Visita degli studenti di Limite al Museo della Deportazione

Certe volte mille parole non bastano a spiegare a degli adolescenti cosa siano il dolore, la violenza, la rabbia, l'umiliazione, la mancanza... È necessario toccare con mano, vedere con i propri occhi il male che l'uomo è stato capace di costruire a tavolino, con freddezza, senza lasciare spazio alcuno a una briciola di compassione verso il prossimo.

Oggi i nostri alunni e la nostre alunne della classe 3^B della Scuola secondaria di I grado “E. Fermi” di Limite sull'Arno hanno visitato con estremo interesse, entrando quasi in punta di piedi, il Museo della Deportazione di Figline di Prato. In punta di piedi, sì, perché quando si toccano certi argomenti è necessario usare delicatezza e rispetto. Il percorso, iniziato con la visione di un cortometraggio riguardante la vita dei prigionieri a Mauthausen e la successiva liberazione del campo, è terminato con la visita del museo, dove la bravissima operatrice che ci ha accompagnato, ha saputo coinvolgere con grande garbo e preparazione i nostri alunni, alla scoperta di oggetti e suppellettili provenienti direttamente da Mauthausen e dai relativi sottocampi.

Le scarpe usate dai prigionieri, le gerle che servivano a trasportare le pietre lungo la “scala della morte”, le divise, le targhette con i numeri di matricola, le ceneri, i letti, i terribili strumenti di tortura....ognuna di queste cose ha costituito un momento di riflessione...e di commozione, perché non si è mai abbastanza preparati ad affrontare simili esplosioni di dolore.

Da insegnante volevo congratularmi con i miei alunni per come si sono comportati; nessuno ha alzato la voce, nessuno ha detto cose fuori luogo, tutti si sono avvicinati alle teche del museo portando negli occhi la consapevolezza di chi sta per diventare un giovane adulto. Per questo oggi mi sono sentita molto orgogliosa di loro. Vorrei ringraziare, a nome di tutto l'Istituto, la sezione A.N.E.D. di Empoli, senza la quale non sarebbe stato possibile realizzare questa esperienza, e la signora Nadia Frizzi, membro della sezione e valido supporto in questa mattinata.



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