UniFi e Istituto Universitario Europeo inaugurano il ciclo 'La società che verrà. Conversazioni allo schermo'

L’Europa alla prova della pandemia: destino segnato o salto di qualità? E’ l’interrogativo a cui cercheranno di rispondere due studiosi, appartenenti rispettivamente all’Università di Firenze e all’Istituto Universitario Europeo (IUE), in una conversazione online che inaugurerà martedì 30 giugno, alle ore 17, il ciclo “La società che verrà. Conversazioni allo schermo”. L’appuntamento si inscrive nel quadro delle proficue collaborazioni fra le due istituzioni, che si propongono con tale iniziativa di affrontare insieme i temi dischiusi dalla pandemia e dalle relative sfide politiche e socio-economiche. A quello del 30 seguiranno in autunno altri incontri a cadenza mensile, sempre con il format delle conversazioni, per riflettere sulle prove che le democrazie europee saranno chiamate ad affrontare. L’incontro - proposto in diretta streaming sui siti web di Unifi ed IUE - sarà aperto dai saluti del rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei, del presidente dell’IUE Renaud Dehousse, dell'assessore all'Educazione del Comune di Firenze Sara Funaro, del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e del sindaco di Fiesole Anna Ravoni. I protagonisti della conversazione saranno Federico Romero (foto in allegato), docente di Storia della Cooperazione e dell’Integrazione Europea all’IUE, e Giorgio Ricchiuti (foto in allegato), docente di Politica economica del Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’impresa Unifi, in una dialettica moderata da Gaia Lott (Max Weber fellow IUE) e aperta anche alle domande del pubblico. “Per superare la crisi che coinvolgerà tutti gli Stati nei prossimi anni abbiamo bisogno di studiare, con un approccio interdisciplinare, modelli di sviluppo alternativi – spiega il rettore Luigi Dei -. La feconda collaborazione che l'Ateneo fiorentino e l'Istituto Universitario Europeo hanno instaurato da anni, in termini di progetti scientifici e iniziative aperte alla società, rappresenta un tangibile impegno in tale direzione, per contribuire a rivitalizzare l'Unione Europea”. “La crisi che stiamo vivendo richiede una riflessione approfondita sul ruolo dello stato, sul dialogo fra scienza e politica, sulle finalità del progetto europeo, e sul futuro della globalizzazione – aggiunge il presidente dell’IUE Renaud Dehousse -. La sfida intellettuale è di dimensioni tali che rende indispensabile une rete di collaborazioni accademiche. In virtù dei proficui e strutturati scambi degli ultimi anni, l'Università di Firenze rappresenta per l'IUE uno dei partners più ovvi insieme ai quali progettare le fondamenta della "società che verrà"”.

Fonte: Ufficio Stampa



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