Santa Croce anno zero, l'inchiesta smaschera un sistema: e ora cosa succede?

I carabinieri all'Assoconciatori

Gori, Deidda, Pieroni: politica e istituzioni per appoggiare Aquarno e Assoconciatori

"Per questo territorio mi devi di' una cosa e una sola: dove cazzo sta Ledo? [..] Anche se io Ledo per cazzi del Comune l'ho chiamato tre volte in cinque anni, non sono stata una sindaca che gli ha rotto".

È una frase estrapolata dalle intercettazioni dell'inchiesta condotta sui rifiuti di Aquarno, nel filone legato agli scambi tra politica, imprenditoria e istituzioni. A parlare è la sindaca di Santa Croce, Giulia Deidda, indagata per associazione a delinquere, con il direttore Assoconciatori Aldo Gliozzi e l'ex presidente Alessandro Francioni.

Ledo è Ledo Gori, capo di gabinetto in Regione durante il mandato di Enrico Rossi. Nome da riconfermare nel suo incarico (obiettivo raggiunto) perché avrebbe aiutato Assoconciatori e il consorzio Aquarno nel mantenere il sistema così com'era.

I favori richiesti dagli imprenditori a Gori, nome 'prezioso', sono molti. Talvolta a intervenire è stata anche la politica in regione. Il consigliere regionale Pd Andrea Pieroni ha presentato un emendamento per una legge regionale per far sì che il Consorzio Aquarno non fosse soggetto ad autorizzazione Aia.

Nella legge poi approvata, il depuratore del Cuoio sarebbe stato escluso da quelli del servizio idrico integrato. L'espediente, tramite emendamento inviato dall'avvocato di Aquarno Alberto Benedetti direttamente a Pieroni senza che quest'ultimo sapesse anche solo interpretarlo, non sarebbe poi riuscito perché l'articolo è stato impugnato dal governo davanti alla Corte costituzionale.

In cambio sono giunti dei soldi per Pieroni a sostegno della campagna elettorale del settembre scorso. Il consigliere pisano non fu inizialmente tra i rieletti ma è comunque entrato per surroga dopo l'ingresso in giunta di Alessandra Nardini.

Tornando alla questione ambientale, il ciclo 'a impatto zero' della depurazione dei fanghi industriali avrebbe falle ipotizzate dagli inquirenti per oltre 200 mila tonnellate per anno non tracciate, con fanghi ad alta concentrazione di cromo. All'ingresso fino al 2018 mancano 80mila tonnellate di rifiuti all'anno.

Ancora dalle intercettazioni è emerso che per portare avanti le azioni di Aquarno e Assoconciatori ci sono alcuni nomi scomodi. Come Alessandro Sanna, funzionario della Regione Toscana dell’ufficio settore autorizzazioni ambientali, sul quale sono state fatte pressioni affinché giungesse qualcun altro a ricoprire l'incarico. Missione fallita. Ci sarebbero stati condizionamenti per la succursale Arpat a San Romano.

Gli indagati

La maggior parte delle figure apicali di Assoconciatori e Consorzio Aquarno è sotto inchiesta.

Agli arresti domiciliari sono finiti Alessandro Francioni, ex presidente dell'associazione Conciatori e membro del cda di Aquarno, il direttore dell'associazione conciatori Aldo Gliozzi e il suo predecessore Piero Maccanti, per la parte legata al comprensorio del cuoio. Indagato anche Franco Donati, già presidente Assoconciatori in passato, con divieto temporaneo di esercitare imprese e ricoprire incarichi.

19 le persone indagate (fra cui esponenti politici e dirigenti di enti pubblici). Tra questi il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda. Non solo. Anche il consigliere regionale Andrea Pieroni, il capo di gabinetto Ledo Gori e il dirigente della Direzione Ambiente Edo Bernini. Indagati anche altri membri di Assoconciatori - la presidente Maila Famiglietti, e Aquarno, in questa ultima società il presidente e la vice presidente Lorenzo Mancini e Silvia Rigatti, e altri membri del settore operativo: Nicola Andreanini, Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani.

Il gip di Firenze ha applicato il divieto temporaneo di esercitare imprese e ricoprire incarichi direttivi nelle imprese a Donati, Andreanini, Rigatti, Mancini, Brogi, Lasi e Veridiani.

E ora cosa succede?

Santa Croce si risveglia con i vertici istituzionali ed economici bloccati perché indagati (alcuni anche interdetti dall'esercizio di impresa).

Non vi sono tracce da ieri del sindaco Deidda, bocche cucite in municipio così come ad Aquarno e ad Assoconciatori. Una pausa certamente intrapresa per riflettere le prossime mosse, ma che non potrà durare a lungo.

Lunedì 19 aprile è prevista la manifestazione della Cgil di Pisa per chiedere legalità nel comprensorio del cuoio. Il sindacato è stato il primo a esporsi, vedremo chi seguirà queste orme.

Sono rimasti cauti anche i membri della politica. Appoggio 'neutro' è arrivato dai sindaci del comprensorio del cuoio, più solidale il Pd di Santa Croce. L'opposizione per ora rimane cauta, chiedendo che Deidda riesca a togliersi di dosso le 'accuse infamanti'.

Il garantismo rimane principio fondante della democrazia, ma è indubbio che oggi Santa Croce si trova di fronte al suo 'anno zero'.

Dovrà ripartire l'Associazione Conciatori, forse con un intero cda azzerato, così come Aquarno. Dovrà tenersi un nuovo Consiglio comunale a Santa Croce, e la sindaca sarà chiamata a difendersi dalle accuse (è di questa mattina il proclamo di Deidda: "Non è sospesa la mia attività di sindaca"). La giunta la appoggerà? Ci saranno degli sfilacciamenti? Ci si chiede anche come la pensa l'elettorato in merito a questa vicenda.

Rimane inoltre il danno di immagine che il comprensorio ha subìto, che potrebbe far influenzare aziende esterne per commesse verso concerie del settore, le quali si servono del depuratore per lavorare ogni giorno.

Perché il sistema del distretto industriale e del consorzio di aziende, già attaccato dall'inchiesta Blu Mais e Vello d'Oro, oggi è ancora più fiaccato dalle inchieste giudiziarie.

Dovrà trovare un nuovo modo per rialzarsi. Stavolta il colpevole non è l'ennesima crisi economica, ma un sistema che cerca di mantenere l'esistente a tutti i costi.

Volente o nolente quel sistema dovrà cambiare per sopravvivere e rilanciarsi.



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