Montespertoli, il gelo brucia metà delle viti alla Valvirginio

Oltre la metà della produzione di uva è andata persa. I soci della Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio, che rappresentano 1500 ettari di vigneti, fanno una prima stima dei danni dovuti al maltempo del 7-8 aprile, quando, dopo un periodo di clima primaverile, le temperature di notte sono scese sotto lo zero: nelle zone più alte le viti si sono salvate, ma in quelle più basse, o in quelli con micro climi particolari, i germogli che erano già spuntati sono stati bruciati dalla gelata improvvisa, polverizzando il 50% o addirittura in certi casi il 90% delle piante.

“E' un disastro” commenta Ritano Baragli, presidente della Valvirginio. “Due notti hanno mandato in fumo un'intera annata: non bastano la pandemia, le difficoltà del mercato, ora ci si è messo anche il maltempo”. La Cantina sociale ha fatto un primo monitoraggio tra i soci, ha aperto un link dove i viticoltori conferenti possono mandare le loro segnalazioni. Per quantificare con precisione i danni occorrerà però aspettare una decina di giorni: “Le piante di vite hanno subito un forte trauma, dovremo aspettare per vedere se si riprenderanno. Su alcune, più precoci, erano già spuntati i grappolini d'uva, con germogli di 20 centimetri e sono stati bruciati dal freddo. Alcune gemme dormienti forse si sono salvate, ma lo sapremo solo tra 10 giorni".

La situazione si annuncia peggiore della gelata del 2017: allora fu perso il 57% di uva.

La Cantina solleciterà la Regione Toscana, che ha già avviato la procedura per le segnalazioni per l'evento del 7-8 aprile, a chiedere al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali lo stato di calamità naturale. “A oggi solo le aziende che si sono assicurate contro il rischio gelo possono aspirare a ripianare, almeno in parte, le perdite subite. Ma sui 66mila ettari di vigneti di tutta la Toscana, solo 12mila sono assicurati, circa il 20%. Visto che il problema non è solo toscano, ma nazionale, vedremo quali saranno le decisioni del Ministero: la dichiarazione dello stato di calamità naturale potrebbe consentire anche per le imprese non assicurate benefici, come la riduzione dei contributi o la proroga delle scadenze delle rate dei mutui”.

Fonte: Cantina Sociale Colli Fiorentini Valvirginio



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