela ambientale.
La normativa nazionale ha sostituito le 24 Autorità portuali esistenti con 15 Autorità di sistema portuale (AdSP) nelle quali sono concentrate tutte le funzioni di pianificazione, gestione e controllo. La Toscana è interessata dall'Autorità del Mar Ligure Orientale che comprende i porti di La Spezia (sede di AdSP) e Marina di Carrara, e dall'Autorità del Mar Tirreno Settentrionale che include gli scali marittimi di Livorno (sede di AdSP), Piombino, Portoferraio, Rio Marina, Capraia e Cavo.
Rischio idraulico
Toscana, nuova normativa per zone a magnitudo moderata
L’Aula approva a maggioranza la proposta di modifica della legge varata nel 2018. Via libera alle sopraelevazioni. Restano ferme le condizioni già individuate per le zone a magnitudo elevata
La Toscana ritocca la legge sul rischio idraulico approvata nel 2018 e apre la strada a nuove costruzioni in zone a magnitudo moderata. Nel rispetto della gestione del rischio alluvioni, sarà consentito realizzare opere finalizzate al raggiungimento di un livello di rischio almeno medio, il cosiddetto R2, quello cioè che ipotizza danni minori a edifici e infrastrutture senza pregiudicare l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche.
Il nuovo testo di legge è stato approvato dal Consiglio regionale dopo l’illustrazione del presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd), che ha ricordato l’esperienza maturata e chiarito come la normativa “dettaglia meglio” ciò che si può realizzare in zone soggette ad alluvioni frequenti caratterizzate da fenomeni meno gravosi.
“A un anno dall’approvazione miglioriamo alcune formulazioni” ha spiegato ancora Baccelli parlando del testo come “tra i più importanti di questa legislatura”.
In sintesi, se restano ferme le condizioni già individuate per le zone a magnitudo elevata per quelle a magnitudo moderata si aprono possibilità, seppur condizionate e volte a non aggravare le condizioni di rischio di altre aree, comunque finalizzate a raggiungere un livello di rischio che non metta in pericolo la vita umana. Si tratta quindi di opere di sopraelevazione, opere idrauliche che assicurino l’assenza di allagamenti o che ne riducano il rischio.
L’articolato, ha infine ricordato Baccelli, interviene anche sul patrimonio esistente per consentire incrementi volumetrici solo per superare le barriere architettoniche e per modificare le condizioni sugli impianti per energia rinnovabile che dovranno comunque far raggiungere il livello di rischio R2.
Elisa Montemagni (Lega) ha annunciato il voto favorevole esprimendo apprezzamento per la legge: “Opera un bilanciamento: è ovvio che ci voglia la massima attenzione per i territori fragili, ma dobbiamo anche delle risposte ai cittadini di quelle zone”. Apprezzabile anche il fatto che comunque nella legge “si parla di recupero, che è sempre meglio del consumo di suolo; dopo anni si è finalmente recepito il lamento di tanti cittadini e imprese toscane”.
Apprezzamento anche da Elisabetta Meucci (Iv) “non solo per le modifiche, che condividiamo, ma anche perché si dà un segnale: nel 2018 si è approvata una legge ma il lavoro non è finito, e il testo si modifica laddove ce ne sia bisogno. Si rende evidente il monitoraggio, e questo è un metodo che ci convince”.
Roberto Salvini (gruppo Misto) ha annunciato il voto favorevole ricordando “gli eventi atmosferici sempre più importanti che si stanno manifestando”. Il consigliere ha definito la legge “necessaria: dobbiamo applicare questa legge cercando di contenere questi eventi atmosferici” ha aggiunto Salvini, richiamando la necessità di “interventi a largo delle coste, che facciano da barriera alla violenza del flusso marittimo e delle onde.
“Abbiamo reso più chiare ed efficaci le norme di una legge fondamentale per il governo del territorio e per la sicurezza dei cittadini e delle attività economiche”. L’assessore all’ambiente e alla protezione civile, Federica Fratoni commenta con soddisfazione l’approvazione in Consiglio delle modifiche alle legge 41 del 2018 sul rischio idraulico.
“Era necessario intervenire – prosegue – per rendere più puntale una legge tra le più avanzate in Italia in questo settore. Mentre si mantiene il divieto di edificare nelle aree alto rischio di alluvioni, saranno da ora in avanti dettagliate meglio le condizioni da soddisfare per intervenire nelle zone soggette a rischio moderato di alluvioni, in modo che gli interventi siano ad un tempo in grado di sostenere gli eventi tipici di quelle aree, senza peraltro aggravare il rischio in altre aree. Anche con nuovo adeguamento legislativo - conclude Fratoni – la Toscana conferma la centralità politica, nella sua azione di governo, delle politiche e degli interventi a tutela del territorio e della sua complessiva sicurezza”
Sanità
Welfare generativo, giudizi positivi sulla proposta di legge
Un giudizio di soddisfazione generale è stato espresso, durante le consultazioni in commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Iv), sulla proposta di legge che detta “Disposizioni per favorire la coesione e la solidarietà sociale mediante azioni a corrispettivo sociale”, primo firmatario il consigliere Enrico Sostegni (Pd).
La proposta di legge si prefigge di collegare l'erogazione di una prestazione del sistema di welfare, tesa a garantire un diritto sociale, alla possibilità di attivare, nel medesimo soggetto destinatario della prestazione, un impegno sociale volontario a vantaggio della collettività, secondo la prospettiva del cosiddetto welfare generativo. Questa prospettiva prevede di affiancare al welfare tradizionale, fondato sulla funzione della raccolta e della redistribuzione delle risorse, un modello di welfare incentrato sulla rigenerazione delle risorse investite, attraverso la responsabilizzazione dei soggetti destinatari nel perseguimento di obiettivi di sviluppo sociale. Al soggetto che beneficia di un intervento pubblico per la garanzia di un suo diritto sociale viene offerta la possibilità di impegnarsi per “restituire” alla società, sotto altra forma e comunque a carattere volontario, quello che ha ricevuto, attraverso delle azioni a corrispettivo sociale che richiedono il suo coinvolgimento attivo e responsabilizzante.
La proposta di legge si rapporta con il Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2018-2020 che si pone, tra i suoi obiettivi, quello di contrastare le disuguaglianze, proponendo progetti di vita e di cura rivolti alle singole persone, ai loro bisogni e alle loro aspettative, anche attraverso l'aggiornamento dei modelli di care (cura ed assistenza). Lo stesso Piano prevede di favorire spazi d’intervento ispirati a un modello di welfare generativo che mirano all’attivazione di azioni di responsabilizzazione e di coinvolgimento attivo dei beneficiari di talune prestazioni, al fine di aumentare il rendimento degli interventi attuati a beneficio dell’intera comunità.
Secondo i soggetti auditi (Legacoop Toscana, Confcooperative Toscana, Federsolidarietà Toscana, Asl sud-est e Asl nord-ovest, Confservizi Cispel, Sds e Reciproca Sms), la proposta di legge va nella direzione auspicata dagli operatori del settore ed è positiva la spinta a rivitalizzare le relazioni interpersonali. Nel corso degli interventi è emersa l’indicazione di migliorare i processi di concretizzazione dei dettati della legge ed è stato proposto di mettere a sistema tutte le normative che affrontano il tema del corrispettivo sociale. È stato suggerito anche di favorire percorsi formativi per affrontare al meglio i processi di valorizzazione e rendicontazione sociale. Positivo, infine, il giudizio sugli aspetti della legge che innovano il ruolo dei servizi sociali erogati dalle Asl e che mettono a sistema i rapporti tra soggetti pubblici e soggetti privati e del terzo settore.
Immobili, via libera alla legge che modifica le regole di gestione
L’atto, illustrato da Stefano Scaramelli (Iv), è stato approvato a maggioranza. Gli interventi di Monica Pecori (gruppo Misto) e Jacopo Alberti (Lega)
Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, la proposta di legge che modifica la normativa vigente sulla gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare del servizio sanitario regionale, e in particolare la disciplina sull’acquisizione e utilizzazione del patrimonio delle Aziende sanitarie e la procedura di alienazione dei beni immobili di loro proprietà.
A illustrare l’atto in aula è stato il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Iv). Le modifiche, decise dopo le esperienze maturate negli anni, riguardano la redazione delle perizie di stima, le modalità di pubblicazione dei bandi e degli avvisi di alienazione, la possibilità di praticare ribassi. Si prescrive, tra le altre cose, che gli enti del servizio sanitario regionale approvino almeno con cadenza triennale una ricognizione del proprio patrimonio immobiliare distinguendo i beni da mantenere da quelli da riqualificare, permutare o alienare; che per lo smobilizzo degli immobili non più economicamente convenienti, in caso di aste andate deserte, si possa ricorrere alle concessioni d’uso, permuta o concessione di valorizzazione. “In questi ultimi casi – ha spiegato Scaramelli – gli immobili potranno essere utilizzati per rispondere alle necessità delle associazioni del terzo settore”. A questo proposito è stato approvato, sempre a maggioranza, anche un ordine del giorno, presentato dallo stesso Scaramelli, che impegna la Giunta a sollecitare le Aziende sanitarie a valutare di concedere i propri immobili, non venduti a causa di aste andate deserte, alle associazioni del terzo settore anche nelle more dell’entrata in vigore della legge.
La legge, inoltre, prevede, per quanto riguarda il prezzo di stima, una validità fissata in tre anni, a stabilire la quale possono essere anche professionalità interne alle Aziende sanitarie, per velocizzare i tempi.
“La mia lettura dei provvedimenti contenuti nella legge non è altrettanto rosea”, ha sottolineato Monica Pecori (gruppo Misto). “Oltretutto, ciò che ora si raccomanda io l’ho chiesto molte volte attraverso mozioni che sono sempre state bocciate”. Pecori ha criticato la scelta di concedere gli immobili al terzo settore “solo nel caso in cui le alienazioni non vadano a buon fine”.
Di legge con “alcuni elementi condivisibili e alcune criticità” ha parlato Jacopo Alberti (Lega). Gli aspetti critici, ha spiegato, riguardano “in particolare l’iter della vendita degli immobili, che appare macchinosa e rischia di trasformarsi in svendita”.
In fase di voto, l’aula ha respinto alcuni emendamenti, presentati dalla consigliera Pecori e sottoscritti da Tommaso Fattori e Paolo Sarti del gruppo Sì-Toscana a Sinistra, per modificare molti punti della proposta di legge. Respinto anche l’emendamento presentato dal gruppo Sì-Toscana a Sinistra, e sottoscritto dalla consigliera Pecori e dal consigliere Andrea Quartini (M5S), che indicava gli occupanti abusivi di immobili quali potenziali aggiudicatari degli stessi.
Scaramelli (Italia Viva): “I beni immobili potranno essere ceduti in via prioritaria a chi già svolge attività di volontariato e assistenza”
“I beni immobili potranno essere ceduti in via prioritaria a chi già svolge attività di volontariato e assistenza. La nuova disciplina sulla gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale finalmente porta novità importanti e semplifica il sistema. Una semplificazione che tocca in particolare la redazione delle perizie di stima, le modalità di pubblicazione dei bandi o degli avvisi di alienazione, la possibilità di praticare ribassi rispetto al prezzo stimato sia in occasione di beni immobili occupati, che in fase di trattativa privata”. Così Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, commenta la nuova legge che va a modificare la 40 del 2005 sull’acquisizione, l’utilizzazione del patrimonio delle aziende sanitarie e la procedura di alienazione dei beni immobili di loro proprietà. “Una norma evoluta che stabilisce - conclude Scaramelli - che i beni siano offerti prioritariamente a coloro che si trovino nella detenzione dell’immobile, ovvero titolari di contratti di concessione, comodato, locazione o fitto, tenendo conto delle migliorie che hanno apportato nel tempo ai beni da alienare, decurtando quindi le spese sostenute, ove debitamente autorizzate e documentate. Un aspetto affatto secondario e che riguarda principalmente quegli immobili già utilizzati da associazioni, oltre che da privati cittadini che abbiano utilizzato il bene per molto tempo”.
De Robertis (Pd): “Dal Consiglio regionale contributi per la clown terapia”
Via libera all’unanimità da parte della commissione sanità del Consiglio regionale alla proposta di legge di iniziativa dell’ufficio di presidenza che eroga contributi una tantum a favore delle organizzazioni di volontariato che svolgono attività per il sollievo dei pazienti pediatrici delle strutture sanitarie della Toscana. Ne da notizia Lucia De Robertis, vicepresidente del Consiglio regionale e promotrice del provvedimento.
“La proposta di legge – spiega De Robertis – vuole dare un riconoscimento concreto a tutti quei volontari che ogni giorni si impegnano, nelle strutture sanitarie della Toscana, per alleviare il soggiorno e la degenza dei pazienti pediatrici, cercando di rendere meno pesanti cure, esami, interventi attraverso la clownterapia, il gioco, il teatro ed ogni altra iniziativa ludica capace di portare un sorriso sul volto dei piccoli pazienti”.
Il provvedimento prevede l’emanazione, entro fine marzo , di un avviso pubblico rivolto alle associazioni senza fini di lucro che, per statuto ,svolgono con continuità quelle attività, all’interno di strutture sanitarie pubbliche o convenzionate col sistema sanitario regionale o nella fa sedi accompagnamento dei piccoli pazienti verso e da quei luoghi per ricoveri, esami, terapie, visite.
“La clownterapia ed il gioco in generale – aggiunge De Robertis – costituiscono uno strumento di sollievo psicologico ed emotivo per i pazienti pediatrici, e lo straordinario, gratuito, impegno che tanti volontari mettono in questo servizio merita un riconoscimento concreto. Grazie all’oculata gestione del bilancio del Consiglio regionale, abbiamo potuto mettere su questa iniziativa 100mila euro, che saranno equamente divisi fra le associazioni in possesso dei requisiti di legge che presenteranno la domanda al Consiglio regionale secondo quanto indicato nell’avviso. Ringrazio tutti i consiglieri– conclude la vicepresidente – per il voto favorevole unanime a questo provvedimento”.
Sicurezza
Via libera alla legge della Toscana
Il Consiglio regionale approva il testo a maggioranza. Le dichiarazioni di voto di Scaramelli (Italia Viva), Marras (Pd), Galletti (M5S), Pecori (Misto), Fattori (Sì –Toscana a sinistra). Gli ordini del giorno collegati.
Il Consiglio regionale ha approvato la legge sulla sicurezza urbana e la polizia locale con 23 voti favorevoli, 8 voti contrari e 5 astensioni.
“Ogni volta che si parla di sicurezza, credo che tutte le forze politiche debbano evitare di affrontare questi temi in termini ideologici, ma valutare nel merito le questioni poste – ha rilevato Stefano Scaramelli (Italia Viva), intervenendo per dichiarazione di voto - La sicurezza non è di destra né di sinistra, ma riguarda tutti i cittadini, specie i più deboli, che sentono più di altri la fragilità oggettiva di una società complessa”. A suo parere è “una legge scritta bene”, migliorata dal dibattito, che può “farci fare un salto in avanti”.
“Sul tema della sicurezza la Toscana, a differenza delle altre regioni, ha fatto veramente tanto. Lo ha fatto anche se questo non rientrava nelle sue competenze dirette e da un punto di vista preciso: quello di chi vuole migliorare le condizioni di vita della comunità, combattendo il degrado prima di assumere orientamenti repressivi – ha affermato Leonardo Marras, capogruppo Pd – Un complesso di iniziative coordinate, messe in campo dall’assessore Bugli su tutto il territorio regionale, senza distinzione di maggioranze, in collaborazione con le prefetture, per la riconquista di spazi pubblici, la promozione di attività commerciali in aree che avevano perso identità sociale, di strumenti tecnologici messi a disposizione di tutte le forze dell’ordine. Un punto di vista che è stato vincente”.
“Ci sono molti aspetti di questa legge che ci trovano favorevoli, ma ci sono criticità, che ancora non sono ben valutabili senza un regolamento attuativo – ha osservato Irene Galletti (M5S) – Ad esempio la sicurezza partecipata, che affonda nella cultura solidaristica del nostro paese, che si è perduta nelle grandi città, ma sopravvive nei borghi”. A suo parere molto dipenderà dalle risorse a disposizione degli operatori, sia finanziarie, sia in termini di aggiornamento professionale. Per questo ha annunciato voto di astensione.
Voto di astensione è stato annunciato anche da Monica Pecori (Gruppo misto), perplessa sulla sicurezza partecipata e sull’articolo 19, che prevede la possibilità di utilizzo dei tender da parte della polizia municipale.
Analoga la posizione di Tommaso Fattori (Sì -Toscana a sinistra). “Ci convince l’impianto della legge, che non è animata dall’ideologia dello sceriffo, che farebbe fare alla polizia municipale quello che già fanno polizia di stato e carabinieri – ha dichiarato - Sono state accolte le nostre proposte sulla sicurezza psicofisica degli operatori e sulla custodia delle armi al termine del servizio, contenute nella nostra proposta di legge. Rimangono alcune perplessità sulla sicurezza partecipata”.
Con l’approvazione della legge sono decadute le altre tre proposte legislative sullo stesso tema, presentate da Paolo Marcheschi (FdI), da Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì – Toscana a sinistra), dai consiglieri della Lega.
L’aula ha anche approvato, con voto favorevole a maggioranza, un ordine del giorno collegato alla proposta di legge sulla sicurezza urbana. L’atto, a firma di Leonardo Marras (Pd), impegna la Giunta regionale a “valutare le modalità più efficaci per tenere in considerazione e valorizzare il contributo proveniente dalle principali associazioni professionali della polizia locale presenti in Toscana, con particolare riferimento agli aspetti inerenti l’attuazione della proposta in oggetto, comprese le tematiche che saranno trattate all’interno dei regolamenti regionali di prossima emanazione”. Come ha spiegato Marras illustrando l’atto all’aula, infatti, “è opportuno ascoltare le associazioni professionali che sono nate per rappresentare la polizia locale, con l’intento di tutelarne gli interessi e migliorare organizzazione e condizioni di lavoro”.
Un altro ordine del giorno, poi ritirato e che sarà ripresentato eventualmente come mozione nelle prossime sedute, ha provocato un lungo dibattito e una breve sospensione dei lavori. A presentarlo Massimo Baldi di Italia Viva. L’atto impegnava ad approvare disposizioni per gli enti locali relative all’utilizzo di istituti di vigilanza privata, a integrazione delle funzioni di vigilanza della polizia locale, a prevedere delle specifiche direttive per gli enti locali relative alle attività di Street Tutor e a valutare se istituire un fondo per gli oneri di difesa nei procedimenti a carico degli addetti di polizia locale. Mentre i gruppi di centrodestra hanno annunciato voto favorevole all’atto e il capogruppo del Pd Leonardo Marras ha sollecitato “una lettura laica del testo, perché per alcuni eventi si può ragionare sull’apertura ai privati”, Sì Toscana a Sinistra, Serena Spinelli e Monica Pecori del Gruppo Misto, M5S (con l’eccezione di Gabriele Bianchi che ha annunciato astensione) si sono detti fortemente contrari, giudicando inaccettabile che la funzione della sicurezza venga affidata a forze private e pagata con soldi pubblici.
Pieroni (Pd): "La sicurezza non è solo ordine pubblico, ma si nutre di politiche per la sicurezza sociale, per l'educazione alla legalità, per il diritto allo studio, per la formazione professionale, per il lavoro, la riqualificazione delle aree urbane degradate ed altro ancora. Questi sono temi e azioni concrete che hanno caratterizzato la politica della Regione Toscana in questi anni e che vengono regolati nella legge che è stata approvata questa mattina in Consiglio regionale - afferma il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni, intervenuto in aula -. In questi anni la Regione ha investito 20 milioni di euro per la video-sorveglianza in tutti i Comuni della Toscana - prosegue -: per i vigili di prossimità, per i progetti di riqualificazione urbana, per la formazione delle donne e degli uomini della polizia locale. La Toscana ha fatto la sua parte, lo Stato faccia altrettanto potenziando gli organici delle forze di polizia, e fornendo loro i mezzi adeguati per agire nell'interesse dei cittadini e delle comunità" - ha concluso Pieroni.
Bugliani(Pd) “Ecco la via toscana”
“Parte da oggi la “via toscana” della sicurezza. Una legge che definisce in maniera integrata le politiche di sicurezza dei nostri territori con lo scopo di rafforzarne il controllo, di prevenire la criminalità, di migliorare la qualità dello spazio urbano e di rafforzarne i presidi sociali, culturali e commerciali”. Lo ha detto il consigliere del Pd in Regione Giacomo Bugliani, presidente della commissione Affari istuzionali illustrando in aula la legge sulla sicurezza urbana integrata e sulla polizia locale appena approvata dall’Assemblea toscana. “Si tratta di una legge completa , molto concreta e non propagandistica – spiega Bugliani- che vuole dare una risposta vera al senso di fragilità e di maggiore esposizione all’insicurezza che le nostre comunità avvertono da parecchio tempo. La sicurezza è ben gestita quando sono i diversi livelli di governo dei territori ad elaborare un sistema unitario ed integrato di presidio dei nostri centri e delle nostre periferie e la Regione diventa, accanto allo Stato e agli enti locali, un soggetto essenziale per il raggiungimento di questo scopo. La legge introduce importanti interventi regionali per la sicurezza urbana- prosegue Bugliani- , che vanno dalla prevenzione della criminalità al recupero delle aree e dei siti degradati, alla riqualificazione urbanistica, sociale e culturale. Viene, inoltre, introdotta, un’ organizzazione uniforme della polizia locale sull’intero territorio regionale. La polizia municipale e quella provinciale, infatti, pur dipendendo dagli enti locali, assumono importanti obblighi, previsti dalle leggi dello Stato, in materia di polizia giudiziaria, di pubblica sicurezza e di polizia stradale. Infine, con la nuova legge si determina un quadro di riferimento unitario per i regolamenti degli enti locali toscani che affrontino il tema del contrasto al degrado nelle sue varie accezioni: l’igiene pubblica, la quiete e le attività produttive Significativo è anche il fatto che venga individuato un percorso alternativo all’applicazione delle sanzioni con l’introduzione del “lavoro volontario e di interesse pubblico”, ovvero la sostituzione della sanzione amministrativa con lo svolgimento di una prestazione di lavoro nell’interesse della collettività”. Un atto importante, - conclude Bugliani- che offre misure efficaci di lotta alla criminalità e che sostituisce agli slogan un’azione di governo del territorio efficace e risolutiva. Da oggi i cittadini toscani hanno un motivo in più per sentirsi sicuri”
Baldi (Italia Viva): “Valorizzazione della polizia locale, videosorveglianza, sistemi informativi integrati”
“Il controllo del territorio, la prevenzione della criminalità, la qualità dello spazio urbano ma anche il presidio sociale, culturale e commerciale al centro delle nuove norme in materia di sicurezza urbana integrata e polizia locale. Un modello che la Toscana prova a creare sulla sicurezza entrando nel merito del tema. La sicurezza non è né di destra né di sinistra, è un diritto dei cittadini. In particolare dei più deboli, dei più vulnerabili che vivono le fragilità oggettive prodotte da una società così complessa. Non solo la politica, ma anche gli operatori della sicurezza, gli enti locali, le associazioni e la società tutta devono occuparsi della tutela di questo bisogno collettivo. Nelle prossime settimane proveremo a fare un ulteriore scatto in avanti. Grazie ai nostri emendamenti la legge approvata contribuisce ad aumentare la sicurezza e accompagna l’aumento dello stanziamento sulla sicurezza inserito nell’ultimo Bilancio regionale con 800 mila euro”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale. La nuova legge sulla sicurezza ha visto il lavoro attento e puntuale del Consigliere regionale di Italia Viva Massimo Baldi che spiega: “con i nostri emendamenti abbiamo sottolineato l’importanza di inquadrare tra gli interventi regionali anche la realizzazione di sistemi informativi integrati e di videosorveglianza sui fenomeni di criminalità, inciviltà e disordine urbano diffusi. Grazie al nostro lavoro, la legge oltre che sull’educazione alla convivenza è rivolta anche - continua Baldi - alle azioni che si riferiscono al mantenimento e alla cura del decoro urbano. In particolare valorizza il ruolo e le attività della polizia locale nel territorio regionale attraverso più strumenti. Uno di questi è la promozione della creazione di gruppi interni di autoaiuto e l'attivazione di sportelli di ascolto, anche attraverso convenzioni con altri soggetti, per fornire, se necessario, supporto psicologico agli operatori di polizia locale colpiti da eventi traumatizzanti che potrebbero coinvolgerli”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Uffici Stampa
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