
Si è parlato del Coronavirus nella seduta speciale di oggi del Consiglio regionale della Toscana. Di seguito gli interventi.
Giani: "Un ricordo per ogni vittima sulla home del Consiglio"
Un ricordo per chi non c'è più, perché "Quelli che se ne sono andati, e a oggi sono circa 250 persone, non sono solo numeri". Così il presidente del Consiglio, Eugenio Giani, nell'intervento che ha aperto l'aula in audio videoconferenza dedicata all'aggiornamento su Covid 19 e alle ricadute sanitarie ed economiche sulla Toscana. "Sulle pagine web del sito del Consiglio - ha proseguito Giani - sarà aperta la 'Bacheca del Ricordo', dove chiunque potrà tratteggiare il ricordo delle persone scomparse, perché ciascuno sia presente nel suo profilo umano". Da parte del presidente il primo 'ricordo' in bacheca sarà per "due persone particolarmente impegnate"; Paolo Grassi, 65 anni, per 10 anni sindaco di Fivizzano, "una persona solare e umana, di cui sentiamo la mancanza"; e Paolo Cecconi, per tanti anni sindaco di Vernio, "che rimane nel cuore di tutti noi e della Val Bisenzio".
Il pensiero, naturalmente, va anche a chi sta in prima linea, e a coloro che sono fuori dai circuiti mediatici: "Forze dell'ordine, trasportatori di generi alimentati, commessi degli esercizi alimentari aperti, coloro che si occupano dell'incombenza drammatica di portar via le salme". Nell'aula aperta con l'appello 'video' di tutti i consiglieri regionali - tutti collegati tranne uno - Giani ha rivolto un "grazie di cuore" al presidente della Regione, Enrico Rossi, anch'esso collegato per seguire il dibattito, per il lavoro che sta portando avanti con uffici e collaboratori. Il Consiglio, ha aggiunto, onora l'impegno a "essere costantemente aggiornato attraverso gli organismi istituzionali e i rapporti con la Giunta regionale", con particolare riferimento - e ringraziamento - ai rapporti con l'assessore al bilancio, Vittorio Bugli e alla sanità, Stefania Saccardi.
L'aula prevede le due relazioni di Saccardi e di Bugli; quindi il dibattito consiliare secondo tempi contingentati: 40 minuti per il Pd; 25 per la Lega; 14 per il portavoce dell'opposizione; 18 per M5S; 14 per Sì - Toscana a Sinistra; 14 per Forza Italia; 12 per FdI; 15 per Italia Viva; 30 per i consiglieri del Gruppo misto. Gli atti depositati sono attualmente 30. Il presidente dell'assemblea ha richiamato la proposta di risoluzione a firma congiunta con il portavoce dell'opposizione, Jacopo Alberti, sottolineandone lo "spirito costruttivo" e precisando che lì si demanda l'esame degli atti alle commissioni consiliari competenti la prossima settimana (sviluppo economico e sanità).
Saccardi: "Toscana lungimirante su dispositivi di protezione"
"Non è facile fare previsioni sul numero di casi che si potrebbero registrare nelle prossime settimane. Certo è che l'aumento dei tamponi ha permesso di intercettare più casi, anche con sintomi lievi, mentre si registra una stabilizzazione nelle terapie intensive e nei reparti Covid-19. Restiamo in guardia consapevoli, da un lato, della necessità di continuare a seguire le linee di comportamento emanate dal Governo, dall'altro forti di quanto fatto fino ad oggi, sotto alcuni aspetti anche in anticipo rispetto ad altre regioni". E' un intervento lungo e articolato quello che l'assessore alla Sanità della Toscana, Stefania Saccardi, rende al Consiglio nella sua prima seduta in videoconferenza tutta dedicata all'emergenza Coronavirus. Un intervento che in numerosi passaggi rende merito e onore ai tanti operatori sanitari, al personale impegnato all'interno dei presidi, delle associazioni di volontariato e del no-profit, alle aziende e ai privai cittadini che hanno dimostrato slanci di solidarietà e impegno non banali, fino al ruolo "fondamentale e responsabile" delle farmacie. Il quadro reso da Saccardi disegna una Toscana in cui "l'incremento della mortalità mostra un aumento meno repentino nel tempo, solo il Veneto segna dati migliori. Il numero dei deceduti sui casi postivi totali è del 5,2 per cento, con differenze marcate tra le aziende sanitarie toscane".
Sul fronte operativo, i laboratori di microbiologia per l'analisi dei tamponi sono passati da 3 a 13 e lavorano a ritmo continuo h24 "ampliando così la nostra capacità" spiega l'assessore che informa di essere passati "da 114 tamponi, poi a 1000 fino a quasi 2mila la scorsa settimana e con l'obiettivo di arrivare a 4mila". La rappresentatività dei casi nella nostra regione, secondo quanto detto da Saccardi, dimostra che il 55 per cento sono maschi di età media pari a 59 anni, solo il 14 per cento ha meno di 50 anni - "a conferma che i più giovani sono meno colpiti" dichiara -, il 10 per cento risulta asintomatica, il 33 per cento ha sintomi severi. "Nell'ultima settimana emerge una quota sempre più alta di casi lievi, l'incremento è del 12 per cento" dichiara ancora Saccardi evidenziando che la circolazione del virus "sembra avvenire in modo differenziato sul territorio. La Asl più colpita è quella Sud Ovest anche se la criticità iniziale di Pistoia sembra superata". Saccardi riferisce anche dati positivi sul fronte dello screening sul personale sanitario che risulta negativo in percentuale consistente. "Ciò dimostra l'efficacia della decisione assunta dal presidente Rossi di innalzare il livello di attenzione a tutela della salute e della sicurezza dei nostri operatori". "Le risposte per arginare e contrastare Covid-19 sono state strutturate con presidi sanitari e territorio". La sinergia si è dimostrata "necessaria per rispondere a tutti quei casi che non necessitano di ospedalizzazione" dichiara ancora. Tanto i medici di medicina generale che i pediatri "hanno subito compreso di dover contrastare il diffondersi del virus e per evitare l'accesso incontrollato negli ospedali, anche la medicina di libera scelta si è resa disponibile ad aumentare tutela e prevenzione del rischio anche evitando una informazione mediatica fuorviante".
Sulle Rsa, Saccardi ha relazionato sui numeri indicando il totale (322) suddivise per quelle pubbliche (101 di cui 21 di amministrazione comunale, 31 di Asp, 2 Sds, 2 di unione dei comuni, 1 mista pubblico privata) e per quelle di gestione da parte delle aziende sanitarie. "Già il 2 marzo - chiarisce - si è provveduto ad inviare a tutte le strutture una circolare con raccomandazioni sull'organizzazione dell'accesso e per evitare assembramenti, In particolare si suggeriva di riunire le visite ad una sola al giorno per ospite certificando comunque lo stato di salute". "Il 5 marzo le strutture sono state invitate, con circolare, ad adottare tutte le misure necessarie alla tutela della salute di ospiti e personale. L'11 marzo, ulteriori indicazioni precisavano l'erogazione dell'assistenza domiciliare e per la rivalutazione dei piani di assistenza, dell'acquisto dei dispositivi, della possibilità di sostituire il personale assente anche prevedendo l'utilizzo di operatori in numero inferiore, e ulteriori indicazioni sulle procedure di isolamento e di attivazione di rigorosa di acceso degli ospiti con la limitazione ad un solo familiare".
"Il 15 marzo - prosegue - sono stati sospese le attività delle strutture semiresidenziali garantendo, per quei casi ritenuti necessari, assistenza a domicilio o ricovero in strutture residenziali. E' stata anche predisposta una infografica dedicata alle Rsa per esplicitare, in maniera inequivocabile, il comportamento da tenere". Ulteriori disposizioni sono state adottate il 29 marzo soprattutto per definire le "modalità di gestione dei casi positivi con presa in carico del servizio sanitario dei pazienti sintomatici con condizioni instabili". In particolare se la struttura è posta in quarantena e qualora non possa attivare misure di contenimento, il personale continua a svolgere lavoro salvo non sviluppi sintomi e prevedendo il rientro al proprio domicilio, o il pernottamento nella Rsa o presso gli alloggi nelle strutture alberghiere previste". Sul fronte dei dispositivi di sicurezza, l'assessore dichiara "50mila mascherine per tutte le Rsa" la cui distribuzione è "iniziata il 23 marzo scorso". E' inoltre previsto il "rifornimento quotidiano per garantire il ricambio del materiale".
Sui dispositivi di protezione, la Regione ha pubblicato sul sito le procedure per l'utilizzo del materiale idoneo, la dotazione dei vari tipi di mascherine. "La corretta distribuzione si pone come elemento fondamentale per consentire di lavorare in sicurezza e per evitare diffusione del virus" dichiara Saccardi che parla di "criteri definiti per tutto il territorio". La distribuzione è garantita a cadenza giornaliera da Estar e viene certificata con la sottoscrizione di un documento contenente numero e specifica di quanto consegnato.
"La Toscana è stata lungimirante sui dispositivi di protezione e ha chiesto fin da subito il supporto delle aziende che hanno riconvertito la produzione consentendoci di coprire la maggior parte del fabbisogno" afferma ricordando che a inizio marzo la protezione civile ha distribuito circa 1 milione di mascherine e nelle settimane successive sono stati distribuiti migliaia di kit anche ai medici di medicina generale. Altro tema toccato quello del personale e le misure parlano di un incremento di assunzioni pari a 1884 unità, di cui 1278 infermieri, 1063 a tempo indeterminato, 169 medici, 361 operatori socio sanitari. "Tutto questo è stato possibile grazie ad un importante impegno economico e grazie all'ordinanza del presidente Rossi che ha consentito l'assunzione a tempo indeterminato con procedura straordinaria". "Per il personale di nuova assunzione che chiamiamo in servizio entro 7 giorni - continua Saccardi -, mettiamo a disposizione il sistema degli alberghi sanitari". Sulle politiche sociali, per dare mano agli enti locali e garantire approvvigionamento di generi di prima necessità e farmaci a persone in isolamento a casa, la Regione ha messo in campo prima 3milioni per associazioni di volontariato, Sds e zone distretto, poi ulteriori 3milioni a garanzia delle emergenze sociali conseguenti al fabbisogno alimentare.
"Tutto è stato possibile grazie al mondo del volontariato e dei nostri professionisti. E anche grazie a misure di facilitazione come la dematerializzazione delle ricette, anche specialistiche. Una agevolazione incredibile su cui le farmacie hanno dimostrato grandissimo senso di responsabilità e disponibilità ". Saccardi conclude con un ricordo delle tante vittime toscane e tra queste anche quella di Paolo Grassi, ex sindaco di Fivizzano ed ex dipendente Asl.
Gli interventi di Stefano Scaramelli (Iv), Monia Monni (Pd), Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra), Jacopo Alberti (Lega)
“Grande apprezzamento per la Giunta regionale, in questa fase di emergenza, per l’intervento tempestivo e per l’impegno di tutti”, è stato espresso dal presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Iv), che in prima persona ha ‘conosciuto’ il Covid 19. Secondo il consigliere ha funzionato bene il territorio, caratterizzato dal grande senso di appartenenza di tutti; il sistema sanitario nel suo insieme, come dimostrato dalla capacità di estendere i posti di terapia intensiva; il ‘meccanismo’ tutto della comunità toscana; la sfida della ricerca, insieme allo Spallanzani di Roma, per trovare un farmaco. “Una sfida che porterà il nome della nostra regione”, sempre attenta a dare sostegno a tutti e a non abbandonare nessuno. Scaramelli ha chiuso il proprio intervento ringraziando le forze dell’ opposizione per il grande senso di responsabilità: “La Toscana, unita, è in grado di dare risposte come un grande terra”.
Nella consapevolezza straordinaria del momento, accanto al dolore e alla vicinanza a chi ha perduto i propri cari, ai malati, a tutti coloro che lottano in prima linea, anche la consigliera Monia Monni (Pd)si è unita al grazie alla Giunta Toscana, partendo dal fondo incentivante per i medici, annunciato dal presidente Enrico Rossi, che sarà oggetto di legge che dovrà essere approvato dall’Aula consiliare. La consigliera si è quindi soffermata su alcuni punti: sui test che devono essere pubblici, per stroncare le speculazioni di questi giorni; sulle assunzioni a tempo indeterminato di oltre 2000 operatori; sui 280 nuovi posti per le cure intensive; sull’attenzione agli anziani e a chi ha figli disabili. “Questo è un tempo che ci segnerà nel profondo – ha concluso – e insieme faremo tutto il possibile per non lasciare indietro nessuno”.
Anche Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra) si è unito al cordoglio e ai ringraziamenti, si è soffermato sulla puntuale fotografia offerta dall’assessore Stefania Saccardi, tra cose fatte e da fare, per affermare che “le carenze vengono da lontano”. Solo alcuni esempi: l’insufficienza strutturale in cui si è trovato il sistema, i tagli alla ricerca e alla formazione universitaria, gli errori nella gestione delle residenze sanitarie, i troppi annunci sui tamponi, le protezioni adeguate non arrivate in tempo. Secondo il consigliere il sistema sanitario deve essere pubblico e uniforme su tutto il territorio. Spero che l’emergenza coronavirus ci aiuti a correggere gli errori, ha concluso Sarti, per arrivare ad una task force dalla visione globale.
Con una ricostruzione cronologica puntuale, iniziata il 31 dicembre 2019 con l’allarme dalla Cina, il consigliere Jacopo Alberti (Lega) ha inteso dimostrare che la Regione Toscana sull’emergenza è arrivata in ritardo, così come il Governo nazionale. La pandemia non è stata presa sul serio e presto l’Italia è diventata il primo paese a rischio. Si è poi soffermato su alcune criticità: dai ritardi nell’aver predisposto provvedimenti di quarantena, a quelli nella distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, in primis le mascherine, non solo per il personale sanitario ma anche per la popolazione. Alberti ha concluso che “la Lega c’è e farà la sua parte, come dimostra il documento unitario al quale abbiamo lavorato con il Presidente del Consiglio Regionale facendoci carico di omettere tutte le considerazioni che avrebbero potuto determinare divisioni tra di noi”.
Bugli: "Calo di produzione"
“Anche se è difficile fare previsioni, visto che i dati mutano in continuazione, l’impatto dell’emergenza coronavirus sul tessuto economico toscano sarà assai importante. Il calo atteso delle produzioni è previsto tra il 25 e il 50 per cento. E in questo quadro i settori più colpiti sono il turismo, il commercio e la ristorazione”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio, Vittorio Bugli, all’inizio della sua comunicazione al Consiglio regionale sugli aspetti socio-economici legati all’emergenza coronavirus. In questa fase, ha aggiunto “tengono le pulizie, la logistica e il lavoro portuale”, mentre soffrono l’edilizia, i servizi di consulenza e formazione alle imprese. Il blocco produttivo e il calo della domanda, ha spiegato Bugli, “produrranno delle conseguenze anche nell’utilizzo delle risorse umane. È lecito attendersi che le imprese adotteranno, nelle prossime settimane, il ricorso agli ammortizzatori sociali e, dato non trascurabile, si attendono anche riflessi negativi sulle nuove assunzioni, che plausibilmente non ci saranno o saranno rinviate nel tempo”.
In questo senso, le disposizioni del decreto cosiddetto “Cura Italia”, dovrebbero coinvolgere, in Toscana, circa 650mila lavoratori appartenenti alle attività non essenziali, cioè il 41 per cento dei lavoratori toscani (che nell’industria sono il 65%). Prato e Arezzo sono i distretti industriali in maggiore sofferenza, mentre le aree di Grosseto e Livorno sono quelli meno colpiti. Per affrontare questa emergenza, secondo Bugli “servono misure di superamento dei vincoli di liquidità per fare stare in piedi le imprese e di sostegno al reddito per i lavoratori”.
La Regione, ha ricordato l’assessore, si è mossa “adottando una ventina di provvedimenti”, seguendo “il metodo della concertazione permanente” con tutte le categorie economiche, sindacali e sociali, e agendo su tre fronti: il fronte europeo, quello nazionale e quello regionale. In parallelo è stato avviato anche un confronto con il sistema del credito. “Da subito – ha detto - si è concordato sul fatto che il ‘Patto per lo sviluppo’, ideato per l’uscita dalla crisi, diventa ora essenziale, anche se da rivedere”. E per velocizzare l’attuazione dei provvedimenti straordinari nazionali e “pensare da subito a quel che servirà tra qualche mese per la ripartenza” sono stati costituiti cinque tavoli di lavoro con le parti sociali: su credito e liquidità per le imprese; su lavoro e ammortizzatori sociali; su investimenti pubblici e privati; sul fisco; sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Sul fronte europeo, Bugli ha giudicato positivo il lavoro del governo, che si è sempre consultato con le Regioni, e alcuni risultati ottenuti, ma servirà lavorare per l’ottenimento di strumenti utili, tra cui i coronabond e “decisivi interventi per consentire l’indebitamento degli Stati membri”.
Riguardo al fronte nazionale, invece, la Regione, sentite le parti sociali, ha inoltrato le richieste al governo per la definizione del decreto 18 (Cura Italia), che è poi stato discusso “utilmente nella conferenza Stato-Regioni, dove abbiamo presentato, sempre concordandoli con le parti sociali, molti emendamenti”. Alcuni saranno probabilmente recepiti da subito, altri saranno la base di discussione del decreto che sarà emanato in questo mese di aprile. “Per noi che siamo una regione virtuosa dal punto di vista dell’impegno dei Fondi Comunitari e che quindi abbiamo tutta la spesa sostanzialmente impegnata – ha spiegato Bugli - sarebbe particolarmente opportuna l’approvazione di un emendamento che riguarda la copertura della quota di cofinanziamento regionale del ciclo di programmazione dei Fondi UE 2014-2020 a carico del Fondo di rotazione nazionale per l’annualità 2020”. Sul fronte regionale, infine, Bugli ha ricordato che 3.060 dipendenti della Regione sono in telelavoro, circa 100 sono presenti negli uffici per garantire le funzioni essenziali e 90 sono assenti a vario titolo (aspettative, ferie, ecc.).
“A questo proposito – ha detto – emerge quanto sia essenziale l’infrastruttura telematica, su cui dovremo investire per rafforzarla”. Bugli ha poi ricordato che i provvedimenti della Giunta, come detto, sono stati circa una ventina. Tra questi, le delibere per la revisione di “Garanzia Toscana”, per consentire alle imprese un più facile accesso al credito bancario; per il via libera alla cassa integrazione in deroga (sono già arrivate 6.212 domande aziendali per oltre 13mila lavoratori); per le linee guida per la mobilità in deroga; per attivare gli strumenti di anticipo degli ammortizzatori sociali; per lo slittamento del pagamento del bollo auto a giugno; per la sospensione, fino al primo luglio, di alcuni tributi, del piano dei rimborsi e delle restituzioni dilazionate; per monitorare, semplificare e indirizzare gli investimenti pubblici, “perché dalle crisi si esce soprattutto con la capacità di fare investimenti pubblici e perciò le procedure in corso devono andare avanti in via telematica”.
Altre delibere sono state adottate per le procedure contrattuali, per renderle possibili tutte in via telematica; per le misure a favore dei beneficiari di fondi comunitari, statali e regionali; per la sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi in materia di urbanistica, edilizia e ambiente; per l’adozione di condizioni di massima sicurezza negli ambienti di lavori; per stanziare 8 milioni per il sostegno straordinario alle spesi di affitto, per il quale i Comuni faranno immediatamente i bandi, e per dare sostegno agli studenti fuori sede ancora residenti negli alloggi Dsu. Sono stati adottati anche pacchetti specifici di intervento a favore dell’agricoltura e per i contributi ai Comuni per gli asilo nido e dell’infanzia, che potranno così attivare modalità operative alternative. Sono state decise anche disposizioni transitorie per i tassisti, che potranno effettuare consegne a domicilio.
“Si lavora con intensità – ha concluso Bugli – e spero che si instauri una sempre più stretta collaborazione con il Consiglio regionale, per mantenere e rafforzare lo scambio delle informazione e definire linee di intervento utili alla nostra comunità”.
Accordo Regione-sindacati per incentivo a operatori della sanità pubblica
“Tutti gli operatori della sanità pubblica della Toscana riceveranno un incentivo economico come forma di riconoscimento del lavoro e dello sforzo straordinario che hanno fatto e stanno facendo”. Lo ha annunciato il presidente della Giunta, Enrico Rossi, intervenendo nel corso del dibattito del Consiglio regionale sull’emergenza coronavirus. Rossi ha annunciato che “la trattativa con i sindacati confederali si è chiusa proprio mentre il Consiglio è in corso” e ha spiegato che saranno riconosciuti 40 euro al giorno a chi ha operato e opera nelle aree Covid-19, 20 euro al giorno agli operatori impegnati nelle aree vicine a quelle Covid-19, e 15 euro al giorno per quelli impegnati nelle altre aree. “Servirà una legge regionale per attuare l’accordo – ha aggiunto – e quindi chiedo di valutare di riunire di nuovo il Consiglio non appena sarà pronto il testo della proposta di legge”.
Anselmi (PD): "Sostenere sistema produttivo toscano"
Un riconoscimento sul campo per quanti sono in prima linea, la solidarietà a chi ha subito perdite ma anche una serie di considerazioni sull'aspetto della "ripartenza". Questo al centro dell'intervento di Gianni Anselmi (Pd, presidente della commissione Sviluppo economico), che per il suo gruppo ha tracciato le linee di proposta contenute anche nei documenti collegati alle comunicazioni sul Covid 19. In particolare Anselmi ha parlato di "un pacchetto di misure concrete che includono una visione", si pongono il problema di "non erodere" il sistema produttivo, e quindi di come "presentarsi al momento della ripartenza". "Non bisogna consentire che il sistema produttivo toscano esca distrutto o indebolito" ha detto il consigliere che, pur passando in rassegna i passi avanti che erano già stati avviati sul terreno 4.0 e sul comparto turistico, ha ribadito: "E' giusto mutare paradigmi". D’altra parte il nostro sistema ce la può fare perché "è flessibile, ci sono grandi imprese ma anche i distretti e le pmi", ma bisogna mettere il denaro in mano alle aziende. Sul versante del fisco, ha aggiunto Anselmi, occorre "allontanare i pagamenti e avvicinare le riscossioni" e diventa importante "capire come utilizzare la leva dell'Irap", mentre restano in primo piano gli interventi sulle locazioni. Fondamentale il tema della riprogrammazione dei fondi, intervenendo pro tempore in modo da ovviare ai "tempi biblici" per ogni opera pubblica in questo paese. Il consigliere, che ha comunque citato ulteriori aspetti presenti nel documento Pd - economia circolare, alcuni aspetti riferiti alle grandi imprese, tirocini e sistema scolastico - ha ricordato all'aula che "senza un'economia forte non c'è una sanità forte".
Casucci (Lega): "Centrale il federalismo dopo la crisi"
Marco Casucci (Lega) ha trovato interessanti alcuni spunti dell'intervento di Vittorio Bugli riferiti al regionalismo. "Siamo al buio, il mondo di ieri posava su basi poco solide, sia dal punto di vista sanitario che economico, perché per troppo tempo abbiamo vissuto nel mondo dell'apparire". Passata la crisi servirà "un nuovo modello di convivenza sociale" e sarà centrale il federalismo. Una considerazione che Casucci fa discendere proprio da questa emergenza, in cui "le Regioni sono state le più forti" e lo Stato "incerto e contraddittorio". La 'ripartenza' secondo un nuovo modello, comporta innanzitutto che "il pubblico torni a fare il pubblico: occorre investire per aprire ospedali, aumentare medici, infermieri e ricerca". Allo Stato dunque il compito di assicurare una "massiccia iniezione di liquidità al sistema produttivo e agli enti territoriali fuori dai lacci della burocrazia". Infine il riferimento alle cifre elaborate da Irpet: serviranno 200 miliardi.
Baldi (Iv): "Sevre liquidità"
Massimo Baldi (Iv) ha riconosciuto che sì, "serve liquidità" ma per arrivare a quei 200 miliardi citati da Casucci occorrono misure per stimolare investimenti privati da imprese o fondi di investimento". Il consigliere, convenendo che il settore del turismo in senso lato sia il più colpito, si è detto "molto favorevole al bonus vacanze" e ha ricordato che i lavoratori a casa "stanno consumando ferie". Riguardo alla "sburocratizzazione e semplificazione che si stanno mettendo in essere" è essenziale "testarle" per riuscire a "metterle a regime" (ordinario). Ogni sforzo però sarà vano se non "programmiamo fin d'ora la riapertura delle nostre attività".
Marcheschi (FdI): "Iniziative un po' più forti e veloci"
Paolo Marcheschi (FdI) apprezzando i toni di Bugli si aspetta "iniziative un po' più forti e veloci". "Nessuna fiducia in governo nazionale ed Europa, ma dobbiamo spendere quel tesoretto che abbiamo di 60 milioni, bisogna far funzionare Fidi Toscana". E' infatti necessario "far leva sulle banche, che senza garanzie non allargano la cintura dei finanziamenti". D'altra parte "in guerra bisogna muoversi con misure di guerra": qui, con 300mila aziende con meno di 9 addetti è chiaro che "bisogna dare ossigeno in velocità, per restare in vita", per avere "la possibilità di rilancio prima degli altri". Bisogna poi favorire al massimo la sburocratizzazione, perché "non si può aspettare".
Bianchi (Gruppo Misto): "Rafforzare le azioni delle regioni"
Gabriele Bianchi (Gruppo misto) ha apprezzato l'intervento di Bugli e ha sollecitato i tempi di intervento "soprattutto per anticipare la criminalità organizzata". Da una parte occorre "rafforzare le azioni delle regioni" dall'altra agire comunque sempre in un'ottica europea, rafforzando l'unità nazionale ed europea". Tra gli aspetti citati dal consigliere, "l'esperienza dell'incontro con dirigenti e docenti della scuola" che in questo periodo, con i corsi attivati, ha sprigionato "una sinergia che rappresenta la nostra Toscana". Serve "una visione europea nuova su tutti i nostri investimenti, e una progettualità verde". Un invito, infine, a sfruttare al meglio i 400 milioni destinati ai Comuni dal livello nazionale, supportando un'attività che vada a beneficio di chi ha difficoltà in questo momento.
Bambagioni (PD): "Sistema sanitario ha risposto in maniera eccelsa"
Paolo Bambagioni (Pd) ha ricordato a tutti che il nostro sistema sanitario "ha risposto in maniera eccelsa" e ha rivolto un "encomio" in questo senso: "dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e prenderlo come esempio per il sistema economico". La tenuta sociale che abbiamo "è stata una conquista" e bisogna essere consapevoli che "occorre sostenere e rilanciare l'economia, dare liquidità". "Abbiamo un sistema di micro imprese straordinario, e dobbiamo fare sistema", ha ripetuto a più riprese. Rivolgendosi a Bugli il consigliere ha ricordato che "la concertazione non deve essere un appesantimento ma un miglioramento". "Le concertazioni si fanno in un'ottica moderna perché se le aziende non sopravvivono non ce n'è per nessuno".
Giannarelli (M5S): "Servono misure di intervento straordinario"
Giacomo Giannarelli (M5S), dopo aver espresso il cordoglio ai famigliari delle vittime e gratitudine ai lavoratori della sanità e di quei settori che sono rimasti in attività, ha giudicato positivamente i provvedimenti messi in campo dalla Giunta, “anche se continuano a esserci molte criticità, come quelle delle Rsa, della distribuzione delle mascherine e di territori che già soffrivano di problemi occupazionali ben prima dell’emergenza”. Per questi territori, come ad esempio “la Lunigiana dalla quale provengo”, serviranno “misure di intervento straordinarie”. Nello specifico, secondo Giannarelli, servirà “dare stimoli e incentivi alle imprese, ma anche alla domanda”.
Fattori (Si-Toscana a Sinistra): "Massima unità possibile"
Anche Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) ha espresso cordoglio ai famigliari delle vittime e ha definito positivo “l’intento della massima unità possibile nel lavoro che serve per superare l’emergenza”. Ha tuttavia sottolineato che “risulta chiaro che oggi paghiamo il prezzo dell’aver sposato l’ideologia del più mercato e meno pubblico”. In particolare, i tagli alla sanità, la frammentazione e precarizzazione del mondo del lavoro, la mancanza di politiche industriali. “Servono – ha detto – azioni da programmare ora e cariche di coraggio”. Ha suggerito, ad esempio, la programmazione straordinaria di Dpi “anche requisendo stabilimenti privati” e la definizione di un piano di requisizione di strutture private e di riutilizzo del patrimonio sanitario regionale dismesso per ospitare operatori sanitari giunti da fuori regione, persone in obbligo di quarantena e senza tetto. Fattori ha sollecitato, infine, un impegno costante nel sostegno alle persone in difficoltà economica e ai lavoratori privi delle tutele dei dipendenti, proponendo l’attivazione di un Fondo regionale per l’emergenza.
Meucci (Iv): "Attenzione al settore edilizia"
Giudizio positivo sul lavoro svolto dalla Giunta e sulla struttura amministrativa regionale è stato espresso da Elisabetta Meucci (Iv), secondo la quale si deve prestare particolare attenzione al settore dell’edilizia, “già in sofferenza da anni e che rappresenta, invece, un settore ad alto tasso di manodopera locale”. Perciò ha dichiarato di aver accolto con favore i provvedimenti tesi alla semplificazione delle autorizzazioni e concessioni edilizie, così come la previsione di favorire un piano delle opere pubbliche e la sospensione dei termini degli atti amministrativi, suggerendo alcuni aggiustamenti. Meucci ha chiuso il suo intervento invitando la Giunta a prestare particolare attenzione ai comparti del turismo e della cultura, “che sono un faro e un motore della nostra economia e identità”.
Montemagni (Lega): "Cabina di regia con le opposizioni"
Per Elisa Montemagni (Lega), “l’appello a favore dell’edilizia è condivisibile”. Ha giudicato positivamente le due comunicazioni, perché “utili ad avere un quadro dei dati”, ma ha lamentato che “manca un luogo in cui portare e discutere le idee”. Ha perciò sollecitato la creazione di una cabina di regia, dove anche le opposizioni possano “portare il loro contributo di idee e provvedimenti da adottare” e ha chiesto che il Consiglio regionale torni centrale, “perché non ci si può limitare solo a recepire gli atti della Giunta”. Secondo Montemagni, serve fare di più di quello che è stato messo in campo, perché “le imprese, i lavoratori e le famiglie hanno bisogno di risposte immediate e certe”.
Marras (PD): "un’occasione per confrontarci sulle idee e sui contributi"
In chiusura è intervenuto Leonardo Marras (Pd), che ha definito la riunione del Consiglio “un’occasione per confrontarci sulle idee e sui contributi, che il mio gruppo, ad esempio, ha illustrato”. Per questo, ha aggiunto, “è positivo chiedere di avere intenti comuni e lavorare con spirito di collaborazione, ma alcuni accenni emersi nel dibattito hanno stonato di fronte alla portata della tragedia con cui ci stiamo confrontando”. Marras ha sottolineato che servono “strumenti per fronteggiare la crisi economica e per sostenere le imprese e i lavoratori e, certo, bisogna affrontare la partita con coraggio”. Però, ha aggiunto, è emerso che “non si può andare avanti con una moltitudine di sistemi sanitari regionali differenti e serve che la sanità sia pubblica”. Infine, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Giunta sia in materia sanitaria che economica e “bisogna incoraggiarla a proseguire con la stessa forza. Al pari, incoraggio tutti noi ad avere la stessa intensità e prontezza di lavoro”.
La risoluzione unitaria
'Profondo cordoglio' per vittime e familiari, e vicinanza a quanti combattono con il 'nemico invisibile' ma anche un articolato di impegni per la Giunta regionale e per lo stesso Consiglio regionale. E' quanto prevede la proposta di risoluzione unitaria a firma congiunta del presidente Eugenio Giani e di Jacopo Alberti, portavoce dell'opposizione. Il documento è stato votato al termine del lungo dibattito che è seguito alle comunicazioni degli assessori Vittorio Bugli e Stefania Saccardi, dopo un breve intervento del presidente Giani che ha voluto ricordare il "ruolo centrale del Consiglio" e annunciato le sedute delle commissioni permanenti la prossima settimana, sempre in videoconferenza. Si sono astenuti Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì - Toscana a sinistra, Irene Galletti, Giacomo Giannarelli e Andrea Quartini del Movimento 5 stelle, Monica Pecori del Gruppo Misto/Tpt.
L'atto muove dalla considerazione che l'emergenza in atto dovrà essere vissuta con la consapevolezza delle misure straordinarie che dovranno essere assunte per arginare la crisi. Considerate le categorie più a rischio - anziani e operatori sanitari - si conferma l'impegno ad attivare i finanziamenti disponibili per evitare focolai sul territorio, anche con la creazione di strutture ad hoc e recuperando edifici dismessi, dedicati solo ai pazienti Covid-19.
Il Consiglio s'impegna a considerare che i provvedimenti assunti per l'emergenza sanitaria devono tenere presente lo scenario di ripresa e rilancio economico che, al giusto momento, mobiliterà tutti gli strumenti che la Regione ha a disposizione per supportare il tessuto economico regionale gravemente provato. "A tal proposito - si legge - le scelte che verranno assunte dovranno essere il più possibile condivise con equa distribuzione di risorse, in costante concertazione con associazioni rappresentative e sindacali, in assoluto coinvolgimento di maggioranza e opposizione, svolgendo una funzione di pianificazione straordinaria per la ripresa". Il Consiglio, per questi aspetti, s'impegna attraverso la commissione sviluppo economico, in collaborazione con la Giunta, ad esaminare tutti gli atti presentati e collegati alle odierne comunicazioni.
L'esecutivo toscano è chiamato a rafforzare il lavoro per reperire e distribuire i dispositivi di protezione individuale (Dpi) - in particolare quelli ad alta protezione per chi opera a diretto contatto con i soggetti Covid - e per la somministrazione di tamponi a tappeto. Si devono agevolare riconoscimento e certificazione dei dispositivi prodotti da imprese che riconvertono la propria produzione; "censire le aziende toscane che possono garantire una linea produttiva per le emergenze ospedaliere e supportare gli investimenti necessari per la produzione immediata di ventilatori e attrezzature per le terapie intensive".
Ancora, il rifornimento dei Dpi deve essere monitorato e garantito "capillare" per tutta la popolazione attraverso le farmacie pubbliche e private, "vigilando su episodi di occultamento e accaparramento a scopo di lucro". Contemporaneamente, occorre "implementare per quanto possibile" la dotazione di dispositivi a protezione individuale per farmacisti, operatori e assistiti Rsa, Forze dell'ordine, polizia penitenziaria e municipale, vigili del fuoco, operatori ecologici e in generale per "tutti coloro che svolgono funzioni essenziali nella corrente emergenza". Un'attenzione specifica è anche prevista perché la Regione, "per quanto di propria competenza", metta in atto "azioni volte a garantire la salute" del personale dei detenuti negli istituti penitenziari.
In primo piano anche la necessità di dotare le strutture sanitarie (pubbliche, private e le Rsa) di personale, così da garantire turni di riposo e le sostituzioni per malattia: la proposta di risoluzione impegna la Giunta a proseguire nel reclutamento di operatori sanitari per le strutture ospedaliere e territoriali in maggiore carenza e, contestualmente, a prevedere "modalità di cura e sorveglianza domiciliare, dove clinicamente possibile, con protocolli ad hoc, affidando a medici di base debitamente protetti (anche con tute integrali) il controllo delle condizioni dei pazienti”. Tra le previsioni anche quella di "un'indennità aggiuntiva" per gli operatori sanitari a diretto contatto con il Covid e un congedo contribuito per i dipendenti degli enti pubblici toscani impegnati in attività di volontariato collegate all'emergenza Covid.
Proseguendo nell'impegno sul versante dei test sierologici, occorre valutare ulteriori ricerche per favorire il campionamento dei cittadini toscani attualmente immunizzati. La Giunta è impegnata quindi a "garantire l'uso dei tamponi a tappeto - anche prevedendo convenzioni coi laboratori di analisi 'esterni' -, sia sul personale medico sanitario che con soggetti venuti a contatto o conviventi con soggetti positivi al virus". La Toscana deve inoltre "sostenere con forza” con il Centro regionale per la medicina di precisione finanziato da Regione Toscana, il progetto per lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani, avviato dalla Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) in collaborazione con l'Ospedale Spallanzani (Istituto nazionale malattie infettive).
Nell'ambito delle azioni positive già intraprese dalla Regione in materia, si richiede di garantire che le persone con disturbi dello spettro autistico possano avere accesso alle strutture sanitarie e ospedaliere con specifico percorso dedicato. E anche di valutare la dematerializzazione di tutte le ricette mediche, per ogni farmaco prescrivibile.
La Giunta è impegnata a sospendere l'alienazione del patrimonio immobiliare delle Usl per recuperare per quanto possibile edifici da utilizzare nell'emergenza in corso, qualora se ne ravvisi la necessità e ad attivarsi presso Governo e Parlamento per verificare l'articolo 7 del DL 14/20 (sulla quarantena con sorveglianza attiva per gli operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti non protetti con casi di malattia infettiva e diffusiva). Tra gli impegni anche quello di sollecitare il Governo nazionale affinché preveda l'abolizione dell'Iva su tutti i dispositivi di protezione individuale per tutto il 2020 e a sollecitare il ministero della Sanità ad adeguare il Piano pandemico nazionale in modo da consentire alle regioni di adottare un nuovo Piano pandemico regionale, previsto per legge.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa
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