Altra incursione nell'ex ospedale psichiatrico di Maggiano, 8 minorenni individuati

Il direttore del dipartimento tecnico Ceragioli: "In genere sono bravate, ma molto rischiose"


Altri 8 minorenni sono stati fermati nel fine settimana all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Maggiano. Sono stati individuati grazie al sistema di videosorveglianza installato da tempo dall’Azienda sanitaria nella struttura e sono stati fermati da agenti della Polizia intervenuti prontamente sul posto. Le forze dell'ordine hanno proceduto al riconoscimento dei giovani autori dell’incursione, che dalle prime verifiche non avrebbero comunque rubato o danneggiato niente.

“Nell’ultimo periodo - spiega il direttore del dipartimento tecnico e patrimonio dell’Azienda USL Toscana nord ovest Nicola Ceragioli - forse anche a causa delle chiusure e delle limitazioni legate al coronavirus, le intrusioni abusive nel complesso di Maggiano si erano ridotte in maniera consistente rispetto al 2019 che aveva fatto registrare autentiche cifre record (252 persone segnalate dall’Asl alle forze dell'ordine di cui alcune finite a processo per direttissima).

In relazione a questo nuovo episodio colgo l'occasione per ringraziare le forze dell'ordine, Carabinieri e Polizia, per la grande collaborazione e l’impegno che mettono a tutela di un presidio storico del nostro territorio.

Negli ultimi anni nel complesso non si sono verificati furti, perché le opere di pregio sono state preservate e sono adesso custodite in altre strutture aziendali o museali, ma non sono mancati i danneggiamenti a edifici e arredi”.

“Si tratta spesso di semplici curiosi o di ragazzi in cerca di forti emozioni - continua l’ingegner Ceragioli - ma si ribadisce che non vale la pena di andare incontro a seri problemi, anche penali, per una bravata. Tra l’altro a Maggiano ci sono edifici pericolanti e chi accede, soprattutto in orario notturno, rischia di trovarsi in zone pericolose.

Chi vuole visitare l'edificio può iscriversi alle visite guidate organizzate dalla Fondazione Tobino”.

Fonte: Azienda Usl Toscana nord ovest - Ufficio stampa



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