Montelupo per la Memoria: eventi con scuole e cittadinanza

DAL GIORNO DELLA MEMORIA ALLA NOTTE DELL'ODIO: è un programma che idealmente collega due momenti della nostra storia che hanno a che fare con la deportazione nazista nei campi di concentramento. Il 27 gennaio, giorno della memoria celebrato a livello nazionale e l’8 marzo quando si ricorda la deportazione nel 1944 di cittadini di Montelupo nei campi di concentramento. Per arrivare poi al mese di maggio quando vengono organizzati i Viaggio studio nei campi di concentramento nazisti di Mauthausen, Ebensee, Gusen, Hartheim,e alla risiera di San Sabba a Trieste.

In questo periodo di tempo l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Baccio da Montelupo e con altre associazioni del territorio ha organizzato una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di avviare una riflessione su quanto accaduto nel corso della seconda guerra mondiale, sui principi che ne sono stati alla base e che sono la discriminazione e l’odio razziale. Ma anche su come dinamiche simili possono ripetersi anche nella nostra epoca.

Lunedì 17 febbraio 15 ragazzi che frequenta la scuola media e che fanno parte del CCRR (Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi) hanno fatto una “passeggiata” nei luoghi della deportazione, accompagnati dal vicesindaco Lorenzo Nesi, dallo storico Andrea Bellucci e dai familiari dei deportati che hanno raccontato la loro testimonianza di quanto accaduto.

«I testimoni diretti stanno scomparendo, purtroppo e diventa sempre più complesso narrare alle nuove generazioni l’orrore delle deportazione, far sì che non sia qualcosa di lontano, da studiare sui libri di storia, ma far comprendere loro che è parte della loro vicenda familiare e personale.
In questo senso la camminata della memoria è stato un momento molto importante: i ragazzi hanno avuto modo di guardare con occhi diversi i luoghi che conoscono fin da piccoli. Siamo arrivati fino al cimitero del capoluogo per portare una corona al cippo che lì ricorda proprio i cittadini di Montelupo uccisi nei campi di sterminio», 
afferma Lorenzo Nesi, vicesindaco e assessore alla memoria.

Sempre ai ragazzi sono rivolti due spettacoli teatrali uno si è tenuto il 24 gennaio e l’altro dedicato alla strage del Padule di Fucecchio “PERCORSO MEMORIA” a cura di FDMDB (Figli Della Mamma Di Bresson) unusual photographers sarà proposto il 9 marzo ai ragazzi e il 12 marzo alle 21.00 al Mmab a tutta la cittadinanza.

Prima di questi il 23 febbraio alle 17.00 il teatro Aurora ospiterà lo spettacolo “Anna Frank giocava a calcio. Carlo Castellani, bomber dell'Empoli” di Andrea Mancini con Eva Ermelani e Jacopo Yahya. La particolarità di questo spettacolo è che si svolge al Teatro Aurora, che si trova proprio davanti alla casa in cui si trovava Carlo Castellani al momento della deportazione. L’iniziativa è promossa in collaborazione con Aned, Anpi, Empoli e Montelupo calcio e la scuola del Tifo dell'Unione club azzurri, che da diritto a biglietti ridotti.

Un monologo in due parti che s’intreccia di storie vere, leggende e narrazioni tra Anna Frank e Carlo Castellani, il grande giocatore dell’Empoli morto a Mauthausen l’11 agosto del 1944, qualche giorno prima della partenza di Anna Frank per Auschwitz (3 settembre del 1944).
In questo testo fuori dagli avvenimenti, fuori dalla cronaca, oltre il reale in cui ogni gol è ricco di eroismo e di qualcosa che assomiglia al mistero e alla magia, Anna Frank e Carlo Castellani ci accompagnano per mano invitandoci a guardare ancora una volta negli occhi, uno dei capitoli più vergognosi della storia attraverso l'innocenza dell'infanzia e l'irriverenza dello sport, capaci di camminare oltre. (Ingresso 12 Euro, ridotto 10)

Carlo Castellani è rimasto per oltre 70 anni il più grande marcatore dell'Empoli. Morto a Mauthausen l’11 agosto del 1944, ancora oggi lo stadio di Empoli porta il suo nome.

Gli eventi dedicati alla memoria culminano a Montelupo con la presentazione della ristampa di un libro fondamentale per la storia cittadina “La notte dell’odio” di Alfio Dini.

Alfio Dini (1923-2003) è nato e ha vissuto a Livorno. Nel 1943 sfollò dalla sua città e trovò rifugio a Limite sull’Arno. Fin dall’estate del 1943 si occupò attivamente dell’assistenza ai numerosi sfollati sparsi per le colline prospicienti l’Arno. Con le prime elezioni amministrative del 1946, fu eletto sindaco del Comune di Montelupo Fiorentino (il sindaco più giovane d’Italia). Tenne l’incarico per circa dieci anni ed ebbe così modo di vivere le tragedie della deportazione direttamente nell’ambiente e con le persone che la subirono.

Per la prima volta, in un linguaggio semplice e passionale, attraverso un lungo lavoro di raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari, si poteva leggere l’intera drammatica epopea dei ventuno cittadini deportati da Montelupo nei campi nazisti, da cui solo cinque tornarono vivi, segnati per sempre da quella terribile esperienza

«La memoria non deve essere semplicemente ricordo nostalgico, ma fonte di riflessione e ispirazione per il futuro. Le istituzioni devono difendere questo principio in un periodo di revisionismo e di banalizzazione nel quale si tenta di appiattire e accomunare eventi profondamente diversi fra loro, facendo un torto alla storia, a chi quegli eventi li ha vissuti, ma sopratutto alle generazioni più giovani. La deportazione dell’8 marzo 1944 è connaturata nel dna dei montelupini. Ecco perché un libro come “La notte dell’odio” ha un valore così importante per Montelupo e abbiamo deciso di sostenerne la ristampa. Invito tutti alla presentazione che si terrà il 7 marzo al Mmab (piazza Vittorio Veneto 11) alle ore 18.00», afferma il sindaco Paolo Masetti.

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa



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