Coronavirus, cosa si può fare? Il vademecum sulla zona protetta

Già dalla mattina di martedì 10 marzo il dibattito è acceso sulle nuove misure annunciate ieri sera da 'zona protetta' e valide per tutta l'Italia. Le restrizioni sono molte, in vista della tutela dell'interesse generale e soprattutto della salute pubblica per limitare il contagio da Covid-19. È infatti provato che limitando i contatti si minimizzano le possibilità di contagio e di conseguenza il propagarsi del temibile virus che sta cambiando la nostra vita quotidiana.

Andiamo dunque a vedere le vostre domande e le risposte degli organi ufficiali (governo, ministero, regioni) su cosa si consiglia di fare e di non fare (e cosa è vietato esplicitamente) in questi giorni in Toscana e in Italia.

AGGIORNAMENTO: il governo ha diramato questo articolo con molte altre risposte alle domande più frequenti.

Posso andare a lavoro?
Sì gli spostamenti sono consentiti per lavoro. Bene avere con sé l'autocertificazione (ne parliamo in seguito) che potete scaricare qui.

Se per lavoro devo oltrepassare i territori comunali e provinciali?
Non ci sono limitazioni.

Posso andare in altri comuni per altri motivi?
Assolutamente no. Si richiedono situazioni di necessità. Il governo chiede di non spostarsi per andare a mangiare dai parenti, trovare un amico, fare altre cose che non sono necessarie ma soprattutto incontrare persone fuori dal nucleo familiare in cui si vive a contatto tutti i giorni. Anche per questo ad esempio non si possono fare feste in casa con persone che vengono da fuori. Tenetevi a contatto con gli amici, ma con i moderni mezzi di comunicazione (telefono, Whatsapp, chat, ecc).

Posso andare a fare la spesa?
Sì, il governo consiglia una persona per famiglia. I negozi che vendono generi alimentari sono aperti ma i commercianti sono tenuti a stabilire un numero massimo di persone all'interno, per poter garantire anche la distanza di un metro gli uni dagli altri. I supermercati e i centri commerciali saranno chiusi il sabato e la domenica, nei festivi e nei prefestivi. Gli alimentari sono esclusi da questa logica, potranno rimanere aperti, a discrezione del commerciante. Per la spesa dunque non vi trovate ad affollare il venerdì sera le casse.

Posso andare al bar?
I bar come i ristoranti e le gelaterie possono rimanere aperti dalle 6 del mattino alle 18 del pomeriggio, rispettando la distanza di un metro tra cliente e cliente. Molti negozianti hanno deciso di rimanere comunque chiusi, la scelta sta alla discrezionalità dell'esercente.

Ma quindi non posso nemmeno più uscire?
Non è così. È vietato fare assembramenti con altri fuori dalla cerchia familiare con cui si sta a contatto tutti i giorni. È bene non raggruppare tante persone in uno stesso posto per un periodo prolungato di tempo, proprio per evitare contagi. Si può andare a passeggiare con i bambini in luoghi all'aperto purché si mantenga la distanza da altre persone. Un divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone sottoposte alla misura della quarantena o che sono risultate positive al virus.

Posso spostarmi con mezzi pubblici o aerei e navi?
Oltre a quanto già detto qui sopra, qui trovate un utile compendio sui controlli nella mobilità.

Le farmacie e parafarmacie saranno aperte?
Sì, con i loro orari. Spostarsi per motivi di salute, dunque anche per acquistare medicine, è consentito. Ovviamente non se hai febbre o sintomi influenzali riconducibili al coronavirus. In quel caso, stai a casa e contatta il tuo medico di fiducia.

I corrieri merci possono circolare?
Sì.

Ci sono servizi a domicilio per evitare di uscire di casa?
Sì, per chi non può uscire di casa molti enti di volontariato si sono attivati per consegnare medicine e generi alimentari a casa. Alcune catene di supermercati e negozi di vicinato effettuano la consegna a casa se necessario. Informatevi sulle realtà a voi più vicine.

I servizi degli uffici comunali sono disponibili?
Tutti gli uffici dei Comuni italiani si stanno attrezzando per fornire servizi online e consulenze anche per telefono, limitando al minimo indispensabile i contatti. Meglio sempre fare una telefonata per accertarsi dei servizi in corso.

Non mi sento bene di salute, cosa posso fare?
Sicuramente bisogna stare a casa, chiamare il medico di famiglia e valutare i propri sintomi. Se si tratta di febbre, non bisogna assolutamente andare al pronto soccorso, come già affermato negli scorsi giorni.

Questo stato di allerta mi mette ansia, cosa posso fare?
Confrontati con altre persone, potranno rassicurarti e ti sentirai meno solo. Se rimarrai in casa, mantieni uno stile di vita salutare: mangia bene, dormi regolarmente, non ti isolare dal mondo. Se ti senti sopraffatto, contatta un operatore sanitario o uno psicologo. Mantieniti informato con le fonti ufficiali ma non ti allarmare troppo. Questi sono i consigli della World Health Organization per gestire lo stress durante questo periodo.

Sono solito allenarmi, come posso fare?
Gli impianti sportivi da oggi saranno utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali. Se sei un atleta dilettante, puoi allenarti all'aria aperta, mantenendo la distanza interpersonale raccomandata da altre persone.

È possibile andare a donare il sangue?
Sì, con tutte le accortezze del caso (si veda lo stato di salute personale) è importante continuare a mantenere le donazioni per non lasciare gli ospedali in carenza. Ora come in tutti gli altri periodi dell'anno.

Cos'altro è stato vietato?
Non si terranno le messe e le cerimonie religiose e civili, né alcun tipo di riunioni, convegni, eventi e manifestazioni pubbliche. Sono chiusi pub, cinema, palestre, discoteche, musei, asili, scuole, università. Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Restano consentite solo quelle organizzate da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti a porte chiuse o all’aperto senza la presenza di pubblico.

Che succede se infrango queste regole?
Ad esempio "se si incappa in un controllo e non si hanno le motivazioni previste può incorrere in due reati penali: o l'art. 650 del codice penale (inosservanza provvedimenti delle Autorità) con una condanna fino ai tre mesi, oppure il rischio sale fino a tre anni se gli viene riconosciuto l'attentato a salute pubblica". A rispondere a questa domanda ieri è stato Matteo Mauri, viceministro Interno su Radio 24, rispondendo a una domanda sui rischi che corre chi si sposta al Sud senza validi motivi.

E, in definitiva, cosa posso fare per affrontare questi giorni?
Stare tranquillo o tranquilla. Seguendo poche semplici regole, ma soprattutto rimanendo razionali e responsabili, andrà tutto bene.



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