Cannabis: ad Arezzo il processo a Walter De Benedetto, malato grave indagato per coltivazione

Voleva supplire alla mancanza di cannabis terapeutica


Cannabis: parte il processo a Walter De Benedetto, malato grave di artrite reumatoide indagato per coltivazione.

Ad assistere al processo l’Associazione Luca Coscioni e i rappresentanti della campagna Meglio Legale, che proseguono il digiuno a suo favore e intanto scrivono ai ministri Speranza e Cartabia “Accanimento inutile e insensato”.

In occasione della ripresa del processo a Walter De Benedetto, affetto da anni da una gravissima forma di artrite reumatoide, indagato per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso, riparte il digiuno di dialogo sospeso durante la crisi di Governo.

De Benedetto era ricorso all’autoproduzione per supplire alla mancanza di prodotto a base di cannabis che il sistema sanitario non riusciva a garantire in termini quantitativi e qualitativi malgrado fosse in possesso di un piano terapeutico previsto dal medico.

Ad assistere al processo ci saranno militanti antiproibizionisti come Antonella Soldo di Meglio Legale (la campagna pubblica per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell’uso delle altre sostanze). e Matteo Mainardi dell’Associazione Luca Coscioni per manifestare la loro solidarietà a Walter, per rilanciare il digiuno che ha già coinvolto oltre 300 persone e annunciare una lettera ai Ministri Speranza e Cartabia con un appello ai Parlamentari.

La lettera chiede al Ministro Speranza di adeguare le normative nazionali alla cancellazione della cannabis dalla IV tabella della convenzione ONU del 1961. L’Italia ha votato a favore della modifica che riconosce le proprietà terapeutiche della pianta togliendola dalla tabella delle sostanze che necessitano particolare controllo internazionale e quindi nazionale, occorre adesso esser conseguenti nel normalizzare le varie norme attorno alla canapa potenziando la produzione nazionale, facilitandone la prescrizione e l’utilizzo, fino a inserire la cannabis nei Livelli Essenziali di Assistenza.

Al Parlamento, infine, chiedono urgentemente che intraprenda tutte le strade possibili per regolamentazione e decriminalizzazione a partire dalle proposte di iniziativa popolare e parlamentare depositate, alcune già in discussione in commissione.

Le adesioni al digiuno si raccolgono sul sito di FuoriLuogo.it (www.fuoriluogo.it/digiunoperlacannabis) nei prossimi giorni verrà convocata una conferenza stampa per approfondire le richieste al Governo Draghi in materia.

Fratoianni: De Benedetto vittima di una legge ingiusta e assurda

"Walter De Benedetto è affetto da artrite reumatoide che comporta una progressiva perdita di mobilità e fa uso di cannabis terapeutica, come da prescrizione medica, per lenire gli atroci dolori. Nell' ottobre del 2019 è stato arrestato per averla coltivata in casa, non essendo il servizio sanitario in gradi di garantirgli la quantità a lui necessaria. E oggi si terrà il suo processo, ad Arezzo dove rischia fino a 6 anni di carcere."

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni sulla vicenda del ragazzo a favore del quale nei mesi scorsi si sono mobilitati scrittori, registi, intellettuali.

"Walter, come tante e tanti, è vittima di una legge ingiusta e assurda, - prosegue l'esponente della sinistra - che a parole permette l'utilizzo della cannabis terapeutica, ma nei fatti non ne garantisce la disponibilità e l'accesso. Costringendo così i pazienti a dover scegliere tra il dolore e l'illegalità."

"La soluzione è legalizzare la cannabis terapeutica e permetterne la produzione per uso personale, sottraendo questo mercato alla criminalità organizzata, garantendo sicurezza e qualità del prodotto.

E, se non è chiedere troppo, è ora di avviare un dibattito pubblico - conclude Fratoianni - sulla legalizzazione della cannabis senza tabù e con dati alla mano. Di fronte al diritto alla salute e alla dignità dell'essere umano non c'è legge che tenga."

Berti (m5s): "Cartabia e Speranza depenalizzino la coltivazione"

“È inaccettabile che un cittadino italiano, costretto a sottoporsi a una terapia a base di cannabis, venga mandato a processo per essersi coltivato autonomamente il prodotto destinato ad alleviare il dolore prodotto dalla malattia. Eppure è esattamente ciò che sta accadendo a Walter De Benedetto. Questa è l’immagine plastica del fallimento di uno Stato che ha messo fuori legge una pianta col risultato di rendere pressoché impossibile alle persone come Walter di curare la propria patologia, nel suo caso l’artrite reumatoide. Chiedo ai ministri Cartabia e Speranza di intervenire immediatamente, depenalizzando la coltivazione di cannabis a scopo terapeutico”.

Così Francesco Berti, deputato toscano del Movimento 5 Stelle, nel giorno dell’udienza preliminare al Tribunale di Arezzo, che vede Walter De Benedetto indagato per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso.

“Questo – aggiunge Berti - è il solo modo che abbiamo per garantire il diritto di Walter e di migliaia di altre persone come lui di curarsi. Anche perché il fabbisogno di cannabis terapeutica per l’Italia è di circa 1 tonnellata l’anno, mentre lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, unico preposto alla coltivazione di questo prodotto, è in grado di produrre soltanto 150 chili. Un motivo in più per accelerare e porre fine a una situazione oggettivamente degradante”.

Solidarietà del segretario nazionale PRC Maurizio Acerbo a Walter De Benedetto

23 febbraio. Solidali con Walter De Benedetto e tutti i cittadini perseguitati per autocoltivazione di cannabis.

In Toscana fu approvata, grazie all'iniziativa dell'allora consigliera di Rifondazione Monica Sgherri e del nostro compagno purtroppo scomparso Osvaldo Giovannini, una legge regionale molto avanzata sulla cannabis terapeutica.

È evidente però che il quadro normativo nazionale continua a essere oscurantista e limita l'accesso a farmaci e preparati galenici a base di cannabis.

È poi grave che governo e parlamento non si decidano alla legalizzazione della cannabis anche a scopo ricreativo. Questo proibizionismo rispetto alla cannabis è solo un regalo alle narcomafie che distribuiscono nelle strade tra l'altro schifezze non controllate a danno della salute dei consumatori.

In Italia si perseguitano i malati e si fanno garantiscono affari ai delinquenti.

Basta con questo oscurantismo reazionario!



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