Covid-19, esame di maturità e ammissione: come funzionerà. L'intervista al preside del Cattaneo di San Miniato


Il Coronavirus come emergenza sanitaria, economica, ma anche 'emergenza educativa': le porte degli istituti scolastici si sono chiusi da un giorno all'altro tagliando in modo brusco i percorsi scolastici di milioni di studenti. Una generazione a cui il sistema educativo deve comunque dare una risposta: la scuola si è dovuta così 'riorganizzare' per non concedere al Covid-19 anche la beffa di stravolgere i percorsi di vita dei ragazzi. La didattica a distanza ha permesso una qualche continuità educativa, ma a interessare particolarmente sono le nuove modalità per l'esame di maturità e le nuove modalità di ammissione alla classe successiva. Ne abbiamo parlato con il dirigente scolastico dell'Istituto Cattaneo di San Miniato Alessandro Frosini, nell'ambito degli 'Incontro Live' organizzati dall'Istituto (sopra il video completo della diretta).

Tra le novità più importanti c'è appunto l'esame di stato, un rito di passaggio importante nella vita di ogni studente: il Governo deve ancora approvare il DL Scuola con le disposizioni finali, ma al momento si tratta solo di limare i dettagli. Alcuni punti, infatti, sono già stati resi noti. Ritenuto troppo rischioso a livello sanitario svolgere le prove scritte costringendo centinaia di ragazzi a recarsi negli istituti, il Governo ha scelto di creare un maxi-orale che inizierà il 17 giugno, in modo da limitare i famosi 'assembramenti' e riuscire a applicare le misure anticontagio.

Saltano, quindi, le prove scritte, ma queste saranno in un certo modo 'trasformate' e 'trasferite' nella prova orale. Questa, infatti ,si svolgerà in 5 fasi, come spiega il dirigente scolastico Frosini:  "Nella prima si discuterà sulla base di un elaborato che lo studente dovrà scrivere e consegnare entro il 13 giugno, e che riguarderà le materie di indirizzo, per intendersi quelle della seconda prova. La seconda fase è il 'corrispettivo' della prima prova, ossia l'analisi di un testo scritto che sarà fatta oralmente dallo studente, mentre la terza fase è invece l'orale in sé, ossia una serie di domande a carattere multidisciplinare. Infine si dovrà presentare una presentazione sull'esperienza di scuola-lavoro e l'ultima fase riguarderà alcune domande relative alle attività di Cittadinanza e Costituzione, finalmente inserite nell'esame di stato". Un 'maxi' orale sotto tutti i punti di vista, insomma, anche della durata: 60 minuti. Novità importante è quella sulla Commissione che sarà interna e non esterna, un "aiuto significativo", come ammette il preside, anche se la corposità dell'orale dimostra che l'obiettivo è stato quello di mantenere la serietà dell'esame: insomma nessuno si deve sentire già diplomato. Altra significativa modifica è che, senza la prima prova, avrà più peso il percorso dello studente, saranno cioè dati più punti per i voti di ammissione alle classi successive degli anni precedenti.

Altro tema su cui molti hanno dubbi è l'ammissione alla classe successiva: "Su questo punto - spiega il preside Frosini - ci sono più incertezze e bisognerà attendere il decreto del Governo. Il Ministro Azzolina ha spiegato che non ci saranno 6 politici, ma è ovvio che l'idea è quella di ammettere tutti, anche se con riserva. Si ritorna in un certo senso al sistema dei 'debiti' usato per qualche anno: lo studente viene ammesso anche con insufficienze, poi durante l'anno successivo dovrà 'recuperarle' attraverso un 'piano di apprendimento individualizzato', un qualcosa che al momento è un po' esoterico e andrà definito bene, ma a differenza di quel modello non vi è un limite di insufficienze per passare alla classe successiva. Starà al docente, che conosce lo studente e il suo percorso, valutare attentamente le singole situazioni individuali. Credo che il punto sia da interpretare in questo modo: non ci sono 6 politici significa che sarà comunque valutato il merito e l'impegno di ogni studente senza livellare tutti sullo stesso piano". Su questo punto le difficoltà del Governo erano obiettivamente molte: se da una parte questa modalità sembra essere una sorta di 'salvacondotto' per lo studente che si è impegnato poco e che aveva pesanti insufficienze, d'altra parte quello stesso studente avrebbe potuto recuperare quelle materie nei due mesi che non è andato a scuola, sarebbe quindi stata un'ingiustizia non dare lui quella possibilità. D'altro canto si è fatto anche di necessità virtù: era impensabile, infatti, lasciare indietro e gravare sul sistema degli istituti scolastici bocciando molti studenti.

Con il preside Frosini si è infine parlato dell'impatto dell'emergenza su un'intera generazione, sui 'deficit' dei programmi che non si è potuto completare, su come ciò condizionerà i futuri anni scolastici, sulle sfide che attendono la Scuola e sulle 'porte aperte' dal Covid-19 sul futuro, ossia sulle occasioni di crescita che ci ha tragicamente messo tra le mani: "Questa non è una parentesi - conclude Frosini- , ma un punto di passaggio"

SI PUÒ' VEDERE L'INTERVISTA COMPLETA AL LINK - https://www.youtube.com/watch?v=qD1I94Kow3s&feature=emb_err_woyt



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