Multe per ticket in ritardo, Commissione Sanità al lavoro per risolvere il problema

La commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), lavorerà per capire se è possibile intervenire, con una modifica legislativa, per risolvere i disagi causati a seguito degli avvisi di accertamento sui ticket spediti dalle Asl. Lo ha detto Sostegni, dopo che questo pomeriggio in Commissione è stato ascoltato il Difensore civico della Toscana Sandro Vannini.

Vannini ha spiegato di aver ricevuto un’istanza dall’Associazione di consumatori Adoc Toscana in merito ai verbali di accertamento inviati dalle aziende sanitarie toscane, dopo il controllo sul pagamento dei ticket per la compartecipazione alla spesa sanitaria. I verbali arrivano a distanza di cinque anni e quindi “i cittadini si rendono conto solo adesso di errori che spesso non sono voluti e riguardano la fascia di esenzione; a volte sono errori commessi dai medici che fanno le prescrizioni o frutto di interpretazioni dubbie”.

Si tratta, ha detto Vannini, di circa 6-7 mila multe l’anno, “che spesso sono le prime di una lunga serie, visto che arrivano dopo cinque anni e  l’errore può ripetersi negli anni successivi”. La lentezza dei tempi è dovuta al fatto che l’Agenzia delle entrate gira gli elenchi dei cittadini  interessati in ritardo; elenchi che devono essere rielaborati da Estar, mandati alle aziende sanitarie e gestiti per l’invio degli avvisi. Alcune Asl, ha spiegato ancora il Difensore, come quelle di Arezzo e Pisa, hanno concesso ai cittadini la possibilità di sanare gli errori. L’Azienda
sanitaria Centro ha chiesto alcuni pareri: il settore tributi della Regione Toscana ha risposto che si tratta di ravvedimento operoso non applicabile analogicamente in questo caso; secondo l’Avvocatura regionale, invece, serve una norma regionale ad hoc e le Asl non possono decidere in autonomia.

Una modifica alla normativa esistente permetterebbe di sanare e soprattutto di evitare che l’errore si riproduca in automatico negli anni successivi. Peraltro, ha concluso il Difensore, “per le Asl le procedure di recupero hanno un costo in termini di personale e organizzazione. Se fosse possibile sanare la posizione le aziende risparmierebbero costi di recupero per gli anni successivi, incasserebbero immediatamente e potrebbero dedicarsi con più efficacia al recupero dei crediti nei confronti degli evasori veri”.

Da qui la richiesta alla commissione Sanità di farsi carico del problema. Richiesta che è stata raccolta. “Ci metteremo subito al lavoro con gli uffici – ha detto il presidente Sostegni – per trovare la soluzione migliore e risolvere la questione. Se c’è bisogno di una modifica di legge avvieremo l’iter necessario”. Secondo Andrea Ulmi (Lega) è auspicabile un intervento a monte “per evitare la burocrazia che genera burocrazia”. Per Donatella Spadi (Pd) il problema si dovrebbe risolvere già in buona parte con il compimento del processo di digitalizzazione, in corso nelle Asl, e con le ricette dematerializzate.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa

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