Iniziato il recupero delle ecoballe a Follonica, 2 individuate: come si svolgeranno i lavori

È iniziato oggi, sabato 8 agosto 2020, il recupero delle 40 ecoballe nel tratto di mare tra Follonica, Piombino e l'Isola d'Elba. Due sono già state recuperate in giornata e una terza è stata identificata. Le ecoballe, da 1,2 tonnellate, sono composte da ammassi di rifiuti di plastica che facevano parte di un carico da 56 balle gettato in mare dalla motonave Ivy nel 2015. Lo stato di emergenza e il lavoro della Protezione Civile per il recupero delle ecoballe durerà circa 6 mesi.

Dopo 17 giorni dall'ordinanza della Presidenza del Consiglio oggi a Piombino sono stati presentati i primi esiti dell'operazione, dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa e da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile.

Una giornata importante per l'ambiente, per il golfo, come la ha definita Costa sottolineando che il merito "non è nostro ma del territorio, dei cittadini che ci hanno sollecitato e si sono arrabbiati per dire 'fatelo'". Sulla durata dei lavori di recupero l'obiettivo è quello di concluderli nel breve termine, come ha precisato Borrelli, "contiamo di farcela in agosto e settembre".

Per gli enti locali "È una grandissima soddisfazione" come affermato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Sulla stessa linea il sindaco di Piombino: "È una giornata che dà soddisfazione a un territorio che ha saputo chiedere aiuto, e nell'ultimo anno ha saputo accendere i riflettori su un problema che per quattro anni era rimasto un po' nascosto".

I lavori di recupero

Nella zona, per l'operazione, la Marina Militare ha dislocato oltre 100 persone e 3 unità navali. Il cacciamine Rimini ha la capacità di ricerca e di individuazione delle ecoballe e, una volta localizzate, entra in azione l'unità di supporto composta da 19 subacquei e palombari. Questi ultimi provvedono all'imbracatura della balla che poi viene caricata sulla nave Caprera e riportata in porto.

L'ammiraglio Giuseppe Berrutti Bergotto ha spiegato inoltre che in una nave a supporto logistico è presente una camera iperbarica per i subacquei, "perché l'operazione è delicata e abbastanza complessa, si lavora a delle profondità al limite e bisogna evitare di danneggiare il contenimento dell'ecoballa".

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