Positivo al test sierologico ma ancora niente tampone, la denuncia: "Numero verde intasato"

(foto di archivio)

Esito del test in 5 giorni e numero verde intasato, l'odissea per raggiunger il tampone di un paziente positivo


Positivo al test sierologico non riesce a chiamare il numero verde per richiedere un tampone. Succede a Firenze, in Toscana, dove con l’ordinanza numero 56, il presidente Enrico Rossi il 15 maggio ha lanciato una campagna di screening basati sulle tre T: testare, tracciare, trattare in tempi rapidi e certi.

Nell’ordinanza in questione si legge che i pazienti con sintomi compatibili con infezione da coronavirus covid-19 o con test sierologico positivo, devono accedere al tampone nelle successive 24 ore.

Abbreviare i tempi significa fermare il contagio, condurre una puntuale indagine epidemiologica, realizzare un efficace contact tracing.

Due sono le strade percorribili per accedere al test. A richiederlo può essere il medico o pediatra di famiglia all’insorgere di sintomi oppure, nel caso di test sierologico positivo, è il paziente a dover contattare il numero verde 800556060 del Servizio Sanitario della Toscana, attivo dal lunedì al venerdì  dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13. "Ma è qui che si inceppa l'ingranaggio". La denuncia arriva a gonews.it oggi, 18 maggio, da una fonte che chiede di restare anonima.

"Appartengo a una delle categorie di lavoratori che hanno diritto ad accedere gratuitamente al test sierologico. Dopo che l'Ufficio del personale me lo ha proposto, mi sono sottoposto al test con prelievo di sangue venoso lunedì 11 maggio. Ho ottenuto risposta sabato 16: Igg positivo e Igm negativo. Questo può significare che sono entrato in contatto con il coronavirus covid-19 e ho sviluppato gli anticorpi. Ma per sapere se sono ancora positivo, devo sottopormi anche al tampone".

Il paziente, asintomatico, ha seguito le prescrizioni contenute nell'ordinanza. Si è messo in quarantena, ha chiamato il suo medico curante che gli ha detto di chiamare il numero verde regionale, e così ha fatto. Ma da sabato 16 maggio a oggi non è mai riuscito a parlare con un operatore. Una volta composto il numero, si seleziona la tipologia di richiesta. "Risponde una voce registrata che consiglia di riprovare più tardi, perché l'attesa è di oltre un'ora". "Sono stato attaccato al telefono tutto il giorno. Tre volte mi è capitato di essere messo in attesa. Tutte le volte, dopo attese interminabili, arrivato al mio turno ho sentito cadere la linea".

Pur di risolvere la questione, il paziente ha tentato una strada alternativa: "Ho provato a chiamare la Asl Toscana Centro, mi hanno risposto di sapere che le linee sono intasate, ma chiamare il numero verde è l'unico modo per accedere al tampone". Ci sono molte richieste, ma nonostante il numero di casi cali vertiginosamente, si va avanti con i controlli a tappeto e i tamponi analizzati sono nell'ordine delle migliaia ogni giorno. "Ho chiesto se fosse possibile attivare un altro numero. Ma sempre dalla Asl Toscana Centro mi hanno consigliato di chiedere al mio medico curante di attivare egli stesso l'iter. Anche in questo caso non ho trovato soluzione. Il mio medico mi ha risposto che non può farlo lui. Mi ha spiegato che i medici di medicina generale possono fare richiesta di tampone di guarigione dopo 14 giorni per i casi risultati positivi all'infezione, mentre il tampone di diagnosi lo può richiede solo l'ufficio di igiene. Tant'è che non può rilasciare nemmeno il certificato di malattia per il lavoro, nonostante l'esito positivo al test sierologico. Mi ha confermato, inoltre, che altri colleghi hanno detto tutti la stessa cosa: il numero verde è irraggiungibile sin dal primo mattino. Non so cos'altro fare".

Conoscere l'esito del tampone è fondamentale per il datore di lavoro e per il paziente, serve ad attuare misure precauzionali quali la quarantena per i colleghi o per i familiari conviventi del malato, qualora risultasse positivo.

I test sierologici rivelano a oggi una piccola percentuale di positivi, che andrebbe mappata subito per portare la Toscana a numeri vicini allo zero. L'iter per richiedere il tampone, nonostante le precise indicazioni contenute nell'ordinanza 56 della Regione Toscana, risulta macchinoso e poco chiaro e di certo dilata di giorni quelle "24 ore che devono intercorrere tra l'eventuale positività del test sierologico e l'effettuazione del tampone per curare precocemente le persone e interrompere la catena dei contagi".

Chiarastella Foschini



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