Camorra in Toscana, i legali di un arrestato: "Purtroppo prassi cronaca preceda la privacy"

"La portata dell'ineluttabile valore non soltanto giuridico, ma anche sociale e morale, del principio di non colpevolezza sino alla condanna definitiva dovrebbe riverberarsi in tutte le redazioni e carte stampate di fronte a vicende giudiziarie e processuali di questa portata".

Lo scrivono in un comunicato i legali di Stefano Ostento, 51 anni di Quarrata, finito agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Firenze che il 20 gennaio scorso ha portato all'esecuzione di 34 misure cautelari nei confronti di altrettante persone accusate di aver favorito in vario modo il clan camorristico dei Casalesi.

"Purtroppo ormai è prassi comune", si sostiene nel documento firmato dagli avvocati Alberto Barni, Davide Cortesi e Franco Bulleri, dare precedenza al diritto di cronaca "rispetto al diritto alla privacy della persona indagata, nonostante sia garantito dalla Costituzione italiana e dal Regolamento europeo per la protezione dei dati personali.

Tanto basta per fare capire che forse è già stato superato il labile confine tra lecito ed illecito e si spera che ciò non avvenga nuovamente in futuro. [...] Per questo chiediamo ai professionisti dell'informazione di preservare e rispettare il diritto alla privacy e alla dignità del nostro cliente e di tutta la sua famiglia".



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