Agricola Tamburini - Il Moraccio Sangiovese IGT 2016: equilibrio e armonia

Torniamo in questo articolo a parlare di Sangiovese, pilastro della viticoltura e dell’enologia Toscana.

Come abbiamo già visto, è un vitigno eclettico ma mai semplice o banale. Diffusissimo in tutta l’Italia centrale, dalla Romagna al Lazio, è sulle nostre morbide colline che si esprime al meglio, dando origine a vini di assoluta eccellenza.

Conosciutissimo e apprezzato in tutto il mondo come base di molte delle più famose e pregiate DOCG Toscane, riesce spesso a dare risultati interessanti e sorprendenti anche quando viene interpretato dal produttore in maniera più personale e creativa, al di fuori dei paletti imposti dai disciplinari di produzione delle denominazioni.

Il vino di cui di cui scrivo oggi è di uno di questi, Il Moraccio Sangiovese IGT prodotto da Agricola Tamburini di Gambassi Terme.

Immersa nello splendido paesaggio della Val d’Elsa, nel cuore della Toscana, equidistante da Firenze, Siena e Pisa, le cui fortune si sono alternate nel corso dei secoli su queste terre ricche di storia e tradizioni, Agricola Tamburini produce olio e vino da 5 generazioni.

L’azienda, nata alla fine del XIX secolo sull’antico nucleo di quello che fin dall’epoca medievale era un monastero, dispone oggi di 50 ettari di terreno, 35 dei quali dedicati alla coltivazione della vite, ed è guidata in prima persona da Emanuela Tamburini, coadiuvata dal marito Michele Jermann (la cui famiglia è proprietaria dell’omonima azienda vitivinicola in Friuli), e dal padre Mauro.

Emanuela, enologa, prende in mano le redini della tenuta di famiglia nel 2002 ed impone da subito un cambio di ritmo nella gestione sia tecnica che commerciale, con l’obiettivo di innalzare la qualità della produzione aziendale, fino ad allora destinata al locale mercato dello sfuso, e riuscire ad affacciarsi con le proprie bottiglie sulla scena internazionale.

Restando fedele alla tradizione di una regione storicamente votata alla viticoltura e allo stesso tempo cercando di mantenersi al passo con una situazione di mercato in continua evoluzione, la produzione vinicola subisce una piccola rivoluzione, a partire dalla vigna, con la sistemazione di nuovi impianti, l’abbassamento delle rese e l’introduzione di nuove tecnologie per il controllo e lo svolgimento delle varie operazioni colturali.

Allo stesso modo in cantina vengono adottati nuovi sistemi e tecniche di vinificazione e affinamento con lo scopo di massimizzare la qualità del prodotto, rispettandone però le caratteristiche di tipicità varietale e il legame col territorio.

Siamo in piena zona Chianti DOCG e il Sangiovese è la varietà predominante in vigna; è alla base infatti dei vini di punta di Agricola Tamburini come il Chianti “The Boss” e il Chianti Riserva “Italo”, dedicati da Emanuela al padre e al nonno, ma anche di un vino sui generis, fuori dalle righe, un Super Tuscan frutto della fantasia di Emanuela: Il Moraccio a cui accennavo in apertura di articolo.

85% Sangiovese, 10% Merlot e 5% Petit Verdot, prodotto solo in annate favorevoli da uve accuratamente selezionate, Il Moraccio unisce idealmente la Toscana a Bordeaux. Le due varietà francesi, seppur in percentuale contenuta, donano finezza al blend e ne incrementano la complessità. La barrique utilizzata in affinamento, sempre molto dibattuta quando accostata al Sangiovese, arricchisce la trama e arrotonda la struttura del vino senza però snaturare l’espressione e la tipicità del frutto.

Assaggio insieme ad Emanuela e Michele il 2016, annata particolarmente propizia, contraddistinta da una primavera moderatamente piovosa seguita da un’estate piuttosto mite e asciutta, con significative escursioni termiche giorno/notte.

La prima cosa che mi colpisce, accostando il bicchiere al naso, è l’intensità e la definizione dei profumi. Frutti rossi e neri in primis, ciliegia, lampone, mora, susina matura, che lasciano poi spazio a delicate essenze floreali di viola e rosa selvatica, note balsamiche di eucalipto e speziate di pepe verde.

L’affinamento in legno non copre, ma esalta i profumi fruttati e floreali e, lasciando respirare il vino nel bicchiere, se ne percepisce in sottofondo l’influenza grazie a piacevoli e soffuse note dolci di vaniglia e tostate di tabacco e caffè. In bocca ha una fitta trama di tannini, perfettamente evoluti e integrati in una struttura rotonda e complessa, ma mai pesante. Profondo e pulito, ha un finale lunghissimo che lascia in bocca una gradevole sensazione aromatica di tostatura.

Il Moraccio di Agricola Tamburini è un vino che dà nuovo valore alla definizione Super Tuscan, spesso svilita, soprattutto in passato, a causa di vini muscolosi, esageratamente concentrati, legnosi. Armonia ed equilibrio caratterizzano invece questo vino. Il Sangiovese non è stravolto o coperto dalla presenza delle varietà bordolesi o dall’affinamento in barriques, ma esprime anzi le sue qualità varietali con eleganza e leggerezza, pur dando vita ad un vino complesso e di notevole struttura.

www.agricolatamburini.it

Matteo Corsini

Tutte le notizie di GoBlog