Spada, il pisano Cimini trionfa con l'Italia

“Una gioia fantastica, salire sul gradino più alto del podio dopo un anno lontano dalle gare è stata un’emozione indescrivibile. Mi ripaga di tanto lavoro fatto anche in questi mesi difficili”. Parole e musica del pisano Gabriele Cimini, componente dell’Italia di spada maschile che ha fatto risuonare l’Inno di Mameli per la prima volta nel 2021 a Kazan, al termine della gara a squadre che ha concluso la tappa russa del circuito di Coppa del Mondo.

Il quartetto azzurro, composto - con il toscano Cimini - dall’umbro Andrea Santarelli e dai siciliani Marco Fichera ed Enrico Garozzo, ha ottenuto un successo straordinario ed emozionante, frutto non solo di un percorso di gara eccellente, ma anche - nella sua evoluzione finale - di una rimonta da applausi messa a segno ai danni dell’Ucraina nel match per il primo posto con il punteggio di 44-43 (l’Italia era sotto 30-37 quando l’ultimo frazionista Fichera è salito in pedana).

“Vincere è sempre esaltante, farlo in rimonta lo è ancora di più. È la mia prima vittoria in Coppa del Mondo. Sarà indimenticabile. Ed è davvero bellissimo condividerla con una grande squadra”, continua Gabriele Cimini, che a Kazan era seguito anche dal suo maestro, Enrico Di Ciolo, componente dello staff tecnico azzurro del ct dell’Ital-spada Sandro Cuomo.

Anche in semifinale gli azzurri erano stati protagonisti di un assalto avvincente, risolto con la stoccata del 33-32 contro la Russia nel minuto supplementare. In precedenza, l’Italia aveva sconfitto la Danimarca negli ottavi di finale con il punteggio di 45-37, e poi nei quarti aveva superato la Corea del Sud per 44-40.

Per Gabriele Cimini, mentre fa rientro a Pisa, è però già tempo di pensare al futuro: “Bisogna essere sempre pronti, la situazione sanitaria non permette di fare grandi programmi ma si continua a lavorare sodo e comincia la preparazione con un grande sogno: l’Olimpiade di Tokyo”.

L’Italia aveva già ottenuto il proprio pass per i Giochi poi rinviati all’estate 2021, con la squadra degli spadisti, lo scorso anno, proprio poco prima dello stop per l’emergenza Covid.

Fonte: Ufficio Stampa



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