Pugilato sì, karate no: arti marziali ancora in attesa di riprendere in Toscana

Il lockdown non è finito per tutti. Ci sono discipline sportive che attendono ancora di ripartire, che danno vita a un movimento ampio, che a livello nazionale raccoglie oltre 3mila associazioni, di cui quasi duecento in Toscana. Si tratta del mondo delle arti marziali riunite nella Fijlkam, come Judo, Karate, Lotta libera e greco-romana.

“Stiamo vivendo una fase di sofferenza che si protrae ormai da diversi mesi. Giustamente in rispetto all’emergenza coronavirus ai primi di marzo abbiamo chiuso le palestre e interrotto le attività. Ma oggi che tutte le altre discipline hanno riacceso i motori, noi siamo sempre in attesa che ci venga dato il via libera”, spiega il presidente di Fijlkam Toscana, Francesco Usai. “La Regione ha fatto ripartire uno sport come il pugilato, mentre sulle nostre discipline resta il silenzio. Non si vede quali differenze ci siano. Ci sono tanti atleti pronti a riprendere gli allenamenti in vista anche delle prossime manifestazioni sportive, pensate solo alle Olimpiadi in cui l’Italia è pronta a recitare un ruolo importante, e che non sanno ancora quando verrà concesso di tornare a fare attività. Certo bisogna adottare soluzioni adeguate alla situazione, come ridurre il numero dei presenti nelle palestre aumentando i turni, ma c’è la necessità di ripartire”.

“Ci sono state purtroppo alcune incomprensioni. La Toscana - dice Enzo Bertocci, vicepresidente settore Karate - ha riaperto alle discipline da contatto, ma con questo non si intendono gli sport da combattimento. Si pone il problema degli atleti, ma anche quello delle tante persone che in questo settore lavorano con professionalità e competenza. Come federazione abbiamo tre discipline olimpiche da organizzare e seguire e al momento non riusciamo nemmeno a fare le gare per le finali dei campionati italiani, figurarsi le competizioni internazionali. Se non si favorisce la ripresa rischiamo di perdere parte del movimento, anche se da parte nostra abbiamo fatto di tutto per tenerci stretti i nostri allievi, come azzerare i costi di iscrizione per le società e gli atleti fino a 11 anni”.

“Gli sport da combattimento sono un po’ lasciati in disparte. L’ordinanza regionale - aggiunge Alessandro Geri, vicepresidente settore Judo - non è chiara e le palestre hanno potuto riaprire solo rispettando le normative sul distanziamento, mentre le nostre discipline come judo, lotta e karate per le loro caratteristiche necessitano del contatto. Gli allevi per ora si allenano facendo preparazione atletica, ma niente di più. Al contrario di quanto accade in altre regioni, che hanno già avuto la possibilità di ripartire attuando il protocollo di sicurezza che la Fijlkam ha emanato”.



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