La psicoterapeuta Maria Luisa Borgioli e il Covid: "Resistiamo e manteniamo le energie per quando ne usciremo"

La dottoressa Maria Luisa Borgioli

La dottoressa Maria Luisa Borgioli è laureata in Medicina con specializzazione in psicologia clinica. Lo studio di una psicoterapeuta è quindi un osservatorio dal quale è possibile provare a capire quali sono gli effetti che la pandemia causa nelle persone in modo più o meno visibile

Da dove iniziamo?
Dalla prima fase, marzo dell'anno scorso quando entrammo in lockdown totale. Nessuno aveva idea di cosa stesse accadendo. Io ovviamente mi sono adeguata alle regole, ho chiuso lo studio ed iniziato video sedute con i miei pazienti che non potevo lasciare

A maggio-giugno 2020 un nuovo cambiamento
Sì, abbiamo ripreso sempre con le dovute precauzioni ma noi del settore guardavamo già avanti e ci aspettavamo che gli esiti di questo trauma collettivo sarebbero arrivati col tempo, cosa che è accaduta in questa terza fase

Cosa avete notato?
Sono aumentate le richieste di aiuto. Molte persone adulte si rivolgono a noi per il senso di affaticamento che avvertono nel fare le cose che facevano prima, una sorta di confusione mentale. Questa è dovuta alle notizie che non sono mai certe e che non si può evitare di sentire. I social ci aiutano a sentirci meno soli ma creano ancora più confusione ed anche noi, purtroppo, non possiamo dare notizie certe

Per gestire i pazienti avete seguito una formazione specifica?
Ci siamo rifatti ai modelli delle maxi-emergenze e poi con l'esperienza sul campo che oggi ci consente di saperne molto di più dell'anno scorso quando ci trovammo di fronte un nemico mai visto ed invisibile

La questione vaccini che effetti ha causato?
A dicembre una grande speranza ma, visto che ora stentano, non c'è stato l'effetto sperato. Siamo imprigionati in una vita che non possiamo scegliere e c'è poi il problema della socialità. Anche chi sceglie di fare l'eremita ha bisogno ogni tanto di incontrare qualcuno. Tom Hanks, nel suo famoso film 'Cast away' disegna non a caso il volto ad un pallone perchè l'uomo ha bisogno di vedere qualcuno, di una socialità che ora ci manca e questo è un grosso problema

Sui ragazzi tutto questo che effetto ha?
Si anestetizzano, si lasciano un po' andare. Prima non facevano tardi la sera perchè la mattina dovevano alzarsi ed andare a scuola, avevano la vita impegnata anche con le altre attività. Ora hanno la dad e quindi possono fare più tardi stando magari davanti al pc e subendo una sovrastimolazione che può creare disturbi del sonno

Questo che conseguenze porta?
I disturbi del sonno sono la norma, chi dorme magari fa brutti sogni. Di fronte abbiamo una costante insicurezza perchè non sappiamo cosa succederà domani, se potremo andare in vacanza, se il lavoro durerà, se arriverà la Cassa integrazione

Anche la morte ha assunto un ruolo diverso dal marzo scorso
Tutti sappiamo di dover morire, ma non ci pensavamo quanto ci pensiamo ora, quel numero giornaliero ci arriva in qualche modo. C'è poi tutta la questione del rito funebre. Io ho avuto dei sanitari che mi hanno cercata semplicemente perchè avevano bisogno di piangere. Avevano insaccato delle persone morte ed anche questa è per noi una cosa disumana, non affine alla nostra umanità. Il culto dei morti è millenario ed è stato stravolto nell'ultimo anno. C'è poi il terrore di andare in ospedale per il rischio di morire da soli, i familiari hanno paura di non rivedere quella persona. Tutto questo crea disagio in ognuno di noi.

Guardiamo avanti, cosa dire?
L'unica cosa certa è che finirà e, nel frattempo, è importante mantenere quello che si ha, le nostre abitudini sia alimentari che di vita, il ritmo sonno veglia, le energie. E' importante anche farsi coraggio fra di noi per arrivare alla fine di questo tunnel non distrutti, anche se la paura porta il bisogno di trovare qualcuno con cui rifarsela e quindi polemiche

E' possibile dare dei consigli?
Non ci sono da fare grandi cose. Ovviamente rispettare le regole e resistere per arrivare alla fine. Siamo vicini ad uscire da questo tunnel e cerchiamo quindi di non mollare e mantenere le energie per poi poterle utilizzare quando ripartiremo, magari con un altro tipo di libertà. Non dovremo ancorarci al ricordo, sarà una libertà nuova ma diversa e noi dovremo imparare a gestirla diversamente. Per farlo avremo bisogno di tutte le nostre energie. Per questo dico alla persone di concedersi di non essere efficienti al cento per cento, di far entrare la casualità nella propria vita, di portare avanti quanto possibile senza esagerare. Ed anche di avere compassione e condivisione, di aiutare chi ha bisogno come vedo che a Empoli si sta facendo con l'Assessore al sociale e col mondo dell'associazionismo. Questa è la strda giusta da seguire

Marco Mainardi

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