Risonanza magnetica più potente al mondo, a Firenze spettrometro al lavoro anche sul Coronavirus

È operativo e pronto per essere impiegato a sostegno della ricerca più avanzata presso il Centro di Risonanze Magnetiche (CERM) dell'Università di Firenze il primo spettrometro NMR a 1.2 GHz.

L'installazione dello strumento di risonanza magnetica nucleare più potente che esista, arrivato a febbraio alla sede del CERM nel campus di Sesto fiorentino, è proseguita anche nel periodo dell'emergenza sanitaria nel rispetto delle linee guida per la sicurezza, a cura dei tecnici della Bruker BioSpin, l'azienda multinazionale leader nel settore produttrice dell'attrezzatura.

Lo spettrometro NMR a più alto campo magnetico al mondo, che costa 16,5 milioni di euro, è acquisito con fondi del Ministero dell'Università e della Ricerca, della Regione Toscana, di progetti europei e con un contributo di Fondazione CR Firenze che, per l'importanza dell'operazione, ha iniziato i finanziamenti fin dalle prime fasi. L'attrezzatura apre nuove prospettive per la ricerca, specialmente applicata a sistemi biologici e cellulari, e per la comprensione dei processi funzionali alla base della vita. "Inizieremo subito ad usare lo strumento per approfondire le nostre ricerche sulla struttura e la funzione di proteine coinvolte in patologie neurodegenerative come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson, nonché proseguire i nostri studi sul cancro – sottolineano Lucia Banci e Claudio Luchinat del CERM -. Ma soprattutto proprio ora stiamo lavorando su proteine del SARS-CoV-2 e sullo screening di potenziali farmaci contro il virus. Presto registreremo allo spettrometro 1.2 GHz NMR spettri di proteine del virus".

"La ricerca non si ferma: l'entrata in funzione di questo nuovo strumento rilancia questo forte messaggio, importantissimo nel momento che stiamo vivendo – ha dichiarato il rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei -. Conferma anche il ruolo del CERM come punto di riferimento per la comunità scientifica europea e internazionale''.
"Siamo lieti di questa notizia – ha sottolineato il presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – che conferma l'opportunità delle risorse che, da oltre 20 anni, la Fondazione destina al Centro di Risonanze Magnetiche dell'Università di Firenze. E' anche un segnale di attenzione a tutto il mondo della ricerca che, mai come in questo momento, deve essere sostenuto con adeguati investimenti''.

Il CERM è il primo centro di ricerca a poter contare su questa strumentazione NMR, un risultato dovuto anche alla sua posizione leader nell'ambito della ricerca in biologia strutturale e al suo ruolo fondamentale nell'infrastruttura europea Instruct-ERIC.

Fonte: Università degli Studi di Firenze



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