Positivi al coronavirus in famiglia, nuove segnalazioni. L'Asl risponde

A seguito della segnalazione di una lettrice, pubblicata da gonews.it, la Redazione sta ricevendo altre lettere che testimoniano ritardi e mancate risposte da parte dell'Ufficio per l'Igiene Pubblica della Asl empolese.

A scriverci un padre di famiglia residente a San Miniato che, preoccupato per essere entrato in contatto il 3 ottobre con una persona risultata positiva al coronavirus con tampone fatto il 6 ottobre, ha attivato attraverso il medico di famiglia e il pediatra la richiesta di tampone per sé, sua moglie e i loro tre figli. I tamponi sono stati eseguiti per i figli il 7 ottobre, mentre per i due genitori l'8.

"Io e mia moglie siamo risultati negativi-scrive il nostro lettore-, mentre i nostri figli positivi con bassa carica. I bambini stanno bene. A oggi, 13 ottobre non abbiamo nessuna notizia sul da farsi. Come ci dobbiamo comportare noi genitori? Tra quanto possiamo ritornare a lavoro? Dobbiamo fare un altro tampone? Le nostre domande rimangono senza risposta perché al numero del dipartimento di Igiene Pubblica della ASL di Empoli non risponde nessuno e nessuno ci ha chiamato. Per un cittadino è quindi praticamente impossibile sollecitare o chiedere spiegazioni direttamente all'ufficio che prende in carico le richieste".

Il lettore, che ha ricevuto la vicinanza delle istituzioni, ringrazia il Dirigente Scolastico dell’istituto dove i suoi figli vanno a scuola, che lo ha chiamato spesso per sapere dello stato di salute dei bambini e il sindaco di San Miniato Simone Giglioli (risultato positivo al coronavirus), che è stato in continuo contatto telefonico con la famiglia.

Scrive infine: "Spero che questo possa servire a velocizzare la situazione".

La risposta della Asl Toscana Centro

La Redazione di gonews.it si è messa in contatto con la Asl Toscana Centro per chiedere chiarimenti sulla questione. Questa la risposta: "L'elevata richiesta di tamponi ha certamente aumentato i tempi di attesa. È in atto una riorganizzazione che dovrebbe migliorare la situazione mediante un aumento dei posti disponibili e l'introduzione dei test rapidi. Anche la recente circolare ministeriale che riduce i tempi di quarantena e rivede i criteri per la "guarigione" dei casi dovrebbe parzialmente ridurre il carico".



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