Mattarella a Sant'Anna di Stazzema: "Qui si trova una radice della Repubblica. Dobbiamo essere vigili"

Il cuore della Toscana batte oggi a Sant’Anna, grazie alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario del conferimento della Medaglia d’oro al valor Militare al Comune di Stazzema e del ventennale della legge istitutiva del Parco nazionale della Pace. Il presidente ha prima incontrato uno dei superstiti, Enrico Pieri, appena 10 anni al tempo della strage, poi ha deposto una corona al monumento che ricorda l'eccidio. Infine ha visitato il museo e la Fabbrica dei diritti.

Mattarella è il quinto presidente della Repubblica che visita Sant'Anna dopo Pertini nel 1982, Scalfaro nel 1998, Ciampi nel 2000, Napolitano insieme al presidente tedesco Gauck nel 2013.

Mattarella: "Ricordiamo i martiri di Stazzema"

"Con la Medaglia d'oro al valor militare assegnata al Comune - spiega Mattarella - , ricordiamo oggi le Medaglie d'oro al valor civile di Stazzema. Vittime ed eroi al tempo stesso: don Fiore Menguzzo, don Innocenzo Lazzeri, Genny Babilotti Marsili, Milena Bernabò, Cesira Pardini, la sorella di Anna, che a Coletti riuscì a nascondersi, a salvare un altro bambino e a portar via la sorellina neonata, che purtroppo non sopravvisse. Sono persone che rappresentano un'intera comunità straziata. In loro nome continuerà l'impegno per costruire una civiltà più libera e giusta, che rappresenta il nostro orizzonte di speranza e che nessuno potrà mai strappare dalle nostre coscienze di italiani liberi. Non c'è alcuna ragione di guerra che possa anche soltanto attenuare la disumana crudeltà inflitta alle persone e ai loro corpi straziati, accatastati, e per oltraggio anche arsi nel fuoco. Nulla potrà mai cancellare il ricordo di Anna Pardini, uccisa a soli 20 giorni tra le braccia della mamma. Nulla potrà eguagliare il dolore di Antonio Tucci che pensava di aver messo al sicuro a Sant'Anna la moglie e gli otto figli, per trovarli invece tra i morti della piazza. Come la piccola Anna, come la famiglia Tucci, furono centinaia e centinaia i martiri di Stazzema"

Mattarella: "Avete reso un servizio all'Italia"

"Quella Medaglia d'oro di cinquant'anni fa è un segno di riconoscenza per quel che è stato fatto negli anni della ricostruzione e della libertà riconquistata, e per ciò che continuate a fare, avete reso un servizio all'Italia, avete reclamato giustizia quando la coltre di dolore e di silenzi impediva di ricomporre per intero le stesse sequenze dell'eccidio. Avete con tenacia continuato a cercare e ricostruire la verità, aiutando i sopravvissuti a superare l'angoscia per l'immenso male subito. Non è stato facile risalire lungo i sentieri della verità. I silenzi e le omissioni lasciano sempre delle ombre, ma siete riusciti a raggiungere traguardi importanti, disvelando protagonisti, responsabilità, crudeltà, comprese le folli motivazioni che resero possibile tanto orrore. Lo avete fatto per voi ma avete anche reso un servizio all'Italia".

L'importanza della memoria

Il presidente ha ricordato l'importanza della memoria: "A Sant'Anna - ha detto Mattarella - si trova una radice della Repubblica. Qui l'ideologia dell'annientamento trovò applicazione contro la popolazione civile senza minimo riguardo a ragazzi, a fanciulli, a neonati. Non si volle solo uccidere ma obiettivo era annientare l'umanità delle vittime e la coscienza stessa della comunità. A Sant'Anna vi fu una strage tra le più sanguinose della Seconda guerra mondiale, fu inferta a questa terra una ferita che non potrà mai essere cancellata dalla memoria nazionale. Qui si avverte il significato più profondo del nostro continuare a far memoria, perché la memoria è un dovere, rappresenta un motore di umanità, costituisce il patrimonio della comunità. Il tempo può attenuare il dolore, può allontanare lo strazio dei dolori più indicibili, ma non possiamo consentire che le coscienze si addormentino e che le intelligenze smettano di produrre anticorpi contro la violenza e l'odio. La nostra civiltà democratica non è sorta dal nulla. È nata perché chi ha conosciuto l'orrore ha promesso solennemente alle nuove generazioni che mai più quell'orrore si sarebbe ripetuto. Questa promessa è iscritta nella nostra Costituzione, dove i diritti sono legati ai doveri di solidarietà, dove l'uguaglianza non è soltanto un orizzonte ma un impegno incessante a rimuovere gli ostacoli, le discriminazioni, le ingiustizie".

Uno sguardo al presente: "Dobbiamo essere vigili"

"Dobbiamo essere vigili - ha detto Mattarella -  I mutamenti epocali in atto ci offrono opportunità straordinarie, in ogni campo, ma al tempo stesso provocano paure, disorientamenti, chiusure. Il germe dell'odio non è sconfitto per sempre. Il timore del diverso, il rifiuto della differenza, la volontà di sopraffazione, sono sentimenti che possono ancora mettere radici, svilupparsi e propagarsi. Sono comparse, di recente, in questi mesi, scritte contro ebrei sui muri e persino su porte di abitazioni. Folli e fanatici assassini hanno colpito cittadini inermi in borghi e quartieri della nostra Europa. Sono fenomeni limitati ma che non possono essere sottovalutati. Perché puntano a colpire i principi, le fondamenta della convivenza, la stessa memoria. La memoria non appartiene mai soltanto al passato ma è parte della nostra vita e della costruzione del futuro".

Giani porta gli omaggi della Toscana al presidente Mattarella

Il dramma della strage di Stazzema del 12 agosto 1944 è da un lato il momento più basso di caduta di valori e rispetto per la vita umana che la Toscana vive drammaticamente nella ritirata nazifascista, e dall’altro il momento più alto di testimonianza della memoria su cui si fonda la libertà e la democrazia, capisaldi della nostra Costituzione”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha commentato la giornata speciale di oggi, sabato 29 febbraio, caratterizzata dall’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, proprio a Sant’Anna.

Il ricordo del Capo dello Stato è momento che onora tutta la Toscana (cittadini, militari, organizzazioni) così impegnata a contrastare il nazifascismo, offrendo l’occasione di sottolineare l’importante esperienza del Parco della Pace, dove la Regione è particolarmente attiva”, ha sottolineato.

Per me essere oggi accanto a Mattarella costituisce motivo di onore e di forte impulso a testimoniare la vocazione antifascista della Toscana – ha concluso - di cui inseriremo una precisazione più compiuta nello Statuto regionale, con una specifica proposta di modifica nei prossimi giorni”.

Ad accogliere il Capo dello Stato l’esposizione di disegni allestita dall’Associazione “I colori per la Pace”, dove – accanto ai lavori inviati da 120 nazioni – fanno bella mostra di sé quelli delle scuole italiane. La mostra continuerà poi il suo viaggio per il mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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