Circoli Arci Chiusi, l'appello dall'Empolese Valdelsa: "Noi non ci stiamo"

Per tutta la giornata di ieri abbiamo pubblicato sulla nostra pagina facebook Arci Empolese Valdelsa le foto che i dirigenti dei Circoli Arci e i soci del territorio hanno scattato davanti al proprio Circolo chiuso. Sono foto tristi che non avremmo mai voluto condividere: serrande chiuse, luci spente, cancelli serrati dove fino a qualche mese fa, pur nel rispetto delle norme anticontagio, c’erano vita e attività.

Da martedì i nostri 71 circoli Arci del territorio sono chiusi fino al 24 novembre, insieme agli altri circa 4000 in tutta Italia, conseguentemente all’uscita della famigerata Circolare del Ministero dell’Interno. Un colpo durissimo per l'Arci, per i nostri 10.000 soci sul territorio e per quel milione in tutta Italia che aspetta di capire se i Circoli saranno in grado di riaprire o se l’ennesima chiusura totale li abbatterà definitivamente.

Circolo Arci Sant'Andrea, Empoli

Siamo consapevoli che la salute e la sicurezza delle persone venga prima di qualunque altra cosa e lo abbiamo dimostrato sin dall’inizio della pandemia, quando, ai primi di marzo, abbiamo chiuso volontariamente le nostre strutture, sebbene ancora nessun decreto o Ordinanza regionale ce lo avesse imposto. Abbiamo sempre agito in modo responsabile anche alla riapertura, garantendo distanziamenti, obbligo della mascherina, invitando ad usare il gel a disposizione veramente ovunque affinché si potesse conciliare aggregazione e sicurezza.
DPCM dopo DPCM sono state tagliate anche le attività sociali, ricreative e culturali. Era rimasta solo la somministrazione aperta (bar e pizzerie dei circoli), con gli introiti dei quali cercare di tirare avanti in questa emergenza, ma purtroppo per noi, e solo per noi circoli ricreativi (Arci, Mcl, ecc), si sono chiuse anche queste possibilità, oltre che le porte.

Questo allora, questo delle foto di donne e uomini davanti ai circoli serrati, è stato il nostro modo di protestare pacificamente contro la chiusura totale perché ieri in tutta Italia, in ogni borgo microscopico o in ogni grande città, dovunque si trovi un Circolo, sotto la guida di Arci Nazionale si è svolta la giornata di protesta con lo slogan "Curiamo la socialità" e l'hashtag #noinoncistiamo: tante iniziative diverse, flash mob, presidi, cartelloni ma accomunate tutte da un atteggiamento pacifico e propositivo.

I 19 Circoli del nostro territorio che hanno aderito hanno chiesto, non solo la riapertura per continuare a svolgere le nostre attività nel pieno rispetto delle regole anti contagio, e in particolare tutte quelle attività che invece lo stesso DPCM consente di svolgere a chi le promuove per fini commerciali, ma hanno anche sollecitato il mondo politico ad occuparsi del nostro inquadramento.
Per la nostra natura non abbiamo un inquadramento definito: da qui l’impossibilità di accedere a "ristori" statali che sono invece rivolti a categorie ben riconosciute. E’ quindi in conseguenza anche di questa anomalia, che si chiede che venga riconosciuto il nostro ruolo e che vengano previsti ristori o fondi speciali che ci consentano di continuare a promuovere servizi essenziali alle nostre comunità.
In questi mesi nel territorio nazionale sono state molte le realtà associative che non hanno retto all’emergenza.

I nostri Circoli invece hanno riaperto con tenacia e stringendo i denti, sebbene nel lockdown primaverile non abbiano potuto accedere a nessun rimborso, così come invece è accaduto a tante categorie. Eppure anche in quel momento non hanno abdicato al loro ruolo di punto di riferimento per la comunità e per i cittadini più bisognosi, aiutando tutti con la distribuzione di cibo e medicinali e con il progetto di solidarietà alimentare “Il pane e le rose”
Adesso però questa ulteriore e ingiusta chiusura, non ne permetterà la sopravvivenza, senza aiuti.

Ci rivolgiamo quindi ai cittadini, a coloro che apprezzano e stimano l’Arci, che vogliono bene ai Circoli .

L’invito a tutti è quello di sostenere i Circoli e di farlo nel modo più concreto possibile: facendo la tessera, che è l’unico atto che comporta vera adesione.

Pur in questo momento critico, ci solleva molto sapere che molti cittadini e soci sostengono la nostra lotta, e che sono con noi anche i Sindaci del nostro territorio e tante forze politiche: sono di questi giorni i messaggi arrivati al Comitato o postati su facebook da Beatrice Cioni e Leonardo Masi del Gruppo consiliare Buongiorno Empoli-Fabrica Comune di Empoli, dal segretario del PD Empolese Valdelsa Jacopo Mazzantini e dal senatore PD Dario Parrini, che ha pubblicamente espresso la ferma volontà di sostenere questa lotta, portando a Roma le motivazioni e le correzioni per superare questa discriminazione nei confronti dei Circoli e garantire loro aiuti.

Fonte: Arci Empolese Valdelsa - Ufficio stampa



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