Coronavirus, il primario a Cisanello: "Paziente in barella da 36 ore, penuria di letti è fallimento nella preparazione"

Oltre alle foto al pronto soccorso di Cisanello a Pisa, fanno scalpore anche le parole di Paolo Malacarne, primario di rianimazione dell'ospedale. Le dichiarazioni pubblicate su Facebook sono state riprese dalla carta stampata e risalgono alla giornata di ieri, martedì 27 ottobre. La situazione comunque è critica e il commento di Malacarne aggiunge parole importanti ai già emblematici scatti delle ambulanze in fila per entrare in Ps. Queste le parole di Malacarne:

Questa notte (tra il 26 e 27 ottobre, NdR) verso l’1 sono sceso in consulenza al Pronto Soccorso in area Covid per valutare una malata che stava peggiorando nella respirazione a causa della sua polmonite; guardando la cartella ho visto che era entrata alle 13,30 circa: “ beh, è qui solo da 12 ore” mi è sfuggito questo pensiero a voce alta “Paolo, guarda bene - mi ha detto la collega - è entrata alle 13,30 del 25, non di stamani": la signora era in barella in attesa di ricovero (“ in destino”, come si dice in gergo) da 36 ore; ho rivisto la malata stamani alle 7 e poi alle 10, poco prima che, attorno alle 12 venisse ricoverata.

Come sempre succede, il trattamento che ha ricevuto al pronto soccorso è stato corretto, grazie alla professionalità dei medici, degli infermieri, degli oss che ci lavorano. Ma neppure nella fase più critica di Marzo e Aprile i malati hanno mai aspettato così tanto per trovare un posto letto; e stamani assieme a lei c’erano un’altra decina di malati che aspettavano il posto letto in degenza ordinaria, chi da qualche ora chi da più di 24 ore.

Anche i letti intensivi e soprattutto sub-intensivi (per intenderci quelli per i malati che respirano nei caschi o con le maschere a pressione sul viso) cominciano a scarseggiare, e stamani ne erano occupati 26 su 28 Questa penuria di letti ordinari, intensivi e sub-intensivi è oggettivamente purtroppo segno di un “fallimento nella preparazione”.

Per non arrivare a un fallimento negli esiti, dobbiamo prendere decisioni operative alla luce di 2 semplici principi:
1) quando l’80% dei letti destinati ai malati covid sono occupati, si devono immediatamente aprire altri letti, prima che i malati stazionino al P.S. per ore e ore: questa apertura deve essere pianificata “a gradini” (quanti, quali letti e quale reparto riconvertire a Covid) con tanto di personale medico, infermieristico e oss già definito e formato
2) dal momento che una parte del personale sanitario del nostro Ospedale ha già fatto esperienza dei malati Covid a Marzo-Maggio e ha quindi competenza e professionalità su questa difficile malattia, è quel personale che in prevalenza deve curare oggi i nuovi malati covid positivi

"Andrà tutto bene se saremo capaci di cambiare": oggi cambiare significa affiancare a chi ha il difficile compito di prendere decisioni operative, medici e infermieri che giorno e notte curano questi malati e quindi conoscono i problemi e spesso hanno anche buone idee per le possibili soluzioni pratiche



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