#Quarantenadilibri, un 'quaderno degli incubi' per affrontare la paura

Ci siamo preoccupati di come gli adulti stanno affrontando questi giorni di doverosa clausura, ma pochi si sono chiesti come i bambini riescono a superare le lunghe giornate di isolamento: tante ore senza uscire, andare a scuola, al parco o avere la possibilità di giocare con i propri amici. Anche loro avvertono la tensione dei familiari, ascoltano i commenti alle notizie dei telegiornali, talvolta discussioni poco spassose; anche la loro gioiosa e spensierata quotidianità è stata interrotta, e il sonno potrebbe risentirne. I gesti potrebbero diventare nervosi e i sogni trasformarsi in incubi.

Chi dice però che gli spaventosi protagonisti dei loro sonni inquieti debbano essere cacciati? Le paure devono essere affrontate con coraggio. Imparare a pronunciare ad alta voce il nome degli intrusi che varcano la porta dei sogni è il primo passo per esorcizzarli e sconfiggerli. "Il quaderno degli incubi" di Ricardo Chàvez Castaneda e illustrato da Israel Barron (Logos edizioni) raccoglie alcuni racconti fantasiosi con altrettante illustrazioni oniriche, tutti alquanto particolari e con un retrogusto inquietante. Niente di macabro o terrorizzante. Personalmente lo definirei un libro educativo, forse anche pedagogico. Sicuramente interattivo: leggere ai bambini storie della buonanotte, spiegare ciò che accade e discutere con loro su come affrontare la paura. Il quaderno, realizzato dagli autori messicani, indaga nei pensieri nascosti dei più piccoli, nelle loro paure e in quelle fantasie spaventose, taciute e segrete che infastidiscono i loro pensieri e si ripercuotono negli atteggiamenti. Nel racconto "Il rubambambini" per esempio, la giovane protagonista della storia narrata nel quaderno sa che esistono persone cattive che "rubano i bambini". Quando è sola nella sua cameretta lascia sempre la porta e la finestra aperte perché vuol vedere chi entrerà per rubarla. Le voci che avanzano lente nella sua stanza sono contrastanti, la fanno tremare e anche se sembrano volerla rassicurare, la bambina non sa decidere di chi fidarsi. Come capire di chi fidarsi?

I più piccoli tendono a modellare i loro incubi come forma di autoterapia. Danno alle loro paure le sembianze di mostri, fantasmi, vampiri, uomini neri e ombre che si ingigantiscono nella notte. Se pensiamo alle favole dei grandi classici dei fratelli Grimm, a Le streghe di Roald Dahl o ai fantasmi e mostri di Harry Potter, ci accorgiamo che la letteratura e i film per l'infanzia sono pieni di mostri e personaggi da brivido che vengono però sconfitti o resi innocui. Già in passato, molti popoli avevano l'abitudine di guidare i sonni dei più piccoli cullandoli con morbide melodie o costruendo oggetti da porre sopra la culla dei neonati. Dai carillon con ballerine rotanti, alla “casina delle api” , dalle bambole di pezza sotto i cuscini, usate dai popoli guatamaltechi , agli acchiappasogni degli indiani Cheyenne, molti popoli si sono preoccupati di accompagnare con amuleti , musiche e letture di storie, quel momento che si interpone tra il sonno e la veglia, per rilassare i bambini e permettere loro di fare sogni tranquilli. Gli indiani per esempio, erano soliti realizzare gli acchiappasogni, i dreamcatcher , che collocavano sopra la culla. Con un legno speciale e duttile plasmavano un cerchio che rappresenta l'universo, al suo interno, con dei fili di lana, intrecciavano una rete simile alla tela del ragno. Alla ragnatela assegnavano il compito di catturare e trattenere tutti i sogni del piccolo: i sogni positivi scivolavano lungo il filo delle perline , che rappresentava la forze della natura, e li avrebbe fatti avverare; quelli negativi, invece venivano consegnati alle piume di un uccello che li avrebbe fatti volare via, lontano, disperdendoli nei cieli.

Leggere e spiegare ai bambini le storie di paura, mostri, uomini neri e cattivi, giocare con loro ai travestimenti - un po' come accade a carnevale o nella più recente tradizione di Halloween - è il modo migliore per non farli sentire soli e incapaci di comprendere. La voce confortante del genitore spiegherà la storia, di chi fidarsi e perché. "Il quaderno degli incubi" diventa quindi una lettura interattiva, per grandi e per piccini. Un amuleto per riappropriarci dei sogni e allontanare i cattivi.

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