Il Ponte di Voejkov, tra scienza, storia e curiosità

Per gli addetti ai lavori e gli appassionati di meteorologia, il Ponte di Voejkov, è una conseguenziale struttura barica, che si origina quando l'alta pressione delle Azzorre si allunga verso l'Atlantico settentrionale o ancor meglio la Scandinavia, saldandosi in parte con l'alta pressione russa. L'aria di origine continentale  scorre così lungo il bordo orientale del ponte altopressorio spingendosi verso l'Europa, dove penetra con gelidi venti da nord/nord-est portando ad un generale sensibile calo delle temperature.

Spesso per la nostra regione, non si hanno precipitazioni degne di rilievo, se non lungo l'Appennino Orientale e le zone di confine centro-meridionali. Sovente accade, che dove i fenomeni si vanno a verificare, la neve faccia la sua comparsa anche a quote collinari.

Su tutto il territorio regionale, le forti raffiche del vento previste, enfatizzano la sensazione del freddo, con il nostro organismo che andrà a percepire molti gradi in meno, rispetto a quelli che la colonnina di mercurio ci detterà.

Anche stavolta il netto calo termico previsto già da alcuni giorni, ci riporterà di colpo in pieno inverno, con lo svantaggio iniziale, nel provenire da valori tardo primaverili, che localmente hanno fatto toccare i 22-23 C°; 5-6 C° oltre le medie del periodo.

Con l'inserimento progressivo a partire da domenica delle fredde correnti nord-orientali, scenderemo entro le prime ore della giornata di lunedì, in media di circa 10-12 C°, portandoci al di sotto delle medie del periodo di 6-7 C°.

Insomma un bel tracollo termico! , in un periodo in cui al meteo che fa i capricci, si va a sommare l'epidemia in corso nel nostro paese, già provato da settimane di lock down.

Al momento  i modelli a medio termine, indicano nella loro tendenza, una tempistica di circa 4-5 giorni, tipicamente invernali, con il rischio da martedì 24 marzo, con la progressiva propagazione nei bassi strati dell'aria fredda, e la diminuzione dell'intensità del vento; di incorrere per alcuni giorni nel rischio del ritorno delle gelate nelle zone pianeggianti dell'interno.

Una situazione tutta da seguire e monitorare, di cui non mancherò di aggiornarvi con le previsioni quotidiane su Clivo-Canale 680.

Perchè quindi un lemma quasi impronunciabile, per un contesto barico tutto sommato ovvio per le nostre conoscenze attuali?

Il ponte di Voejkov prende il nome da un meteorologo, Voejkov, Aleksandr Ivanovič, nato a Mosca nel 1842.

Famoso per le sue pubblicazioni, noto per un tentativo di classificazione dei vari tipi di clima ed uno studio sulla coltre di neve e il suo influsso sul terreno.

Nel 1865 Voyeikov ricevette presso l’università di Göttingen il dottorato di ricerca, ed discusse una tesi a titolo : ” Sull’ insolazione diretta su diversi luoghi della superficie della terra “

Al suo ritorno in Russia, venne eletto membro della Società Geografica Russa, che per 50 anni venne associata a tutte le sue attività scientifiche e sociali. Su iniziativa di Voejkov nel 1870 è stata organizzata la commissione della Società Meteorologica, in cui lavorò per diversi anni è ne fu il segretario.

Attraverso questa commissione, Voyeikov organizzò una rete, su scala nazionale, di corrispondenti volontari, che  sistematicamente rilevavano osservazioni meteorologiche, vedi  temporali, pioggia e altri elementi del clima. I risultati del trattamento del materiale vennero pubblicati nelle pubblicazioni della Società. Nel 1872-1876, Voyeikov si impegnò in diversi grandi viaggi verso l’Europa occidentale, l’america del Nord , il centro, sud America , l’india , la Cina, Java e il  Giappone . I risultati delle osservazioni durante questi viaggi sono stati pubblicati da lui sotto forma di numerosi articoli e saggi in varie riviste.

Nel 1880 Voyeikov presso l’Università di Mosca, ottenne un dottorato in geografia fisica , e l’anno successivo divenne docente presso l’Università di San Pietroburgo. Nel 1885 fu eletto professore straordinario, e nel 1887 professore ordinario nel dipartimento di fisica. Dal 1881 partecipò in qualità di rappresentante della Società Geografica Russa in tutti congressi geografici internazionali e conferenze.

Nel 1884 pubblicò una grande operaa titolo ” Il clima del mondo, in particolare in Russia “. Lavoro, per il quale, ottenne l’anno successivo, una medaglia d’oro dalla società geografica russa. In questo studio di climatologia, Voyeikov, riassume la sua vasta esperienza di ricerca e ci fornisce, non  solo la descrizione del sistema climatico, ma mette in evidenza anche il problema del controllo dei fenomeni meteorologici e la struttura dei processi climatici. Voyeikov, cercò di trovare i fattori chiave, per lo sviluppo e per determinare la percentuale e l’importanza dei fattori climatici .

Nonostante il fatto che Voyeikov possedeva relativamente piccoli elementi di fatto, l’essenza fondamentale delle sue scoperte, nella grande maggioranza dei casi, ad oggi, è rimasta costante. Il lavoro precedentemente riportato, contiene il primo studio fondamentale della circolazione atmosferica, in particolare, nella zona del monsone tropicale (in Estremo Oriente).

Morì a San Pietroburgo il 9 Febbraio del 1916 e in suo onore un braccio di mare nell' oceano pacifico settentrionale che separa l'isola di Jurij nelle Isole Curili.

Ed è grazie al suo immenso lavoro, sulle correnti ed i vari strati dell'atmosfera, se oggi noi conosciamo un tassello in più del caotico scontro titanico, tra masse di diverse dimensioni e temperatura, che si svolge ogni giorno, al di sopra delle nostre teste, lassù.

Oltre ogni singola nuvola.

Gordon Baldacci