Coronavirus, Giurlani invita Rossi a procedere con le riaperture: "Diamo fiducia ai toscani, se la meritano"

Oreste Giurlani

A seguito delle ipotesi di una apertura differita in Toscana delle varie attività ancora chiuse, il sindaco di Pescia Oreste Giurlani invita il governatore della Toscana Enrico Rossi a permettere a tutti di riaprire lunedi 18 maggio.

“Dopo più di due mesi di chiusura totale, con molti esercizi commerciali e altre attività che vedono nella riapertura l’unica possibilità di mantenersi in vita, anche un giorno di ritardo potrebbe essere fatale.

Per questo chiedo, a nome di tutta la comunità che rappresento, che il governatore Enrico Rossi, insieme alla sua giunta regionale, applichino in pieno quella facoltà concessa dal governo nazionale per fare in modo che lunedì 18 maggio possano riaprire tutte quelle attività che sono ancora chiuse.

La Toscana non può più aspettare, i toscani hanno dato prova in questo lockdown di grande serietà, civiltà e rispetto assoluto delle regole e non possono essere penalizzati. Nessuno deve rimanere indietro, una formula che spesso evochiamo e che mai come ora è importante.

I toscani meritano fiducia da parte delle istituzioni e la fiducia, in questo caso, coincide con la responsabilizzazione di ognuno di noi affinché vengano seguiti scrupolosamente i protocolli sanitari e di contenimento massimo del rischio di contagio, ma si consenta alle persone di lavorare e di poter assicurare a sé e alla propria famiglia le risorse necessarie a una vita dignitosa.

Ascoltando quotidianamente centinaia di persone nelle più svariate modalità, emerge chiaramente che i cittadini di Pescia, anche quelli che stanno passando uno dei peggiori momenti dal punto di vista economico e relazionale, non vogliono assistenza, ma possibilità di lavorare e poter provvedere da soli ai propri bisogni.

Sono certo che anche gli altri toscani hanno questo desiderio che diventa necessità stretta, specialmente se si consideri il fatto che gli aiuti dallo stato centrale, per il momento, non sono sicuramente sufficienti.

Rigidi sulla sicurezza, ma determinati sulle aperture. Anche i comuni in questo senso faranno certamente la loro parte, ma i toscani non meritano di non avere le stesse opportunità degli altri.

Per la loro storia, recente e passata, non capirebbero e, aggiungo io, non sarebbe davvero giusto”.

Fonte: Ufficio Stampa



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