
“Insieme a Fim e Uilm di Firenze, lunedì abbiamo chiesto un incontro a tutte le controparti datoriali per confrontarsi su come gestire la situazione di crisi determinata dal Coronavirus, per i lavoratori delle imprese metalmeccaniche. L'incontro è fissato per domattina, venerdì 27 marzo.
I lavoratori aspettano chiarimenti rispetto a quali attività dovranno rimanere aperte e quali no.
Ricordiamo che chi ogni giorno continua ad andare al lavoro rischia di ammalarsi e di contagiare i familiari. E come se non bastasse, ad essere beffati sono pure i lavoratori che rimangono a casa, perché molte grandi aziende strutturate nel territorio, fiori all'occhiello dell'industria fiorentina, quando si tratta di sostenere i propri lavoratori non sono neanche disposte a riconoscere loro le minime condizioni di tutela salariale. Tra queste figurano anche multinazionali che da sempre sostengono opere meritevoli in ambito sociale, ma che ai loro dipendenti neanche riconoscono l'anticipo e la maturazione dei ratei.
Speriamo di essere smentiti domani ma, al momento, in mezzo a questa emergenza abbiamo capito chiaramente l'idea di sviluppo delle nostre controparti: perseguire il risultato economico anche a costo di affamare e far ammalare i lavoratori”.
Lo dichiara Daniele Calosi segretario generale Fiom Cgil Firenze.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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