Giorno del Ricordo, polemica Falorni-Fdi: protestano le opposizioni in Unione (M5S compresa)

libro norma cossetto certaldo castelfiorentino

Il giorno 10 febbraio 2021, in conformità alla Legge 30 marzo 2004, n. 92, si è celebrato il “Giorno del Ricordo”, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe”.

Dal giorno della sua istituzione tale giornata, è stata l’occasione di iniziative di diversa natura, anche pubbliche, volte a celebrare tale anniversario.

In data 13 febbraio, tuttavia, diversi organi di stampa, hanno riportato dichiarazioni, attribuite ad Alessio Falorni, Sindaco di Castelfiorentino e Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, inerenti la celebrazione del Giorno del Ricordo, probabilmente estrapolate da un intervento del Presidente sui social.

Tale intervento è stato reso a margine di una donazione di un libro a delle biblioteche comunali ad opera del gruppo Fratelli d’Italia ;

In premessa, il sopracitato Sindaco e Presidente dell’Unione, ha testualmente dichiarato “Apprendo che il gruppo di Fratelli d’Italia ha donato alle biblioteche della Valdelsa di Certaldo e Castelfiorentino, un libro sulla drammatica vicenda di una martire delle Foibe, Norma Cossetto, figlia di un dirigente fascista istriano”.

Nel prosieguo di tale intervento, lo stesso Presidente, pur formalmente apprezzando l’iniziativa, si è dilungato in merito alla asserita assenza degli esponenti della suddetta forza politica dalle celebrazioni del 25 aprile, censurando tale comportamento ed auspicando di vederli in futuro in tale occasione “magari con un bel fazzoletto dell’ANPI al collo, in omaggio all’azione dei partigiani”.

Contemporaneamente si è offerto di donare, per tale circostanza ipotetica e futura “una copia del libro di mio nonno, Libero Falorni, La memoria della libertà”. Ha infine auspicato che quanto da lui richiesto abbia effettivamente luogo, poiché ciò “toglierebbe ai maligni ogni retro pensiero sul fatto che i dirigenti di Fratelli d’Italia facciano queste donazioni solo ed unicamente per porre l’attenzione sulla parte della storia che soddisfa la propria collocazione politica”.

Si tratta di affermazioni delle quali, la rappresentanza consiliare della Lega, di Fratelli d’Italia, di Forza Italia, dei 5stelle e del Progetto Montespertoli, ne prende atto con il più totale stupore e sconcerto.

Non può infatti che risultare sconcertante aver qualificato in premessa la sventurata Norma Cossetto, violentata da una quindicina di partigiani rossi, probabilmente titini, come “figlia di un dirigente fascista istriano”.

E’ grave perché non è questo il biglietto da visita di Norma Cossetto.

E’ grave perché il riferimento in questione non è una notizia nuova.

E’ grave perché tale circostanza è conosciuta e valutata come ovviamente irrilevante ai fini del riconoscimento conferito.

E’ grave perché qualunque vicenda attribuibile ad un padre e/o ad un qualunque parente, non è astrattamente suscettibile di poter inficiare la moralità ed il decoro di una persona.

Ci chiediamo pertanto a quali ragioni sia da ascrivere l’inciso in premessa, “figlia di un dirigente fascista istriano”.

Il riserbo e la correttezza cui ci atteniamo, non ci esime però dal rilevare, la gravità del riferimento alle scelte paterne, operata dal Presidente Falorni, rispetto ad una personalità insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile, come Norma Cossetto.

Come è grave aver posto un parallelo tra il 25 aprile ed “il Giorno del Ricordo”, per giunta, nel giorno della celebrazione di quest’ultimo.

Nel 2005 il Presidente della Repubblica, Carlo, Azeglio Ciampi, ha insignito Norma Cossetto della medaglia d'oro al merito civile : «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”. – Villa Surani (Istria) 05/10/1943.

Tale ricorrenza, peraltro ultima arrivata dopo decenni di inammissibili silenzi, deve essere onorata senza se e senza ma, senza orpelli e biglietti da visita, senza distinguo e condizioni, come solenne ricorrenza della Repubblica quale essa effettivamente è.

Lo scandalo di queste affermazioni, invece, travalica la politica, poiché la gravità dell’argomento investe la democrazia nella sua essenza, i motivi profondi su cui si radica una comunità civile, le stesse ragioni di una civile convivenza.

Per queste ragioni, con idonea richiesta, abbiamo domandato che della questione sia investito immediatamente il Consiglio dell’Unione.

Nel frattempo abbiamo invitato lo stesso Presidente Alessio Falorni, a trarre le conseguenze della gravità dei fatti con un atto spontaneo.

Maddalena Pilastri (capogruppo Fratelli d’Italia)
Leonardo Pilastri (Capogruppo Lega)
Giuseppe Romano (Capogruppo Forza Italia)
Fabrizio Macchi, (Capogruppo M5S)
Margherita Sergi, (Capogruppo Progetto Montespertoli)



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