È in quarantena volontaria per il Coronavirus, il legale chiede il rinvio del processo in cui è imputato

È in quarantena volontaria per l'emergenza Coronavirus, ma è anche imputato in un processo, motivo per cui l'avvocato ha chiesto un rinvio al giudice monocratico di Rimini per motivi sanitari. A raccontarlo è proprio il legale difensore, Riccardo Luzi, che mantiene il riservo del nome dell'uomo e il reato per cui è a processo: è stato reso noto però che l'uomo è originario del Cesenate, vive e lavora a Prato nel settore tessile, recandosi spesso in Cina. Da quanto appreso l'uomo sarebbe ormai da 20 giorni in quarantena volontaria a Prato.

"In un primo momento - racconta l'avvocato Riccardo Luzi - avevano pensato di farlo venire in aula, dove doveva essere ascoltato dal giudice, con la mascherina sul volto. Ma successivamente, anche alla luce dell'ordinanza del ministero della sanità che prevede l'obbligo di quarantena 'fiduciaria' domiciliare e la cosiddetta 'sorveglianza attiva' per chi ha avuto contatti a rischio, ho pensato fosse logico e doveroso chiedere un rinvio al giudice. Cosa che farò lunedì mattina con una posta certificata. Intanto ieri ho già avvisato l'avvocato della controparte che ovviamente si è detto d'accordo".

 



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