Processo ex vertici ChiantiBanca, chieste condanne fino a 3 anni

L'accusa ha chiesto per 15 imputati nel processo ai vertici della Bcc ChiantiBanca di San Casciano delle condanne dai 2 ai 3 anni. Il processo con rito abbreviato riguarda il presunto ostacolo all'esercizio delle funzioni di autorità pubbliche di vigilanza - la Banca d'Italia - e false comunicazioni sociali.

La prossima udienza si terrà il 15 aprile e al banco degli imputati ci saranno anche l'ex direttore generale Andrea Bianchi e l'ex presidente Claudio Corsi. Il periodo considerato è tra il 2015 e il 2016. Secondo l'accusa sarebbero stati modificati dopo la scrittura dei verbali per dei Btp 2046, riclassificandoli come HTM (detenibili fino alla scadenza). I vertici della Bcc avrebbero ingannato le migliaia di soci della cooperativa bancaria e la clientela sulle effettive condizioni patrimoniali dell'istituto.

Inoltre avrebbero omesso di dedurre dal patrimonio 22,6 milioni di euro in negativo derivanti dalle perdite del Btp suddetto. Anche i mezzi propri sarebbero stati contabilizzati in 228 milioni di euro invece che 210, inviando comunicazioni alla Banca d'Italia non veritiere.



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