Scandicci, lo sciopero e il presidio di lavoratrici e sindacati per la gestione comunale diretta degli asili

Oggi le lavoratrici ed i lavoratori del sistema educativo comunale di Scandicci hanno fatto uno sciopero, a seguito della proclamazione indetta da Fp Cgil, Uil Fpl Firenze e dalla Rsu del Comune di Scandicci, per protestare contro la scelta del Sindaco e della Giunta di voler chiudere la Scuola Makarenko e ridurre la propria gestione diretta dei servizi alla prima infanzia 1/6 di fatto esternalizzando. L’adesione allo sciopero è stata molto alta, oltre il 95%. Dopo mesi di proteste, iniziative, presìdi, le dipendenti e i dipendenti si sono astenuti dal lavoro per difendere la loro idea di servizio pubblico all’infanzia, sostenere la qualità del lavoro pubblico, garantire ancora per il futuro un sistema educativo comunale non ridotto all’osso, come valore fondamentale e strategico per tutta la comunità di Scandicci.

“Il messaggio che parte dalla giornata di oggi - dice la Fp Cgil - è che le lavoratrici sentivano molto le ragioni dell’agitazione, e il Comune non può ignorarlo. Pensiamo che qualsiasi progetto di innovazione o rimodulazione dell’offerta educativa debba vedere sempre l’impostazione pubblica al centro, col soggetto privato in grado di integrare servizi e funzioni con la capacità di estendere l’offerta formativa. Il tutto senza mettere in discussione la dimensione pubblica: faremo prossimamente una proposta organica in tal senso al Comune”.

Le lavoratrici e i lavoratori stamani hanno dato vita a un presidio molto partecipato organizzato, distanziato e rispettoso delle norme anticovid, in piazzale della Resistenza davanti alla sede del Comune di Scandicci, dove hanno ribadito tutte insieme le ragioni dello sciopero, del loro malessere e della loro protesta.

Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze



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