Fibromialgia, il Consiglio regionale 'riaccende' l'attenzione

Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio della Toscana

Mercoledì 12 maggio i monumenti e i principali edifici pubblici della Toscana si illumineranno di viola, colore simbolo della lotta contro la fibromialgia. Il Consiglio regionale torna ad occuparsi di questa sindrome cronica seriamente invalidante e in vista della giornata Mondiale della Fibromialgia, che si celebra appunto il 12 maggio, l’Aula approva con voto unanime una mozione del Partito democratico, primo firmatario il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni, che impegna la Giunta regionale ad attivarsi “nella predisposizione di opportune iniziative finalizzate a informare e sensibilizzare l'opinione pubblica su una patologia molto invadente e cronica, ancora poco conosciuta” e ad accogliere e sostenere, “di concerto con il Consiglio regionale”, il progetto ‘La Toscana si illumina’. Una luce di colore viola ‘tingerà’ per un momento gli edifici pubblici di particolare rilievo, a partire da quelli che ospitano le istituzioni regionali.

La mozione è stata votata all’unanimità, dopo che i firmatari avevano accolto un emendamento della Lega, con il quale si impegna la Giunta regionale “ad attivarsi presso il Governo centrale e in conferenza Stato-Regioni affinché questa patologia venga riconosciuta uniformemente su tutto il territorio nazionale quale malattia invalidante, con abbinamento del codice identificativo di malattia e la condizione di patologia cronica inserita nei ‘Lea’ con stesura del relativo ‘Pdta’ (percorso diagnostico terapeutico, ndr) in modo da non creare discriminazioni di trattamento tra malati a seconda della regione di residenza”.

La fibromialgia, infatti, non è ancora riconosciuta come malattia cronica, se ne discute a livello nazionale e internazionale. È causata da dolore muscolo-scheletrico cronico diffuso, colpisce prevalentemente le donne soprattutto nell’età lavorativa, la diagnosi è al momento esclusivamente clinica. Il Consiglio regionale se n’è occupato a fondo nella passata legislatura, ha ricordato Sostegni, approvando una risoluzione per il riconoscimento di un percorso terapeutico assistenziale. “In Toscana si sono fatti passi importanti – spiega –. A quell’atto d’indirizzo ha fatto seguito l’approvazione da parte della Giunta regionale del percorso di diagnosi e cura, che ora è ufficiale”. Con l’emendamento della Lega, si ricorda anche la mozione approvata nel dicembre 2015 su iniziativa di Elisa Montemagni. “Vogliamo riaccendere l’attenzione su questa patologia – prosegue Sostegni – per far sì che il Pdta sia implementato in tutte le strutture sanitarie della nostra regione e si faccia formazione alla medicina di base. Concordiamo con la Lega sulla necessità di arrivare anche a un percorso terapeutico nazionale e che si riconosca questa patologia. Il Parlamento ci sta lavorando, la nostra richiesta, presentata da Elisa Montemagni e firmata anche dal consigliere Andrea Vannucci va in quella direzione”.

“Sappiamo che colpisce in maggior misura giovani donne in età lavorativa – dice la capogruppo Montemagni –. Giusto che si riconosca questa malattia, con le conseguenti esenzioni dalle spese per i farmaci e la possibilità di stare a casa, quando necessario, senza il rischio di incorrere in provvedimenti da parte del datore di lavoro. Quella che stiamo portando avanti è una battaglia di civiltà. È importante che tutte queste persone sentano vicine le istituzioni”.

Voto favorevole viene annunciato in Aula anche da Marco Stella (Forza Italia). Rispetto alle linee di indirizzo delineate dalla Giunta regionale nel 2019, dice il consigliere, che accoglie segnalazioni delle associazioni, “serve forse un percorso parallelo alla definizione del quale può contribuire il Consiglio regionale: serve il riconoscimento della patologia, manca un marcatore della malattia, si devono fare percorsi assistenziali nelle aree vaste e formazione dei medici generali. Presenteremo una nostra proposta – annuncia Stella – e valutiamo se sia il caso di una nuova audizione in commissione sul tema”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - ufficio stampa



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