Ago e filo per aiutare le donne italiane e straniere a bordo della nave della solidarietà

Una nave salpata il 10 marzo, subito all’inizio dell’emergenza. In quel momento mancava quasi tutto: camici, mascherine, disinfettante (molto materiale non si trovava nemmeno sul mercato).

Da qui l’idea di recuperare con ago e filo quello che era stato messo a disposizione e quello che giaceva in magazzino: mascherine e camici poco funzionali alle esigenze del momento.

Con la supervisione del medico della direzione sanitaria ospedaliera di Lucca Sergio Ardis, della dirigente infermieristica Luciana Traballoni e della sua collaboratrice Rosa Mila Mazzotti, il coordinamento della raccolta e l’organizzazione del lavoro sono stati curati da Carmela Leone e Michela Melai.

Michela ha coordinato le volontarie del Pisano e Carmela quelle della Piana di Lucca, chiamando “a bordo” l’assessore comunale di Lucca Ilaria VietinaFabio Guidi della Protezione civile di Lucca, Carlo Mori di Porcari, la sindaca di Altopascio Sara D’Ambrosio ed il sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori.

Sono quindi arrivate anche le Misericordie della Toscana e la Croce Rossa.

Mani esperte si sono messe subito al lavoro per cucire, seguendo le indicazioni igienico-sanitarie indicate dal Governo; ogni donna è stata sostenuta in questa attività dal proprio partner che si dedicava ai figli e alla casa in una equa ripartizione dei compiti ma sono l’ago e il filo ad unire il cuore di tutte.

Una solidarietà che ha lasciato a terra - a litigare fra loro - paura e pregiudizio.

Donne lucchesi e pisane insieme hanno aiutato l’ospedale di Lucca, unendo le due città per un obiettivo di solidarietà; lo stesso hanno fatto le donne nate al Nord e al Sud dell’Italia e le straniere, originarie della Germania, Romania, Svizzera, Africa e Medio Oriente.  Tutte a bordo ad affrontare insieme il mare in tempesta.

Si è quindi lavorato senza sosta per recuperare 2.500 camici e 1.000 mascherine per far fronte ai bisogni dei cittadini lucchesi in un tempo che ha battuto tutti i record.

Questi i nomi delle tante persone che hanno partecipato al progetto, che l’Asl Toscana nord ovest ringrazia sentitamente.

Sul territorio lucchese:

Gabriella Baccelli, Gabriella Bertani, Emanuela Bianchi – Ass. Città delle Donne, Concetta Bongiovanni, Caterina Bonuccelli, Rosanna Caselli, Donatella Casentini, Alba Ceragioli, Deborah Chelli, Angela Ferretti, Rita Fontanelli, Giovanna Giannini, Lara del negozio Ortolara, Mariella Martelli, Mirella Mattei, Bianca Miriello, Giovanna Montagna, Piera Mori, Ivana Nardini – Ass. Culturale Mommio Castello, Maria Nunziata, Annalisa Porcella - laboratorio Filomania; Catia Puccioni, Annalisa Puppo, Sartoria Quindi - Cooperativa di promozione sociale Nanina; Rossa Russo, Monica Santucci, Silvana Sechi – Ass. Città delle Donne, Maria Simonetti, Elena Trabucco e Mariana Zavoianu.

Sul territorio pisano: Graziella Antonelli, Elisabetta Bertini, Milvia Bini, Elvira Della Vedova, Marina Bartolini – Coop. Soc. Arnera Accoglienza Donne; Sandra Fruzzetti, Giulia Nicoletti, Lina Orsini, Beatrice ed Elena Palagi, Silvia Rigobon, Agnese Rustichelli, Marzia e Silvana Savelli, Verana Serra, Angela Vannucci di Mani Attive e Luana Vita.

Il materiale è stato donato da: Facopel Produzione srl (Chiesina Uzzanese), Giannino Distribuzione spa (Altopascio), Il Telaio (Vecchiano), Merceria Tina (Cascina), Merceria Esterina (Porcari), Twist Abbigliamento (Massarosa).

Fonte: Asl Toscana nord ovest - Ufficio Stampa



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