Villa Crastan, firmata a Pontedera la sperimentazione per condividere beni comuni

Un esempio di gestione collaborativa di beni comuni urbani, tema in evidenza nell’agenda della giunta regionale durante tutta la legislatura. A Pontedera amministrazione comunale ed associazione “Villa Crastan Casa della città” hanno firmato stamani l’accordo, o meglio il patto di collaborazione, per la gestione dell’omonimo edificio, atto finale del percorso partecipativo sull’utilizzo dell’immobile e della successiva fase di progettazione sperimentale, finanziati dalla Regione Toscana. “Per noi – sottolinea l’assessore alla partecipazione e alla presidenza della Regione, Vittorio Bugli , presente all'iniziativa - è stata una sperimentazione importante, di cui facciamo tesoro anche nella redazione della nuova legge sui beni comuni”.

Villa Crastan è uno dei luoghi più noti di Pontedera e da spazio vuoto torna ad essere luogo vivo. La richiesta dei cittadini del resto era stata chiara: non privatizzare il bene, ma rilanciare il ruolo di spazio pubblico.

Villa Crastan è un’antica dimora appartenuta ad una delle prime famiglie industriali – i Crastan, per l’appunto – arrivate in Toscana nel secolo scorso per insediare la propria azienda di caffè. Negli anni ‘60 era divenuta proprietà pubblica, donata dalla famiglia, e il Comune ci aveva fatto la sede della biblioteca comunale. Per anni, con il suo parco, è stata un luogo aperto di socialità e promozione della cittadinanza. Dal 2014, dopo il trasferimento della biblioteca in una ex proprietà Piaggio, l'edificio era però diventato uno ‘spazio indeciso, in attesa di una nuova destinazione.

“Quando ci sono beni inutilizzati, tanto più come in questo caso in cui era un simbolo e un valore per la città, è giusto che si inizi a pensare come metterli nuovamente a disposizione. Ed è giusto farlo attraverso un percorso che coinvolga i cittadini” commenta ancora Bugli.

E’ difficile trovare a Pontedera qualcuno che non conosca Villa Crastan. Sarà per la sua posizione vicinissima al centro storico o per via del giardino che ha ospitato bambini, matrimoni e per molti anni il cinema estivo, oppure proprio per la biblioteca comunale che ha visto avvicendarsi generazioni di studenti. Per questo suo vissuto nel 2017 l'amministrazione comunale aveva così avviato un percorso di partecipazione, affidato alla cooperativa Sociolab, che a sua volta ha dato vita ad un progetto di incubazione e start up di gestione collaborativa. Tra tutte le idee presentate ne è stata scelta una e con il patto siglato stamani, della durata di tre anni, sarà favorita la fruibilità dei locali e del giardino, verranno promosse attività di caratt ere culturale, ricreative e sociali, sarà valorizzato il contributo della cittadinanza nella cura e gestione di beni comuni.

Il nuovo modello di gestione si ispira proprio alle più innovative esperienze di gestione condivisa dei beni comuni, sulla scorta delle linee guida regionali contenute nel Libro Bianco #CollaboraToscana. La firma del patto è avvenuta all’interno della stessa Villa Crastan, in via della Stazione vecchia, nel corso di un incontro pubblico.

"Villa Crastan, a Pontedera, diventa 'Villa Crastan Casa della Città cooperativa sociale', grazie a un'operazione che riconverte il complesso e i suoi giardini in un bene comune a disposizione delle cittadine e dei cittadini, per eventi artistici, culturali, scientifici, teatrali e altro". Così Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd.

"Grazie al Comune e alla Regione, che hanno creduto che Villa Crastan dovesse essere aperta alla cittadinanza, si sono create una struttura e una normativa tali che chi vuole usufruire del luogo abbia un'organizzazione a disposizione.

Davvero un bel risultato alla cui presentazione ho partecipato questa mattina con gioia e orgoglio. Un progetto pilota che dimostra come beni di questo tipo possano essere messi a servizio della comunità".

Fonte: Regione Toscana



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