"Fateci riaprire": Confcommercio si mobilita anche a Empoli

(foto gonews.it)

"Non è una protesta, è necessità". Così l'assessore al commercio di Empoli Antonio Ponzo Pellegrini commenta la conferenza all'aperto, la prima da mesi in città, sulle difficoltà dei commercianti che dovranno tenere ancora le saracinesche abbassate per l'emergenza coronavirus. A guidare la mobilitazione a Empoli i rappresentanti di Confcommercio Fabrizio Macucci e Giovanna Passeri: la conferenza ha avuto luogo davanti il negozio Temy di Alessandro Costagli in via del Giglio.

È proprio lui, presidente della Confcommercio locale, a raccontare le difficoltà in prima persona: "I primi 15 giorni di chiusura sono stati sostenibili, poi è stato un bagno di sangue. La nostra mobilitazione è doverosa per i dipendenti e per i nostri fornitori, che si sono visti i pagamenti rimandati. Abbiamo i magazzini pieni di merci e vogliamo fare un programma per onorare i debiti. È saltata fuori sulla stampa una propaganda che dice che se riapriamo il virus aumenterà il contagio. Questo è ingeneroso, perché noi stiamo pagando più di tutti a livello economico. C'è più sicurezza in un negozio di 40 mq gestito da una persona piuttosto che farsi consegnare merce da corrieri. Vorremmo aprire il prima possibile".

Matucci continua: "Può ripartire anche il commercio di vicinato, non c'è una spiegazione sanitaria contraria. È un discorso diverso per le attività di somministrazione, per quelle serve qualche giorno in più, ma comunque non un mese. Abbiamo già individuato un protocollo, il testo della bozza sarà inviato al Ministero della Salute e alle istituzioni. Nella provincia di Firenze abbiamo tra le 5mila e le 10mila imprese a rischio, in 50 giorni in Italia il fatturato di 25 miliardi è stato perso e sono 50mila le imprese che non avranno la forza di riaprire". Anche le misure attuate a livello nazionale sembrano insufficienti: "Molti commercianti non hanno ancora avuto i 600 euro, solo il 2% dei richiedenti è riuscito ad avere i finanziamenti da 25mila euro a tasso zero, non sappiamo il perché. Infine la lunga burocrazia per la cassa integrazione, servono almeno 5 passaggi con il risultato che chi l'ha chiesta a marzo potrà riscuoterla a maggio".

Ponzo Pellegrini ha poi continuato: "Due mesi fa Empoli è stata pioniera nel chiedere la chiusura anticipata dei negozi. Il mondo si è fermato ma per i commercianti l'orologio va avanti. Il centro era rinato in questi 6 anni, ora vogliamo sollecitare le istituzioni". Era presente anche il vice sindaco Fabio Barsottini: "La situazione è complicata e complessa, al momento applichiamo le direttive nazionali e regionali. Ci siamo attivati con il taglio della Cosap, che vogliamo estendere. È anche vero che se al Comune non arrivano risorse difficilmente arriveremo a giugno. Confermo, come spiegato dal sindaco Brenda Barnini, di voler creare un fondo che raccolga contributi privati da redistribuire al mondo del commercio in difficoltà. Allo stesso tempo stiamo lavorando anche per riattivare il lavoro ordinario: lavori pubblici e manutenzioni per ridare ossigeno e sostegno alle attività locali che hanno gli appalti attivi col Comune"

La manifestazione si è tenuta in tutta la Toscana, con serrande alzate per protesta dalle 10.30 alle 13 per negozi, bar e ristoranti che non hanno la possibilità ancora di riaprire al pubblico.

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Alessandro Costagli (foto gonews.it)

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Antonio Ponzo Pellegrini e Fabio Barsottini (foto gonews.it)

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Elia Billero



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