Arresti a San Vincenzo, riflessione di Libera Toscana sulla legalità

In relazione a quanto accaduto nei giorni scorsi a San Vincenzo e agli arresti operati in tale circostanza (Qui la notizia), Libera Toscana – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – dichiara quanto segue:

- Si esprime il proprio apprezzamento per l’opera puntuale di Magistratura e Forze dell’Ordine (nella fattispecie la Guardia di Finanza)

- Qualora le accuse che hanno condotto agli arresti fossero confermate dalla ulteriore fase istruttoria, saremmo di fronte a un caso di assoluta gravità, che rischia di mettere in sospetto i cittadini e le cittadine nei confronti delle moltissime amministrazioni pubbliche che svolgono in piena trasparenza il compito loro assegnato dagli stessi cittadini, attraverso l’esercizio diretto della democrazia

- Si chiede ai partiti politici di ridefinire i propri codici etici, selezionando con cura coloro che saranno chiamati a svolgere la funzione pubblica, rifuggendo ogni istanza che metta in discussione il principio della fedeltà al bene comune

- In tal senso Libera continuerà a sollevare i termini di un dibattito pubblico con le stesse amministrazioni, le associazioni e i singoli cittadini perché si definisca il patto civile all’insegna di un livello etico morale significativo, che conduca a considerare la corruzione politica come esecrabile e assolutamente inaccettabile.

Di seguito il comunicato stampa del Presidio di Castagneto Carducci/San Vincenzo, sottoscritto da Libera Toscana, in cui si evidenziano con maggiori dettagli quanto intendiamo riflettere collettivamente su questa come sulle altre vicende della politica regionale, per una gestione della cosa pubblica in piena e consapevole giustizia.

Andrea Bigalli, Referente di Libera Toscana: "Impegno di tutta la comunità per ricostruire un rapporto sano e di fiducia con le Istituzioni"

Davanti all'operazione della Magistratura scattata lunedì scorso a San Vincenzo siamo chiamati ad una riflessione profonda e anche dolorosa sui concetti di legalità e di interesse pubblico.
Dovremo farlo tutti, lasciando alla Giustizia il compito di stabilire se saranno da sanzionare con condanne o meno i comportamenti emersi dalle indagini giudiziarie, che hanno portato San Vincenzo alla ribalta della cronaca nazionale.
Siamo convinti che proprio per non ergersi a "giudici" occorra conoscere a fondo gli atti, documentarsi, porre domande, e intervenire civilmente esprimendo il proprio punto di vista.
Certo è che rimarranno scolpite nella nostra memoria le parole riportate dalle intercettazioni ambientali, che non sono interpretazioni della Magistratura, a cui spetterà invece il compito di dimostrare o meno l'esistenza di reati e di un "sistema" ad essi funzionale.

Per questa ragione riteniamo prioritario chiedere alle forze politiche che esprimono Sindaco e amministratori inquisiti, oltre che agli stessi, quale ritengano debba essere il loro comportamento, rispetto alle cariche elettive ricoperte, in seguito al coinvolgimento in fatti di tale gravità. Fatti che mettono in profonda crisi il rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini.
Oggi è più che mai necessaria una chiave di lettura dei fenomeni di "corruzione" che aiuti ad interpretare anche i fatti di San Vincenzo. Operazione necessaria perché San Vincenzo dopo questa vicenda, possa uscirne migliore.

La corruzione è l'abuso del potere da parte di pubblici amministratori per fini privati, che porta a dissolvere e tradire quel legame di cooperazione civile, quel patto fondamentale che ci rende una comunità umana, producendo effetti devastanti di cui tutti paghiamo il prezzo. Accade sempre più spesso che essa si faccia impalpabile, nascosta dietro un intreccio di relazioni opache, compensazioni incrociate e differite nel tempo, regali "in natura", circolarità di favori. Questo fa percepire il fenomeno come “normale”, “come un rapporto di amicizia” facendolo in qualche modo apparire come meno grave o non condannabile. Sempre più la pratica del malaffare, soprattutto se coinvolge figure di alto profilo, fa molta attenzione a dare una forma legale ai suoi abusi e prova sistematicamente a sfruttare , e molto spesso a creare, vuoti o imperfezioni delle regole che dovrebbero combatterle. Basti pensare all' adozione di atti amministrativi ad hoc o di reiterati rinvii nell'applicazione di regolamenti e norme, pur approvate dagli stessi che le disattendono per dare vantaggio a qualcuno. In questi casi si manifesta, da parte di tanti, una disponibilità a corrompersi e una disponibilità a corrompere. E il rischio di queste pratiche, quando percepite come qualcosa che non ci riguarda, è assecondare un vero e proprio cattivo senso comune: quello per cui il malaffare sia un fisiologico, anzi necessario "olio del sistema".

Libera è e sarà con la comunità di San Vincenzo nell'impegnativo percorso di fuoriuscita da questa vicenda che va, a nostro avviso, ben oltre l'aspetto giudiziario, coinvolgendo proprio il modo di amministrare il bene pubblico e il rapporto tra Istituzioni e cittadini, imprese, professionisti, politica, associazioni.

 

Fonte: LIBERA Presidio “Rossella Casini” di Castagneto Carducci/San Vincenzo



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